[Discussioni] Parlamento europeo: I questori rispondono a Cappato sull'adozione di sofware libero
Francesco Potorti`
pot a potorti.it
Gio 10 Apr 2008 17:51:52 CEST
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Date: Thu, 10 Apr 2008 18:01:01 +0200
From: Marco Cappato <marco.cappato a europarl.europa.eu>
Subject: Parlamento europeo: I questori rispondono a Cappato sull'adozione di
sofware libero
Parlamento europeo, free software: I questori rispondono a Cappato
sull'adozione di sofware libero
James Nicholson, Questore responsabile per le tecnologie
dell'informazione del Parlamento europeo ha risposto ieri
all'interrogazione del deputato europeo radicale Marco Cappato
sull'adozione di software libero all'interno del Parlamento e delle
istituzioni europee.
Nella lettera si sostiene che «il software Open Source è già utilizzato
in seno al Parlamento europeo» come «risultato di un processo avviato
alcuni anni or sono». La soluzione attualmente adottata consiste, in
realtà, «in una combinazione tra soluzioni Open Source ed altre
soluzioni».
Per quanto riguarda la postazione di lavoro, oggi interamente
equipaggiata con software proprietario, «i laboratori informatici del
Parlamento europeo hanno messo a punto una configurazione prova,
basandosi su un'architettura OSS (Ubuntu Dapper, OpenOffice3,
FireFox...)».
L'articolo di Punto informatico
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=2252032
La risposta del Parlamento a Marco Cappato
Onorevole deputato, caro collega,
mi pregio di fare riferimento alla lettera da Lei indirizzata al
Presidente, in data 29 febbraio 2008 con la quale chiedeva informazioni
circa la politica adottata dal Parlamento europeo in materia di
software.
A seguito della consultazione del servizio responsabile, emerge che il
software Open Source è già utilizzato in seno al Parlamento
europeo. Questo è il risultato di un processo avviato alcuni anni or
sono. sia a livello dell'Istituzione che attraverso scambi
interistituzionali.
L'obiettivo primario nella scelta di soluzioni è dettato dalla garanzia
di rispondere ai bisogni professionali espressi dall'Istituzione. A tal
fine, è opportuno prendere in considerazione il rispetto delle norme
dell'industria, rispetto che permette di assicurare l'apertura dei
sistemi consentendo nel contempo un monitoraggio della soluzione e,
dunque, una migliore continuità nonché la possibilità di offrire un
supporto.
La soluzione attualmente adottata al Parlamento europeo consiste
pertanto in una combinazione tra soluzioni Open Source ed altre
soluzioni indicate in modelli economici diversi. A tale riguardo, giova
ricordare che la piattaforma attualmente utilizzata si basa interamente
su tecnologie e strumenti Open Source. Analogamente, nell'ambito dei
sistemi di gestione dei server sta crescendo l'utilizzo di piattaforme
Linux.
È stato inoltre compiuto uno sforzo notevole per quanto riguarda la
metodologia di gestione dei progetti. Attualmente, il Parlamento dispone
di un'adeguata metodologia (PMM4EP), basata sul PMBOK e convalidata dal
Project Management Institute. Questa dovrebbe essere completata. a
termine dei lavori attualmente in corso, da una metodologia di
applicazione SOA (PRAXEME) derivante dalla comunità di software liberi.
Per quanto riguarda la postazione di lavoro, i laboratori informatici
del Parlamento europeo hanno messo a punto una configurazione
prova. Tale configurazione, basandosi su un'architettura OSS (Ubuntu
Dapper, OpenOffice3, FireFox...) che risponde a bisogni funzionali in
termini di burotica ed ambiente di sviluppo, non può tuttavia assicurare
la sostituzione immediata della configurazione attuale. Infatti,
quest'ultima è il risultato di un'evoluzione pluriennale che risponde a
numerosi bisogni funzionali e di interazione con le architetture
applicative utilizzate in seno all'Istituzione. A tale riguardo, giova
sottolineare che la stabilità di funzionamento di siffatte misure è un
elemento decisivo per il funzionamento del Parlamento. È per questo
motivo che l'iniziativa di apertura agli OSS si fonda su un procedimento
prudente, che tiene conto del bisogno di continuità di servizio delle
nostre infrastrutture e dei nostri ambienti informatici.
