[Discussioni] nuovo concetto: inquinamento informatico
Katjia Mirri
katjia.mirri a nekhem.com
Mer 23 Maggio 2007 12:40:19 CEST
Replying to Roberto A. Foglietta (Wed, May 23, 2007 at 12:08:15PM +0200):
-> se si vuole attaccare l'etichetta di ecologico dovrebbe essere fatto
->in modo totalmente disincantato cioè semplicemente per attirare
->consenso verso coloro che sono "affezionati" all'etichetta ecologica.
Personalmente sono d'accordo con il fatto che l'utilizzo della maggior parte
del software libero non richieda macchine molto potenti e in questa
accezione possa essere più ecologico dell'uso di software proprietario.
inciso:
per inquinamento informatico in realtà troverei più azzeccata la
definizione "codice malscritto" di quelle introdotte all'origine del thread.
MA sono anche cosciente che stiamo entrando in una fase nuova in cui
l'attenzione generale si rivolge finalmente verso il software libero. E a
leggere certi post (scusate, non è per amor di polemica) mi viene il
sospetto che non ne siamo pronti.
Sono convinta che sia necessario un cambio di linguaggio. E di autostima.
Non è producente, secondo me, tirare per i capelli le questioni, perchè in
questo modo perdono di forza. Non è producente contrapporre il software
libero al software proprietario, perchè sembra che soffriamo di invidia e
senso di inferiorità. E questo da impressioni non belle.
Dovremmo semplicemente mostrare il software libero per quel che è, per quel
che sa fare, per la vitalità che ha. O anche solo dire: "io ho scelto di
usarlo" senza doverci giustificare in nessun modo. Mai.
Ho visto che più l'atteggiamento è rilassato e più (incredibilmente) le
persone con le quali parlo, ne sono attratte. Buffo, meno dico e più
vogliono sapere, più insisto e più mi fuggono. A questo punto dico poco e
poi lascio che chiedano, così scopro esattamente che cosa vogliono sapere e
do risposte soddisfacenti. L'interlocutore sembra molto più soddisfatto, in
questo modo.
Altro aspetto: proprio perchè siamo entrati in questa nuova fare in cui sento
chiunque che mi dice "adesso provo ubuntu" (o altra distro), non so se sia sensato
parlare subito di quanto ci si può personalizzare e modificare i programmi.
Non stiamo più parlando con programmatori, ma con utenti a livello molto
base, che però - e qui sta la cosa magica - decidono di fare il salto.
Quindi insistere troppo su roba tecnica che è vera e per noi molto
affascinante, potrebbe far loro credere che è ancora una cosa non semplice.
E non è più così.
Per cui la mia personale opinione è che ci andrei molto cauta a insistere
troppo su un discorso ecologico tirando in ballo anche soldi e conoscenze.
Per carità, non dico che non sia vero, ma la trovo una questione più
enfatizzata del dovuto, e può dare l'impressione di essere artefatta e non
ranggiungere lo scopo, uno scopo che invece è assolutamente alla sua portata.
E orienterei gli interventi con molta accuratezza verso le esigenze del
nuovo mercato che ci si è aperto finalmente davanti: gli utenti base.
Altrimenti sembra che, dopo tutta sta fatica, non li vogliamo :)
Scusate la lunghezza, ma devo dire che ero un po' invidiosa di Foglietta :)
kat
--
Katjia Mirri <katjia.mirri a nekhem.com>
Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l'alto di
una maleducazione, di una cafonaggine, che non si può neanche più fare
il bagno in questo paese.
Brunello Robertetti alias Corrado Guzzanti
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