[Discussioni] Chiusa definitivamente la questione di Open XML come formato iso?

miKe m.m.asciutti a email.it
Ven 1 Feb 2008 15:00:40 CET


Alle 10:14 di venerdì 1 febbraio 2008,  in merito a [Discussioni] Chiusa 
definitivamente la questione di Open XML come formato iso?,  Dott. 
Giovanni Bonenti   ha scritto:

> FYI
> http://www.tuxjournal.net/?p=2402
>
> Ciao :)

ehh..
ma le pressioni dirette o indirette da parte di Microsoft continuano

----------  Messaggio inoltrato  ----------

Oggetto: [utenti] Comunicato Stampa - PLIO: 10 no a Burton Group
Data: giovedì 31 gennaio 2008
Da: "Italo Vignoli" <italo a italovignoli.com>
A: utenti a it.openoffice.org

PLIO: 10 no a Burton Group

Trieste, 31 gennaio 2007 - Il PLIO, l'associazione dei volontari che 
supportano la versione italiana di OpenOffice.org, ha rilevato una serie 
di errori e omissioni nel report di Burton Group che confronta ODF e 
OOXML, tali da inficiare la validità complessiva del documento e rendere 
discutibili le affermazioni di indipendenza e neutralità della società di 
ricerche di mercato.

Il report di Burton Group (http://tinyurl.com/ysq6mw):

1.Attribuisce alla scelta del formato ODF una connotazione politica 
contraria a Microsoft che non ha alcun riscontro nelle decisioni dei 
governi (o degli enti e delle aziende) che lo hanno adottato, e che 
sminuisce in modo strumentale - e quindi non obiettivo - il valore della 
decisione stessa.

2.Ignora l'esistenza dell'ODF Alliance, l'organizzazione che sostiene il 
formato ODF, e della comunità di volontari intorno a OpenOffice.org - la 
più grande tra le comunità open source - per trasformare il problema in 
una querelle tra aziende. In questo modo, evita di addentrarsi nella 
discussione sui principi  che spingono la realizzazione di uno standard 
aperto, ossia la creazione di un mercato orizzontale, perché questo 
renderebbe palese l'obiettivo del "lock in" da parte di Microsoft.

3.Afferma che la definizione "Office Open XML" è stata creata da IBM e Sun 
per sottolineare le origini nel formato proprietario dei file di Microsoft 
Office, lasciando sottintendere un intento capzioso, quando invece si 
tratta del nome ufficiale attribuito al formato dalla stessa Microsoft.

4.Considera solo la realtà statunitense - dove Microsoft gioca in casa - e 
ignora quella europea, dove la situazione è completamente diversa, ma 
estende le sue conclusioni a tutto il mercato, come se l'Europa fosse 
una "dependance" degli Stati Uniti. Ovviamente, ignora anche gli altri 
continenti.

5.Afferma che OOXML è un "formato aperto e basato su standard", ma omette 
di rilevare che l'implementazione è legata a numerose tecnologie 
proprietarie Microsoft (questo viene addirittura considerato un fattore 
positivo, mentre è uno tra i principali fattori "bloccanti" dello 
standard). OOXML, nella realtà, è un formato solo parzialmente aperto e 
solo parzialmente basato su standard.

6.Afferma che la presenza degli "schemi proprietari" rende il formato 
OOXML "più orientato all'ecosistema e alle applicazioni". Un altro modo 
per dire che siccome Microsoft è un monopolio dominante e ha i suoi schemi 
proprietari, tutti dovrebbero optare per le sue scelte per poter ottenere 
l'interoperabilità. Un altro giudizio che ignora l'obiettivo dello 
standard, a favore di una difesa senza motivazioni della posizione di 
monopolio di Microsoft.

7.Afferma che OOXML è in grado di ricreare in modo più fedele "l'aspetto e 
i metadati". Un'altra opinione parziale, perché la cosa - nella realtà - 
può essere fatta solo col contributo dell'applicazione. Quindi, è Office a 
ricreare aspetto e metadati (a meno che Microsoft lo impedisca, come nel 
caso di Office 2003 SP3 o degli script VB con Office 2008 per Macintosh).

8.Sostiene che ODF è troppo "semplice" rispetto a OOXML. A parte che non ci 
vuole molto per essere più semplice di un formato che ha bisogno di 6.000 
pagine per essere descritto (in modo sommario), la semplicità - casomai - 
è un valore positivo per uno standard. E infatti, ci sono standard come 
Simple Mail Transfer Protocol (SMTP) e Simple Network Management Protocol 
(SNMP) che sottolineano il fattore all'interno del nome.

9.Ignora che Office ha più problemi di sicurezza di OpenOffice.org (1). 
Questa è forse l'omissione più grave in assoluto per un report indirizzato 
alle aziende, visto che i problemi di sicurezza incidono sia sui costi sia 
sull'organizzazione.

10.Afferma che OOXML è meno costoso di ODF, ma lo fa confrontando i prezzi 
delle promozioni di Office con quelli di listino delle suite che adottano 
ODF, tra le quali, però, non inserisce OpenOffice.org e KOffice, che sono 
software liberi e gratuiti. Inoltre, nel caso di ODF aggiunge il costo 
della formazione e del supporto (trascurando che il passaggio da Office 
2003 a Office 2007 è più complesso di quello da Office 2003 a 
OpenOffice.org, e la sicurezza di Office è inferiore a quella di 
OpenOffice.org, per cui i costi andrebbero aggiunti alla licenza di Office 
e non viceversa). A meno che tutto questo non nasconda un giudizio 
negativo sulle capacità intellettuali di chi sceglie ODF...

Concludiamo con una domanda: non è singolare che la ricerca - che, stando 
alle parole di uno dei suoi redattori, non era prevista nel piano 
editoriale di Burton Group (http://tinyurl.com/2bqjru) - esca a solo un 
mese di distanza dalla votazione sul formato OOXML, e rifletta in modo 
pedissequo le posizioni di Microsoft sul problema?

(1) Fonte: Secunia (http://www.secunia.com). E' significativo il confronto 
tra la pagina relativa a OpenOffice.org 2.x (http://tinyurl.com/yqsrej) e 
quella relativa a Office 2003 (http://tinyurl.com/2b6hsj).

Download

OpenOffice.org 2.3.1 in italiano: http://it.openoffice.org/download/
Modelli in Italiano: http://wiki.services.openoffice.org/wiki/Modelli
OpenOffice.org nelle altre lingue: http://download.openoffice.org
Estensioni per OOo: http://extensions.services.openoffice.org

L’Associazione PLIO, Progetto Linguistico Italiano OOo, raggruppa la 
comunità italiana dei volontari che sviluppano, supportano e promuovono la 
principale suite libera e open source per la produttività negli uffici: 
OpenOffice.org. Il software usa il formato dei file Open Document Format 
(standard ISO/IEC 26300), legge e scrive i più diffusi tra i formati 
proprietari, ed è disponibile per i principali sistemi operativi in circa 
100 lingue e dialetti, tanto da poter essere usato nella propria lingua 
madre da più del 90% della popolazione mondiale. OpenOffice.org viene 
fornito con la licenza GNU LGPL (Lesser General Public Licence) e può 
essere usato gratuitamente per ogni scopo, sia privato che commerciale.

PLIO, Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org: http://www.plio.it. 
Vola e fai volare con i gabbiani di OpenOffice.org: usalo, copialo e 
regalalo, è legale!

Per informazioni: Italo Vignoli (348.5653829), ufficiostampa a plio.it


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miKe

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