[Discussioni] proposta dmint.it
Stefano Barale
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Lun 9 Ott 2006 11:49:42 CEST
Vittorio Bertola ha scritto:
> Stefano Barale ha scritto:
>> Non è questa la questione. Il problema è che il sostituto d'imposta
>> -secondo me- gioca pericolosamente coi limiti della costituzione, almeno
>> nei fatti. Quello che intendo dire è che stabilisce _di fatto_ divisioni
>> "di classe di libertà" tra i cittadini italiani. Alcuni hanno la scelta
>> se pagare o meno le tasse, altri no.
>
> Mah... continuo a pensare che il problema stia nel fatto che ci sono
> categorie che possono evadere abbastanza facilmente, non nel fatto che
> ce ne siano alcune che fanno fatica a farlo. E' come dire che se c'è
> un carcere da cui la gente evade regolarmente perchè è mal
> controllato, allora dobbiamo aprire le porte di tutti gli altri per
> "equità"...
No, no, plis. :)
Quello che intendevo è che un meccanismo simile a quello dei dipendenti
andrebbe applicato anche ai non dipendenti. Siccome tassarli
all'ingresso è (quasi) impossibile, si potrebbe pensare ad un meccanismo
per tassare tutti i cittadini "all'uscita". Comunque questa parte è
selvaggiamente OT, continuamola in privato... :)
>> Bada bene: io sono dell'idea che le tasse vadano pagate punto e basta,
>> perché meno tasse = meno servizi = più barbarie (in ultima analisi)
>
> BTW, gli ultimi cinquant'anni di teoria macroeconomica propugnano
> esattamente l'opposto, ma andremmo off topic :)
Sarà per questo che gli economisti liberisti ortodossi sembrano degli
stregoni Bantù invece che degli scienziati? Quando cominceranno a dare
qualche verifica sperimentale delle loro teorie... :)
> Quindi sei d'accordo con quello che propone di prelevare il 3,5% del
> fatturato dei provider per finanziare il cinema? (Non è una proposta
> nuova: ricordo il presidente di Dada chiedere la stessa cosa, cioè un
> fondo pagato dai provider e destinato ai produttori di portali, sulla
> base del fatto che i portali erano il motivo per cui la gente comprava
> la connessione a Internet.)
> A quel punto, però, stai proponendo esattamente un "sostituto
> d'imposta": siccome c'è gente che "evade" il pagamento del diritto
> d'autore e scarica gli MP3 aggratis, preleviamo a tutti una cifra alla
> fonte.
Qualcosa del genere, parliamone. Questa proposta -se non altro- ha dei
notevolissimi pregi:
1) facilissima da realizzare
2) economica da far rispettare
3) sostanzialmente paritetica
4) al 99% priva di controindicazioni sulle libertà e sulla privacy
> Può darsi che sia la migliore delle soluzioni possibili, non sto
> discutendo ora il merito della proposta. Voglio solo fare notare come
> quando si scenda dalle discussioni di principio a quelle pratiche ci
> si scontri poi con i limiti imposti dalla realtà... e si finisca per
> tornare a quegli stessi strumenti imperfetti ma attuabili che si
> criticavano prima sulla base del principio.
Infatti io criticavo l'applicazione specifica, mica il principio. E poi
tra DRM e legge c'è ancora un passaggio. Una cosa è una legge stabilita
dallo stato (cioè tutti noi), altra è una misura tecnologica in mano ad
alcuni cittadini che la possono usare contro altri. Sarebbe come se il
sostituto d'imposta lo potesse esercitare solo FIAT, a suo piacimento e
senza dover rendere conto a nessuno.
> Imperfetti perchè sono molto meno equi della situazione in cui ognuo
> paga esattamente quanto deve: una tassa come quella di cui sopra la
> pagherebbe anche mia mamma, che usa Internet tre volte a settimana per
> guardarsi la posta elettronica e basta, e non sa nemmeno cosa sia un MP3.
Questa eccezione è di semplice soluzione: alle connessioni con banda
inferiore o uguale ai 128k non si applica il prelievo. Vanno bene per la
posta, ma non per la condivisione di larghi file multimediali.
Voilà. Più ci penso e più questa idea mi pare buona. :)
Pensa che avrebbe anche il pregio di creare una nuova fetta di mercato:
connessioni non troppo larga banda a prezzi stracciati, tipo 15 EUR al
mese o giù di li. Una pacchia!
>> La critica al DRM si fa anche così: hai bisogno di mettere in
>> atto misure che mettono in discussione i diritti umani per far
>> rispettare una legge? Allora significa che la legge è cattiva.
>
> Questo è verissimo, ma è ben diverso dal dire "mi rendi difficile
> violare la legge, allora stai attaccando un mio diritto". Si verte
> appunto sul bilanciamento fra le esigenze di far rispettare certe
> leggi (quelle sul diritto d'autore) e quelle di far rispettare altre
> leggi (quelle su privacy e altri diritti individuali), non certo sul
> diritto di violare la legge...
E quindi alla fine siamo d'accordo.
:)
Ciaz
Stefano
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