[Discussioni] La Repubblica del 11/06 - inserto affari e finanza

Andrea Ferraris andrea.ferraris a gmail.com
Mer 13 Giu 2007 23:56:13 CEST


On Tue, 2007-06-12 at 14:49 +0200, Simone Piccardi wrote:
> andrea ferraris wrote:
> > Non conosco bene l'uso che ne e` stato e ne e` fatto, ma effettivamente
> > l'espressione "sorgente aperto" (open source) non e` cosi` brutta, anche
> > perche' indica piuttosto bene in modo sintetico che cos'e` il software
> > libero e almeno nel distinguere il programma compilato dal sorgente che
> > e` il nocciolo della GPL mi sembra piu` chiara.
> > Comunque non si puo` esaurire in 2 parole un concetto non elementare, ma
> > le due parole open source non mi sembrano un cattivo inizio. 
> > 
> 
> Posto che sono d'accordo sul fatto che non si puo` esaurure un concetto 
> complesso in due parole, sono in completo disaccordo sul fatto che open 
> source indichi bene cos'e' il software libero (o per essere piu` precisi 
> il software che rispetta le 4 liberta` di FSF o le DFSG, da cui i 
> criteri di OSI derivano).

Il problema credo che sia in come "interpretano" (stravolgono) aperto.
Io lo intendo nel senso di _aperto_ per cui se non lo puoi modificare e
distribuire non e` aperto.


> A costo di esser noiosi: avere i sorgenti e non avere il diritto di 
> modificarli e distribuirli (modifiche comprese) serve a ben poco, ed 
> ovviamente con condizioni restrittive di questo genere un software non 
> e` ne' libero ne' "Open Source" (secondo le definizioni di OSI).

Guarda che pero` anche in "libero" c'e` un problema, ovvero si puo`
intendere il sw libero come liberamente distribuibile e utilizzabile
senza restrizioni, ovvero freeware o di pubblico dominio. Pero` a me non
sembra affatto open source un software del genere che circolasse
esclusivamente in formato eseguibile, senza accessibilita` e
modificabilita` dei sorgenti e in questo senso open source e` certamente
piu` chiaro. 

> [...]

> . La seconda [incongruenza] e' che si fa troppo spesso confusione fra un modello 
> di sviluppo e le caratteristiche fondamentali del software libero, che 
> attengono ai diritti che vengono concessi dalle licenza, non al come 
> viene sviluppato. Ad esempio si sostiene che:
> 
> *Open source is a development method for software that harnesses the 
> power of distributed peer review and transparency of process. The 
> promise of open source is better quality, higher reliability, more 
> flexibility, lower cost, and an end to predatory vendor lock-in.*
> 
> Cosa ampiamente contestabile, dato che c'e` un sacco di software libero 
> sviluppato in maniera tutt'altro che aperta

Non ti seguo. Non open source? Ma allora libero in che senso?
Per tornare alla licenza vs lo sviluppo, lo sviluppo ampio e coperativo
descritto nel paragrafo in inglese, mi sembra difficilmente compatibile
con una licenza non aperta. Non dico che sia incompatibile, ma al
momento non mi vengono esempi in cui questo sia vero.

Ciao,

Andrea




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