[Discussioni] Brevetti e marchi registrati nel CV di aspiranti dipendenti PA
Francesco Potorti`
pot a potorti.it
Ven 1 Giu 2007 13:22:12 CEST
Roberto Foglietta:
> Una piccola indagine su questa questione dei brevetti e marchi
>registrati nel CV di aspiranti dipendenti PA non farebbe male... che
>ne dite?
Purtroppo non c'è bisogno di indagine, la risposta è facile e triste.
Nei concorsi pubblici di qualunque tipo in Italia quel che conta per la
definizione del punteggio sono i "titoli", nome generico per qualcosa
che si è fatto e che si può provare con un pezzo di carta. A seconda
del tipo di concorso i titoli significativi variano.
Nei concorsi pertinenti, essere coinventore di un brevetto è un titolo:
può essere provato facilmente con un pezzo di carta, ed è spesso un
titolo significativo, perché evidenzia che qualche organismo (l'ufficio
brevetti) ha riconosciuto la validità di quanto fatto.
Aver svolto attività che non possono essere certificate in alcun modo
normalmente non è un titolo. Se possono essere certificate ma l'ente
certificatore non è ritenuto affidabile o significativo, possono valere
o no a discrezione della commissione d'esame, ma normalmente valgono
poco.
Scrivere un programma purtroppo (e che sia libero o no è la stessa cosa)
vale all'incirca zero, a meno che la cosa non sia richiesta
esplicitamente nel bando di concorso, e la ragione è scritta sopra: non
esistono enti che certifichino che tu hai scritto quel dato programma, o
che quel dato programma ha una qualche validità.
Per fare un esempio, se Simo Sorce dovesse fare un concorso per
ricercatore universitario nel campo dell'ingegneria del software, o dei
sistemi distribuiti, o in un quaunque campo cui Samba è attinente, con
ogni probebilità la sua attività in Samba varrebbe più o meno quanto
qualunque articoletto in qualunque sconosciuta conferenza in giro per il
mondo.
In altri rami della PA la situazione, che io sappia, è la stessa.
Giovanni Caruso:
> Intendiamoci _non_ sto dicendo che la GPL non tuteli a sufficienza
>l'autore di un software ma mi chiedo se esiste un ente in grado di
>fornire un "attestato" del lavoro svolto che sia riconosciuto da altri
>enti della PA, come avviene per brevetti e copyright (che però sono
>incompatibili con la GPL).
La GPL non esisterebbe senza il copyright. Come dire che le barche sono
incompatibili coll'acqua :-)
> Il rischio è che se non esiste una forma di "certificazione" del
>lavoro svolto con il software libero
Non che io sappia, e la cosa vale per il software in generale, che sia
libero o meno non ha rilevanza. Naturalmente se il bando di concorso
invece richiede esplicitamente provabili competenze pregresse nel campo,
la cosa è diversa, ma rimane tuttavia indipendente dalla licenza (libera
o meno).
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