[Discussioni] Re: gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)
Vittorio Bertola
vb a bertola.eu.org
Mar 20 Giu 2006 19:56:07 CEST
Stefano Maffulli ha scritto:
> On 6/20/06, Vittorio Bertola <vb a bertola.eu.org> wrote:
>
>> Ma difatti nessuno contesta l'importante, fondamentale lavoro che FSF*
>> svolge per il software libero. Quello che non mi va giù è l'apparente
>> pretesa che nessun altro possa fare lo stesso lavoro, a meno che non
>> prenda istruzioni da FSF*.
>
> Nessuno in FSFE vuole dare istruzioni o ordini a chicchessia, nel
> PCT-WGIG si stava discutendo di strategie politiche e la questione dei
> noi (IPR, nella fattispecie) non era una questione pretestuosa di
> fanatici con la barba lunga, come dice in modo sprezzante,
Uhm... interessante: ho fatto in entrambe le mie mail un grep sia per
"barba" che per "fanatic", ma non ho trovato nulla. Men che meno
qualcosa che possa essere considerato sprezzante nei vostri confronti.
Al massimo, ho detto che alcune persone chiave della società civile
internazionale, che in teoria dovrebbero essere alleati preziosi di
questa battaglia, vi hanno definiti bigotti o talebani, ma questo voleva
essere uno spunto di riflessione per voi, come del resto l'intero
racconto. Non vi siete mai chiesti il perchè di questa immagine? Solo
cattiva stampa pagata dalle multinazionali?
> ma una
> fondamentale strategia politica di principio. Non si è riusciti a
> spiegargliela ai tempi non conto di riuscirci ora, visto che nemmeno
> sarebbe utile.
Va bene, liberi di discordare.
> Nella complessa battaglia politica dentro il WSIS in cui lei è stato
> coinvolto, e di cui ha dato una ricostruzione per forza di cose
> sommaria, i radicali della FSF sono stati esclusi per vari motivi,
> sicuramente NON perché hanno la barba lunga o 33 anni, come lascia
> intendere.
Guarda (guardi? ma ci si dà del lei su questa lista?) che io di anni ne
ho 31, e in quanto a lunghezza della barba non temo il confronto con
nessuno :-D
> Per quanto ricordo, Greve era uno delle persone segnalate come
> rappresentanti del Patents, Copyrights and Trademarks (PCT) working
> group nel processo UN WGIG, lo stesso gruppo che aveva lavorato per
> anni dentro il WSIS per il Sw Libero, contro la monopolizazione della
> conoscenza e per gli Standard Aperti.
Come del resto molti altri, anche all'esterno del gruppo PCT.
> Lei era completamente
> sconosciuto a quel gruppo e apparve all'improvviso, visto che non
> aveva partecipato nel loro lavoro. Per questo il gruppo (non Greve,
> non FSFE) le rifiutò di essere suo rappresentante.
Onestamente non mi ricordo di aver chiesto una delega al gruppo PCT,
anche perchè all'epoca ero già stato nominato... Come giustamente
riporti (riporta?), ho cominciato a partecipare al gruppo dopo essere
stato nominato nel WGIG e non prima. Mi sono invece offerto di discutere
la materia su cui ero relatore (la proprietà intellettuale appunto) con
il gruppo, così come stavo facendo con gli altri gruppi della società
civile. Con nessun altro gruppo ho avuto problemi di interazione, o mi è
stato chiesto di presentare le credenziali in quanto "sconosciuto".
> Questo dovrebbe
> risultare abbastanza evidente dall'archivio della lista PCT, in
> particolare
> http://mail.fsfeurope.org/pipermail/wsis-pct/2005-January/thread.html
>
> Sempre per quanto ricordo, Georg provò a darle suggerimenti e ad avere
> informazioni da lei, ma lei confermò che era al lavoro su un paper
> sulla 'proprietà intellettuale' per conto del WGIG e che tale paper
> era confidenziale, per cui Greve non poteva partecipare alla stesura.
> Lei rifiutò quindi la cooperazione dei sostenitori del sw libero più
> titolati, quindi non può certamente venire ad accusare ora altri per
> il fallimento della sua linea politica al WGIG.
Mi spiace non poter pubblicare la decina di mail che ci scambiammo in
privato con Richard Stallman, mandandoci avanti e indietro la bozza,
giusto per poter documentare il fatto che la cooperazione c'è stata
eccome. Con Georg Greve non c'è stato dialogo, se non ricordo male lui
disse di non aver ricevuto i miei messaggi, è ampiamente possibile, così
come è certo che non ho pubblicato bozze su liste pubbliche (mai
partecipato a un processo diplomatico delle Nazioni Unite?). Le ho però
condivise in privato, sotto minaccia di settantasette anni di sfiga a
chiunque le avesse fatte trapelare, con varie persone fidate, tra cui
appunto Stallman.
Quanto al fallimento (comunque relativo: pur senza le FSF*, siamo
riusciti ad ottenere, all'interno delle Nazioni Unite, la creazione del
primo forum internazionale per discutere delle politiche di Internet e
dell'ICT in senso ampio, sottraendo spazio ai vari WIPO e WTO; e a
mettere in agenda parecchi dei nostri temi, come la difesa dei diritti
dei consumatori, della privacy e della libertà di espressione), forse se
ci fossimo aiutati tutti insieme sarebbe andata meglio.
> Ho avuto modo di rappresentare il punto di vista della FSFE, quindi
> per me anche questo discorso qui si chiude. Non è un processo, la
> verità non esiste e i giochi non mi interessano. Quando ho tempo,
> risponderò anche a Gentile e Grossi per dare la nostra versione dei
> fatti.
Difatti il mio messaggio non intendeva essere un processo, ma il
racconto di come il vostro modo di fare è percepito da una persona che
condivide in massima parte le vostre idee e partecipa alle stesse
battaglie, ma in modo diverso. Speravo semplicemente che potesse esservi
utile per una riflessione (al termine della quale, ovviamente, ognuno
può restare della propria idea); mi dispiace se viene percepito
esclusivamente come un attacco distruttivo, cosa che non voleva essere.
Saluti,
--
vb. [Vittorio Bertola - v.bertola [a] bertola.eu.org]<-----
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