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Massimo Danieli
andycapp a freshnet.org
Mer 1 Ago 2007 11:05:23 CEST
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2050065
RIporta un editoriale di Tassoni su LInux&C e intervista allo stesso
Tassoni
Mi riservo di rileggerla con più calma, ma così al volo vedo frasi forti
e non (imho) condivisibili, che meriterebbero una risposta, sempre a mio
umile giudizio.
"Con un ecosistema del genere, già debilitato, i nuovi paletti che la
GPL3 inserisce, se da un lato vanno a proteggere quei principi che la
FSF persegue, dall'altro rischiano di uccidere il malato, facendolo
tornare un gioco per geek."
"L'adozione della GPL3 intanto prosegue e, oltre ai software di FSF e ad
altri minori, degno di nota è il passaggio di Samba, di GPG, di Bayonne
alla nuova licenza. In ogni caso, il numero dei progetti che la
utilizzeranno ha ben poco valore: dipende quali sono i progetti che
migrano, la loro diffusione, la base di utenza, il numero di
sviluppatori dietro a quel software, la complessità intrinseca, non il
loro numero. Quelli più importanti credo che rimarranno ancorati alla
GPL2. Tra l'altro, sono certo che proprio sul numero dei progetti che
passeranno alla GPL3 si baserà la futura comunicazione di FSF per
dimostrare il successo della nuova licenza... una bella cortina
fumogena!"
"PI: Parli di ecosistema: la GPL3 rischia di danneggiare il software
libero?
PT: Sì, penso che il rischio sia tangibile. Saranno coloro che detengono
i brevetti software, che coincidono anche con i più grossi player del
mercato, che ne decreteranno il successo o l'insuccesso. Se una certa
società ha un business, che so, sul VoIP, con relativi brevetti annessi,
partecipare allo sviluppo di un software GPL3 in ambito VoIP rischia di
far perdere valore ai brevetti in suo possesso, e questo può essere
considerato inaccettabile in molte situazioni. Se ciò accadrà è chiaro
come il software libero potrebbe sensibilmente rallentare il proprio
sviluppo e perdere preziose fonti di know-how e tecnologia.
Con la GPL3 si rischia che le società avviino o partecipino solo a
progetti free software lontani dal proprio core business: sarà
interessante osservare le prossime mosse di alcuni big come IBM, Sun e
Oracle."
ed altri ancora...
Massimo Danieli
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