[Discussioni] Proprietario o privativo

Antonio J. Russo antonio a softwarelibero.it
Ven 12 Ott 2007 15:50:24 CEST


On Fri, 12 Oct 2007 15:14:04 +0200, Francesco Potorti` <pot a potorti.it>
wrote:
> Antonio Russo:
>>me il software proprietario rappresenta una forzatura del diritto di
>>autore
> 
> Perché?  A me ne sembra una naturale conseguenza.  Così come non puoi
> liberamente copiare un libro senza un permesso, non puoi liberamente
> copiare un programma senza un permesso.
> 
Fermiamoci alla copia che è quella che mi interessa di meno ma è la più
difficile a spiegare. Il diritto alla copia come lo conosciamo oggi nasce
in 1709 ed entra in vigore in 1710 con lo statuto della regina Anna di
Inghilterra. 
Questa legge nasce con il proposito di liberare la stampa che fino al
momento era un privilegio concesso direttamente dal re. Il suo scopo
principale non è quello di proteggere né l'autore né l'editore ma di
divulgare le arti e le scienze, il titolo della legge era: "An Act for the
Encouragement of Learning"
Inizialmente venivano concessi 21 anni di diritto esclusivo di copia,
dopodiché chiunque poteva riprodurre l'opera. Tanto è vero che in questo
modo sono nate le famose edizioni low cost degli editori scozzesi. Questo
per dirti che in materia di diritti devi sempre fare riferimento al periodo
storico.

Praticamente il diritto di copia aveva lo scopo di diffondere il più
possibile le opere letterarie, le arti e le scienze eliminando il monopolio
di fatto che era illimitato. In 1709, 21 anni di diritto esclusivo per
stampare, pubblicizzare, commercializzare e diffondere un opera erano
veramente pochi, soprattutto se confrontati con i 70 anni dopo la morte
dell'autore di oggi giorno. 

Come se non bastasse, il diritto di copia è nato:

a) Pensando alle opere letterarie.
b) Pensando al tipo di tecnologia esistente all'epoca (stampante a
caratteri mobili).
c) Pensando ad eliminare un privilegio e non a crearne altri.
d) Pensando alla libertà di espressione e di stampa.
e) Pensando alla massima diffusione delle scienze come garanzia del
progresso tecnologico capitalistico.
 
Come fai a mettere sullo stesso piano le opere letterarie con il software
eliminando 300 anni di storia  e di politica lo sai solo tu...
Come se non bastasse, nelle opere letterarie la copia pari pari di una
frase viene considerata un plagio, e se un autore scrive due libri con le
stesse strofe li si da del cialtrone, cosa che non succede per il software
dove un ciclo for sarà sempre un ciclo for e dunque non è che puoi fare
tanto il "creativo" nel momento di scrivere del codice.
Ciao

Anton




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