[Discussioni] debugging per la cultura libera

[Nicola A. Grossi]

Dott. Giovanni Bonenti ha scritto:

>Nicola A. Grossi wrote:
>
>  
>
>>siccome so che siete particolarmente attenti alle questioni
>>terminologiche aventi ad oggetto il termine "libero",
>>vorrei sapere se, secondo voi, si può parlare di "libertà" in modo
>>generico (relativamente a tutte le opere dell'ingegno)
>>o se, secondo voi, il termine "libero" riguarda (o è preferibile che
>>riguardi) soltanto il software e la relativa manualistica ed è quindi,
>>ad esempio, sbagliato parlare di libertà in termini così generici o dire
>>che un'opera è libera anche se soltanto alcuni diritti sono stati concessi
>>    
>>
>
>Il problema è che per quel che riguarda un libro, una musica ecc. secondo
>me si deve distinguere tra libero "in toto" (per intenderci: licenze CC by
>e by-sa, nonchè GNU/FDL senza parti invarianti) e "liberamente
>accessibilia fruibili" (tutte le altre CC e la GNU/FDL con parti
>invarianti).
>Libero in senso estensivo significa la rinuncia a tutti i diritti tranne a
>quello della paternità dell'opera(ugualmente al SL), ma non vuol dire che
>alcune opere CC "non libere" in questi termini, non siano lo stesso
>liberamente fruibili.
>
>Ciao :)
>
>Giovanni
>  
>

Quella è la libertà in senso "tecnico-giuridico", non in senso estensivo.
La libertà in senso estensivo a rigor di logica deve essere estesa.

E allora quando si parla di "cultura libera", perché un autore che 
utilizza, ad esempio, una CC-BY-ND
non dovrebbe farvi parte?

Anche una CC-BY e una CC-BY-SA contengono clausole restrittive.

La libertà in toto esiste solo nel pubblico dominio.
Ma la libertà in toto, paradossalmente, non è il migliore esempio di 
cultura libera.
Forse il "permesso d'autore", lo è.

Se riconosciamo alla cultura libera delle sfumature e soprattutto più 
ottiche (anche quella della libertà dell'autore),
allora libero è, in senso estensivo, tutto ciò in cui si esprime la 
libertà dell'autore, del fruitore e dell'opera.


bye
nag