[Discussioni] Sul marchio "linux" (mi chiarisco)

Daniele Micci daniele.micci a tiscali.it
Mer 30 Maggio 2007 15:48:48 CEST


>Si può depositare il marchio "linux"?
[CUT]
>I fatti dicono che l'ufficio USA, che accetta depositi nel rispetto 
di certe 
>regole, ha accettato sia "linux" per il software
>( http://tess2.uspto.gov/bin/showfield?f=doc&state=fm4dfp.3.26 )
>sia "linux" per l'igiene personale ( 
>http://tess2.uspto.gov/bin/showfield?f=doc&state=fm4dfp.3.22 ) 
>
>Ha accettato questo perché? Perché il nome è lo stesso ma i settori 
sono 
>diversi. Il famoso concetto del punto 1. 

Nessuno ti ha contestato il punto 1.
Però la tua esposizione del punto 1 è imprecisa.
Mi spiego: devi distinguere se il marchio eventualmente preesistente 
sia un marchio notorio oppure no.
Nel primo caso (marchio notorio), il suo titolare ha diritto di 
opporsi alla registrazione del medesimo marchio anche in altri settori 
merceologici. Nel secondo caso, no: egli può opporsi solo per quei 
settori in relazione ai quali abbia registrato il proprio marchio.
Un marchio, però, non *nasce* notorio: lo diventa con l'uso.
Dal momento in cui lo diventa, la sua tutela si estende a settori non 
affini. Ma se, prima di quel momento, qualcuno abbia registrato il 
marchio simile o identico in altro settore (esempio: "linux" per un 
detersivo), manterrà il diritto all'uso nei limiti del preuso.
Conclusione: la tua obiezione non vuol affatto dire che io *domani 
mattina* possa registrare il marchio "linux" per un software. Se io 
possa farlo per un sapone dipende da: 1) se Linus agisca in 
opposizione; 2) se il suo marchio venga riconosciuto marchio notorio.
Tutto chiaro?

>Torvalds non ci sta? Non mi interessa.
>Chi ha depositato prima di lui ci sta? :-) 
>
>Lasciamo perdere i proclami che ognuno fa sul suo sito.
>E' ovvio che chi deposita un marchio è pronto a battagliare e subito 
fa 
>sentire il tamburo battente. Altrimenti che ha depositato a fare? 
>
>Ma andiamo avanti.

Sì, è meglio.

>C'è poi chi si occupa di software e ha depositato il marchio "linux 
+ 
>qualcosa" (sono centinaia di depositi)... e il deposito è avvenuto 
proprio 
>perché è stato aggiunto qualcosa al nome.
>Il famoso concetto del punto 2.

E qui non è detto che tu abbia ragione.
Ribadisco la mia provocazione: registra il marchio "Coca-Cola Bibite" 
e siediti ad aspettare. ;)
(in fin dei conti hai aggiunto "Bibite" al marchio "Coca-Cola", quindi 
nessun potrà farti niente... o no?)

>Parlo e ho sempre parlato di "linux" quindi non mi interessa il 
discorso 
>generale sul marchio notorio: ma se proprio vogliamo fare questo 
discorso 
>dico che "linux" è un marchio debolissimo e molto volgarizzato (ben 
più 
>volgarizzabile di "open source", che è notoriamente _definito_).

Se lo dici tu. Onestamente dispero di riuscire a farti capire.
Quello sul "marchio notorio" non è un discorso generale, ma una norma 
di legge.

>Addirittura molti pensano che linux sia un pinguino, mentre il 
pinguino si 
>chiama TUX.

Questo non c'entra nulla.

>Ma dire "no, non puoi perché non si può e poi comunque Torvalds te la 
farà 
>pagare" (senza nemmeno sapere se Torvalds è riuscito a farla pagare 
a 
>qualcuno) segue un principio intimidatorio che da Torvalds possiamo 
anche 
>aspettarci (in qualità di depositante), ma al quale noi non dobbiamo 
>mostrare il fianco. 

Ma che stai dicendo? Scusa, ma non ti seguo più, e non era questo il 
mio discorso.
Mi rendo conto che "fraintendimento" è un termine largamente 
inadeguato a questo scambio di email.

>"Linux Day", se mi gira, lo deposito io. [1]
>Ma se lo deposito certamente non chiedo il permesso a Torvalds, né 
qualcuno
>mi obbligherà a chiederlo.

Buon deposito.

Daniele




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