Non si può pertanto non rilevare che il Parlamento europeo vigila in
permanenza sulle evoluzioni nelle soluzioni Open Source e che, sulla
base delle possibilità offerte, tenta già di utilizzarle nelle sue
strutture IT.
In ordine al cambiamento di versione linguistica dell'interfaccia, la
postazione di lavoro attuale non permette di cambiare rapidamente la
versione linguistica. Infatti, pur esistendo varie versioni linguistiche
a livello del sistema di gestione e dei principali software (burotici),
la loro applicazione solleverebbe problemi insolubili in termini di
supporto e di garanzia di stabilità delle infrastrutture.
Nondimeno, benché le evoluzioni della postazione di lavoro consentiranno
in futuro questo tipo di funzionalità che si renderanno disponibili
presso gli editori, occorrerà provvedere costantemente a convalidare la
qualità e la buona copertura di tutte le lingue sull'insieme del
software.
Sperando di aver risposto ai Suoi interrogativi, voglia gradire,
onorevole deputato e caro collega, i sensi della mia profonda stima.
James NICHOLSON Questore responsabile per le tecnologie dell'informazione
L'interrogazione di Marco Cappato
Bruxelles, 29 febbraio 2008
alla cortese attenzione di Hans-Gert Poettering, Presidente del Parlamento europeo
e dei Questori
Interrogazione al Presidente a norma dell'articolo 28 del regolamento
Caro Presidente,
- Considerato il caso “Commissione Europea contro Microsoft” che ha
visto la Commissione europea, prima con la gestione del Commissario
alla Concorrenza Mario Monti ed ora con la Commissaria Neelie Kroes,
sanzionare la societá con due multe per un totale di 1.68 miliardi di
euro (inadempienze di pagamento comprese) per abuso di posizione
dominante;
- Considerato che le sanzioni si basano sull'imposizione alla società di
rendere accessibili i codici del server Windows, per rendere
interoperabili i propri prodotti con quelli dei concorrenti e per aver
continuato a chiedere prezzi irragionevoli per rendere disponibili le
informazioni richieste alle aziende interessate;
- Considerato che il Parlamento europeo utilizza, per la configurazione
standard dei propri computer, esclusivamente sistemi operativi
(Windows XP Professional), browser (Internet explorer), Client di
posta elettronica (MS Outlook) e applicazioni (Pacchetto MS Office) in
lingua inglese di proprietà della società americana Microsoft;
- Considerato che questo genera alti costi per l'acquisto di migliaia di
licenze software e provoca, di fatto, una dipendenza del Parlamento da
un unico fornitore in posizione dominante, con problemi di
accessibilità dei documenti prodotti in formati proprietari, di
interoperabilità e di discriminazione linguistica;
- Considerato che il Parlamento tedesco nel 2004 e il Parlamento
italiano e quello francese nel 2007, così come altre assemblee
elettive, hanno deciso di adottare software libero
non ritiene il Presidente che il Parlamento Europeo - sia per dare un
segnale politico favorevole a tecnologie aperte, sia per intraprendere
una politica di riduzione dei costi – possa e debba:
- effettuare uno studio globale sul costo dell'attuale dipendenza del
Parlamento da una sola società fornitrice di software confrontandolo
con l'eventuale risparmio dell'adozione di software libero;
- verificare l'esistenza di alternative di software libero che possano
sostituire l'attuale dotazione di software proprietario, investigando
sulle soluzioni adottate in altre realtà istituzionali, a partire
dalle esperienze tedesca e francese;
- verificare l'esistenza di software che garantisca il rapido passaggio
della propria interfaccia da una versione linguistica ad un'altra, per
consentire ai deputati e ai loro assistenti di poter lavorare con
programmi nella propria lingua;
Con rispetto,
Marco Cappato MEP
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