[Discussioni] Linux all'AUSL di Ferrara
Antonio Russo
antonio a softwarelibero.it
Mar 4 Nov 2008 00:00:36 CET
Il giorno lun, 03/11/2008 alle 15.58 -0500, Dino Termini ha scritto:
> >
> Certo che si respira aria di accoglienza, in questa mailing list. Appena
> uno dice una cosa che non sia in linea con la filosofia della lista,
> subito viene marcato come Troll. Grazie, mi mancava.
Guarda che io parlo per me, mica a nome della lista. Non è per dire, ma
sono giusto i troll quelli che confondono le opinioni personali di un
iscritto con "l'aria della mailing list".
> mi dispiace che in Italia molte PA usino il software libero come un mero
> modo per risparmiare sulle spese. La cultura dell'appartenenza alla
> comunità [1] che crea software libero, non è quella che adottano molte
> istituzioni.
E quale sarebbe la "cultura dell'appartenenza alla comunità"?
E quale sarebbe "la comunità"?
E chi ha l'autorità di dire qual'è "l'atteggiamento giusto"?
Ma secondo te, noi due apparteniamo alla stessa "comunità"?
Non conosco le tue preferenze sessuali, ma lasciami dirti che ne dubito
fortemente che io e te abbiamo qualcosa che ci leghi così tanto di
appartenere alla "stessa comunità"
> La condivisione del sapere, che ha dato vita ad eccellenti
> pezzi di software "aperti", in molti contesti diventa "ok, installiamo
> Linux così spendiamo meno".
E che problema c'è? Magari tutta la pubblica amministrazione installassi
un sistema libero per risparmiare i denari pubblici. Tu lo sai cosa
succede attualmente? Bon te lo dico io che lo studiato e ho pubblicato
uno studio con dati di bilancio a la mano [1]. Attualmente gli Stati
Europei acquistano licenze di sistemi operativi off-shore che vengono
fatturate dalla sede irlandese di una nota compagnia americana, tenuta
con 4 impiegati di call center pagati due lire. Come dicevo, le PA
acquistano licenze per 4.000.000.000 di euro all'anno circa, di questi,
solo restano in Europa fra tasse e qualche stipendio circa 800.000.000 .
Dei 3.200.000.000 restanti, 1.500.000.000 finiscono in armi di
distruzione di massa utilizzate per esportare la democrazia in Irak e il
resto se lo dividono una quarantina di paraculati. Questo è il mondo
vero dati alla mano.
Dunque se le PA iniziano ad utilizzare software libero anche con lo
spirito più egoistico di questo mondo, la cosa non può che migliorare
rispetto alla situazione che abbiamo attualmente.
Poi, uno che dice "non c'è l'alternativa tutta italiana ad OpenOffice"
non si è mai guadagnato lo stipendio con software libero, anzi non sa
nemmeno di cosa stiamo parlando poiché continua a pensare il software
come un prodotto e non come quello che realmente è: un servizio.
Alle 83 scuole di Bolzano che usano software libero tutti i giorni dal
2005, non gliene frega nulla se openoffice.org viene sviluppato dagli
americani dai cinesi o dalle fighe brasiliane in tenuta estiva. L'unica
cosa che vogliono è avere qualcuno in grado di farlo funzionare
correttamente, di fare la formazione agli insegnanti ed eventualmente di
personalizzare alcune funzionalità utili al mestiere. Per questo li
basta l'azienda competente che troverà in Italia, in Austria o in
Germania. Punto.
All'azienda EDF (Electricité de France) che usa Debian nelle centrali
nucleari cosa li può interessare la nazionalità degli sviluppatori,
l'unica cosa che l'interessa è avere dei dipendenti in grado di fare
funzionare la baracca con un certo grado di sicurezza e di modificare il
codice di certi applicativi in caso di bisogno. Per quello assumono
gente in grado di farlo. Punto.
Queste sono le cose che muovono l'economia italiane e francese, il resto
dei discorsi della comunità, siamo tutti buoni, ci vogliamo bene, sono
delle cazzate. Io sono uno stronzo ma lavoro, sviluppo e rilascio
software libero. Lo faccio perché ho un ego più grande di uno stadio di
calcio, per interessi puramente economici e perché sono un
fasciocattoanarcocomunista extracomunitario razzista. A te utilizzatore
che te ne frega?
Poi per carità, se la gente si vuole bene e hanno tutti lo spirito di
cooperazione tanto meglio, ma la verità è che dietro tutto questo
discorso ci sono dei miliardi dietro che continuano a finanziare un
monopolio di fatto che impedisce sia lo sviluppo tecnologico che quello
economico. Dunque anche se l'ASL di Ferrara ha installato un solo server
è già qualcosa di positivo che va salutato nei migliore dei modi.
Ciao
Anton
[1]
http://www.softwarelibero.it/files/Le_role_Etat_monopoles_informatique.pdf
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