[Discussioni] Torvalds, Sun e GPLv3
Luca Brivio
luca.brivio a gmail.com
Gio 28 Giu 2007 01:47:11 CEST
Mercoledì 27 giugno 2007, Gian Mario Tagliaretti ha scritto:
> Il 19/06/07, Michele Sciabarra<msciab a eprometeus.com> ha scritto:
>
> [snip di arroganza[
>
> > Se qualcuno ha capito la logica di questo intreccio di parole vince un
> > mongolino d'argento. Quello d'oro l'ha già vinto l'autore.
>
> Qualcuno si era indignato di una leggera (a mio modo di vedere)
> battuta sessista un pò di tempo fa, mi aspettavo di molto peggio per
> questa citazione idiota e ignorante, purtroppo non è stato così.
Trovo che le battute sessiste più siano fatte con leggerezza più facciano
male, questo detto spero fuor di polemica.
> Era troppo sperare che la battuta sui "mongolini" di vario genere
> fosse uscita dal "parlare comune", dopo molte battaglie per CANCELLARE
> questo termine in favore di sindrome di down, eccoci qua.
Se vogliamo andare a fondo per non rischiare di sprofondare in una vergognosa
ipocrisia, la cosa *immonda* non mi pare usare il termine "mongoloide" per
definire una persona affetta da sindrome di Down (tra l'altro non l'ha fatto
neanche Michele e non lo fa nessuno), ma intendere il termine "mongoloide"
come un insulto, come se essere affetti da una patologia fosse biasimevole.
Per questo *mongolino* è un termine deprecabile che conviene far uscire dal
nostro vocabolario. Se non esistessero certi odiosi modi di dire non ci
sarebbe stato questo urgente bisogno di cambiare i termini (non ci vedo
tutto 'sto crimine nel constatare che le persone affette da sindrome di Down
presentano alcuni tratti morfologici simili a quelli tipici delle popolazioni
mongoliche). Per converso, se non insegnamo ai nostri figli che insultare
delle persone dando loro del "Down" è offensivo nei riguardi non solo e non
tanto delle persone insultate ma anche di quelle con cui si istituisce la
similitudine e anzi di tutti, tra un po' non più tollerare alcun uso di tale
espressione ci dovremo arrendere e dire "individuo con sindrome da trisomia
21" (ma mi pare di aver già sentito qualche "avanguardista" usare il nome di
tale aberrazione crosomica come epiteto ingiurioso, quindi non escludo che si
renda necessario ricorrere all'attributo "aneuploide", e poi magari
"diversamente euploide", e così via).
> Nel pensiero comune il termine mongolo assume troppo spesso
> un'accezione NEGATIVA che è in netto contrasto con le persone affette
> dalla sindrome di down.
E come spiegato mi sta bene la critica, anche se, e mi pare un buon segno,
ormai non è raro finire col dimenticare l'etimologia dell'infame "mongolino"
(preteso parente dell'"ambrogino"?).
Ciao a tutti e grazie per l'attenzione.
--
Luca Brivio
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