[Discussioni] quesito GPL
Francesco Potorti`
pot a potorti.it
Dom 4 Feb 2007 12:38:23 CET
>>> In particolare sono comprese nella protezione:
>>> (...)
>>> 8) i programmi per elaboratore, in qualsiasi forma espressi purché
>>> originali quale risultato di creazione intellettuale dell'autore.
>>> Restano esclusi dalla tutela accordata dalla presente legge le idee e i
>>> principi che stanno alla base di qualsiasi elemento di un programma,
>>> compresi quelli alla base delle sue interfacce. Il termine programma
>>> comprende anche il materiale preparatorio per la progettazione del
>>> programma stesso.
Francesco Potortì:
>> Tu cosa ne deduci? E, in particolare, cosa intende per "interfacce"?
Paolo Mascellani:
>Quello che ho dedotto l'ho detto
Ma non l'ho capito, da cui la mia domanda. Quando si parla, molte cose
che appaiono ovvie a uno non lo sono per nulla per l'altro. E molte
cose che appaiono ovvie prima della discussione, appaiono meno ovvie
dopo. E naturalmente questa è una lista pubblica, e questo non è un
discorso uno a uno: prego chiunque di intervenire, se interessato a
chiarire.
>su cosa sia un'interfaccia si potrebbe discutere a lungo, ma la cosa
>non mi appassiona.
A me invece pare fondamentale per capire cosa significa il testo di
legge che hai citato. Per interfaccia in ambito di calcolatori si
intendono almeno tre cose diverse: le API, cioe` le interfacce fra un
programma e le librerie o i sottosistemi che usa, le HCI, cioè le
interfacce di utente, che sono il modo in cui un utente interagisce col
programma, i protocolli di comunicazione, quelli con cui si scambiano
dati fra programmi remoti. Secondo te ci si riferisce a tutte
le interfacce concepibili? Cosa si intenda con "le idee alla base
di"?
Io un'interpretazione ce l'ho, ma se ho ben capito tu ritieni
perfettamente ovvio l'opposto, ovvio al punto che «non lascia spazio a
interpretazioni». Quel che leggo io nel testo di legge è che la
definizione di qualunque tipo di interfaccia (API, protocolli, HCI) non
è tutelata, e quindi chiunque è libero di copiarla.
>proprio al fine di non fare discorsi fumosi, mi sono riferito ai
>"prototipi" che di solito si mettono nei file ".h" in C/C++ ed alle
>"interface" di Java: mettile sotto la voce "interfacce" oppure sotto
>quella "programmi", come preferisci; per quanto mi riguarda, stanno
>sotto entrambe.
Ma per quanto riguarda la prassi legale, che è quella che mi interessa
principalmente, no. Normalmente, la definizione di una API non è
considerata come coperta da diritto d'autore, mentre lo è il libro che
la descrive, o il file che la dettaglia (gli header del tuo esempio).
Ma non la definizione della API.
>>> Se poi voi ritenete di non voler proteggerle le vostre interfacce e le
>>> rilasciate con licenza totalmente libera
>> Cosa intendi? Cioè, a che tipo di protezione ti riferisci? Cosa vuole
>> dire "completamente libera"?
>
>Dai su, fai uno sforzino ... cerca di capire ...
Sto facendo più sforzi di te, e questo rende la discussione sbilanciata
e più pesante del necessario.
Nel merito, io conosco le licenze libere e quelle non libere. Non so
cosa sia una licenza "totalmente libera", non so chi sono coloro cui ti
rivolgi con "voi" (penso di esserci io, ma non so chi sono gli altri), e
non so che tipo di protezione ti aspetti di ottenere per le tue
interfacce.
>> Il giorno in cui non sarà possibile creare programmi compatibili con
>> altri preesistenti sarà un triste giorno. E se mai arriverà, il
>> software libero sarà morto da un pezzo. La possibilità di scrivere un
>> programma compatibile con un altro è una libertà molto più ampia e
>> basilare di quella garantita dalle licenze libere. Addirittura in
>> Italia la legge che citi consente una deroga al divieto di decompilare
>> un programma, se la decompilazione è effettuata per ragioni di
>> interoperabilità: cioè la legge stessa considera l'interoperabilità un
>> bene superiore alla tutela del diritto d'autore per il software.
>
>Interessante, anche se non sono del tutto d'accordo;
Su cosa, esattamente?
>mi pare, comunque, che sia stato tu ad iniziare il thread, lamentandoti
>di una presunta "elusione" di una licenza.
Sì, sono stato io, e non mi lamentavo, ma chiedevo opinioni. Una tua
risposta alla mia richiesta è stata:
>Il punto, secondo me, è un altro: quando sviluppi utilizzando
>un'interfaccia programmativa (e in questo caso non ne puoi una simile,
>ma proprio quella) quella che crei è un'opera derivata da
>quell'interfaccia, quindi, per ridistribuirla, con o senza la libreria,
>devi seguire le regole della GPL.
E questo, per fortuna, è falso nei casi in cui un'interfaccia è pulita e
ben definita, e l'esistenza di numerose librerie compatibili con altre
preesistenti ce lo dimostra, benché le preesistenti fossero distribuite
con licenze proprietarie, molto più restrittive di qualunque licenza
libera. A parte l'esempio famoso del BIOS relativamente alle API, un
esempio famoso relativo alle HCI è Excel, che copiò l'interfaccia utente
di 123, e un esempio famoso relativo ai protocolli è Samba, che copia il
protocollo SMB.
>> È normale che tu ponga una nota di copyright nel codice del programma.
>> Ma la comune interpretazione delle leggi sul diritto d'autore, da quando
>> esiste il software, è che un'interfaccia chiara possa essere riprodotta
>> liberamente, e siamo circondati da esempi di questo. Praticamente tutte
>> le librerie che usiamo comunemente hanno delle alternative compatibili.
>> Il software libero come lo conosciamo oggi non esisterebbe senza questa
>> interpretazione.
>
>La "comune interpretazione" è comunque un'opinione, tanto come la mia.
Per "comune interpretazione" intendo l'opinione che conta, quella che
gli avvocati utilizzano per stendere un contratto e i giudici usano per
decidere. Non è la stessa cosa dell'opinione mia o tua.
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