[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)
s a ssimo.org
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Gio 22 Giu 2006 16:19:56 CEST
Scrive "Dott. Giovanni Bonenti" <gbonenti a missive.it>:
> Ad esempio io, personalmente, ritengo un'esagerazione tutti questi
> convegni promozionali di GPL3 in giro per il mondo, soprattutto quelli
> di quest'autunno in cui GPL3 era effettivamente poco più di una bozza.
> Mi paiono più un'astuta strategia di marketing e self-promotion che
> un'iniziativa utile al processo di revisione della licenza, ma
> probabilemnte è un limite mio e mi sfugge qualcosa.
Ti sfugge molto, io ho persnalmente partecipato alla prima conferenza e sono
entrato a far parte (su mia sfacciata richiesta alla faccia
dell'antidemocraticità e del settarismo FSFiano :-) di uno dei comitati
incaricati di analizzare il testo e i commenti giunti da chi vuole partecipare,
in modo da produrre relazioni tecniche e proposte di modifica o chiarimento
della licenza.
Per la costituzione dei comitati, una conferenza come quella organizzata a
Boston e che ha messo in comunicazione persone spesso sconosciute tra loro, è
stata fondamentale.
L'incontro faccia a faccia è estremamente produttivo quando è focalizzato.
In seguito abbiamo proseguito con incontri telefonici periodici e scambiando
mail, ma con una intensità infinitamente più bassa (e purtroppo con un livello
partecipativo anche più basso).
> > E qui ribadisco il fatto che ad FSF non ci si puo' iscrivere
> > "democraticamente" qualunque cosa questo significhi. Immagino che
> > anche li' sia una specie di meritocrazia, come per il progetto GNU.
>
> Vedi sopra, FSF non è il verbo rivelato e per questo esente da critiche.
Sperando che le critiche siano fondate e meditate e non dettate da invidia.
(Non ce l'ho con nessuno è solo un discorsto astratto).
> Allora la democrazia presuppone che chiunque possa in forma diretta o
> indiretta, attuale o potenziale, partecipare ai processi decisionali
> nelle forme stabilite.
Mi sembra che finora lo si sia detto per sott'intesi ma non esplicitamente,
allora ci provo io.
La democrazia è un questione complessa, estremanete difficile da ottenere e da
realizzare a pieno, ma è soprattutto una cosa che ha senso su questioni di
pubblico interesse.
Le parti non possono essere completamente "democratiche" altrimenti non sono
parti sono il tutto. Il software libero è la proposta di una parte in causa,
non
è il tutto. Il software libero è parte del mondo del software (e forse ora il
discorso si allarga ad altri settori autorali), ma non è un mondo a se. Quello
che fa una parte come FSF è cercare di dire la propria in mezzo ad altre parti.
La democrazia bisogna chiederla nelle sedi dove si decidono le policy sul
software, non alle parti che cercano di portare avanti una propria istanza.
Le organizzazioni di parte non possono necessariamente essere "aperte", devono
necessariamente selezionare i propri membri in base a relazioni di fiducia
sulle
convinzioni dei membri stessi soprattutto quando si parla di organizzazioni
politiche. Il giudizio e il supporto a queste organizzazioni deve quindi essere
innanzitutto un giudizio di merito e non di metodo.
Per fare un assurdo esempio terra terra (che poi tanto assurdo forse non è), a
che diamine servirebbe rendere le FSF* democratiche (se con questo si intende
che chiunque ci si può iscrivere e votare) ?
A permettere a varie multinazionali del software di infiltrare i propri membri
in modo da riuscire lentamente a sovvertire queste organizzazioni fino a
renderle inoffensive o peggio dei fantocci che servano solo come da contraltare
?
Io credo di no, e chiunque mette davanti la questione di metodo alla questione
di merito, secondo me ha preso un abbaglio (per quanto io stimi personalmente
alcune di queste persone credo non ci sia niente di male a criticarle
apertamente e spero che la critica sia colta come tale e non come inutile
attacco personale che non avrei alcun interesse a fare).
> Le forme diverse in cui il gruppo dirigente è una cosa diversa dalla
> "base" e non tutti nella base possono entrare a far parte del gruppo
> dirigente, partecipando di conseguenza ai processi decisionali, si
> chiamano oligarchie.
Oligarchia vuol dire lettaralmente l'autorità di pochi e quindi potere di pochi
su tutti gli altri senza possbilità di accesso alle procedure decisionali.
Oligarchia è quindi la commissione europea o il WTO. Organizzazioni
sovranazionali che influiscono direttamente su _tutte_ le parti e che non sono
democraticamente elette.
Una parte non può essere un'oligarchia visto che non governa altri, ma al più
cerca di influenzare il governo in modo da vedere rappresentata la propria
posizione.
Le parti possono avere varie forme, più la materia è nota, più possono essere
pubbliche perchè minore è il rischio di inquinamento interno. Meno le questioni
sono note, e più sono urgenti, più devono essere chiuse per questione di
integrità e di efficienza.
Nel caso specifico se sei d'accordo con gli obiettivi di una organizzazione hai
tre strade:
- fregartene
- appoggiarle esternamente
- lavorarci insieme fino ad essere fidato e quindi entrare effettivamente parte
dell'organizzazione in questione.
Se non condividi le scelte di una organizazzione hai sempre tre strade:
- fregartene
- accettare il fatto che non tutto ti va giù e appoggiare solo le iniziative
che
ti piacciono e quelle che non ti piacciono criticarle
- creare una tua organizzazione in modo da poter influenzare direttamente
quelle
politiche che ritieni importanti per te in contrapposizione con quest'altra
organizzazione
Secondo me richiedere ad una organizzazione, dall'esterno, che cambi la propria
strada non ha molto senso.
Altro esempio banale: io non vado a chiedere a MS di rilasciare il proprio
software con una licenza libera, prendo e scrivo un mio equivalente e lo
rilascio. Certo mi posso augurare e posso suggerire che si cmportino meglio, ma
stare a frignare che Ms non fa quello che dico io mi sembra un po' infantile.
> Questo per chiarire le cose.
> Tutti i modelli possono andare bene, la cosa importante è che non si
> voglia imporre un modello sull'altro.
Pienamente d'accordo.
> Il modello FSF va benissimo per gli Stati Uniti, magari anche per
> Europa, parte dell'America Latina e India, ma questo non vuol dire che
> sia il solo modello efficace.
> Noi di ASSOLI abbiamo preso una decisione e cerchiamo di portarla
> avanti con coerenza con chi ne condivide i principi, ai posteri la
> sentenza sull'efficacia di questa risoluzione che comprende
> partecipazione e democrazia nelle decisioni.
Vuoi dire che io, non iscritto, posso votare ? O che chiunque, anche il
direttore di MS Italia e altri suoi 30 dipendenti si possono iscrivere e
votare?
È una domanda reale, come vi comportereste se succedesse una cosa del genere?
Simo.
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