[Discussioni] mio intervento ad evento PD toscano

Francesco Potortì pot a potorti.it
Gio 24 Dic 2009 11:13:42 CET


Su invito fatto dal PD toscano a Luca Nicotra, segretario di Agorà
Digitale, che ha delegato me, sono intervenuto all'evento di portata
regionale "Tenetevi liberi", svoltosi a Pisa venerdì scorso:
<http://teneteviliberi.blogspot.com/>.

Siccome ho indossato, fra gli altri, il cappello dell'Associazione
Software Libero, vi faccio una breve relazione del mio intervento.

Ho raccontato del software libero, un tema trattato nel breve documento
"Che cos'è il software libero" che si trova sul sito dell'Associazione
Software Libero, ad
<http://softwarelibero.it/documentazione/softwarelibero.shtml>.

Il software libero è importante anche fuori dell'ambito
dell'informatica, perché è la base dell'attuale società
dell'informazione, permea il tessuto di quasi tutte le nostre relazioni,
è o si avvia a diventare lo strumento principe della creatività, sia
questa musica, letteratura o arti grafiche.

La conseguenza è che il software libero ha rilevanza politica, e che la
libertà di software va affiancata alle tradizionali libertà di
espressione, di movimento, di culto.  La rilevanza politica del software
libero fa sì che esso vada difeso dalle limitazioni che gli sono poste
dai brevetti software e dall'uso di formati non standard.  Una
panoramica su questi problemi è fornita nella mia presentazione fatta in
occasione della fondazione dell'associazione Agorà Digitale, ad
<http://fly.isti.cnr.it/sl/sl-politica>. 

La Regione Toscana si è distinta nel riconoscere questa rilevanza
politica del software libero, con una legge di indirizzo emanata già nel
gennaio 2004.  Si tratta di una legge i cui effetti sono quasi solo
politici, perché la preferenza accordata al software libero nei bandi di
gara ha il suo peso solo a parità di altre condizioni, e perché ogni
amministrazione pubblica gode di propria autonomia.  Per questa ragione
è importante che la Regione continui ad attivarsi politicamente nei
confronti degli organismi politici presenti sul territorio, in modo che
lo spirito della legge si traduca nella pratica.

La Regione ha anche attivato altre iniziative, come il laboratorio open
source della Toscana T-OSSLab, con l'obiettivo di aiutare a fare massa
critica e interagire in rete le numerose piccole aziende presenti sul
territorio che si occupano di software libero.  La strada intrapresa è
buona, e va seguita.  In Toscana, e specialmente nelle provincie di Pisa
e Firenze, assistiamo ad un fiorire di piccole imprese dl software
libero che vanno coltivate, ad esempio con fondi per iniziative di
migrazione e corsi nella PA.

Un'ispirazione su cosa fare ancora può venire ad esempio dalla Provincia
autonoma di Bolzano, che ha equipaggiato tutte le proprie scuole di una
suite di software uniforme e costituita interamente di software libero,
grazie all'interazione con società locali e con una spesa che si ripaga
ampiamente negli anni in termini di risparmio in licenze, attivazione di
esperienza sul territorio imprenditoriale locale e soprattutto in
termini di libertà e di educazione alla libertà nella scuola.

Un'altra direzione da perseguire è l'applicazione delle direttive
nazionali che prevedono l'uso di formati liberi nelle comunicazioni
effettuate dalla Pubblica Amministrazione.  La Regione potrebbe decidere
che tutti i propri documenti vengano diffusi esclusivamente con formati
liberi, e potrebbe incoraggiare gli altri enti della PA con cui
interagisce a fare lo stesso.

Infine, dal punto di vista politico, la Regione potrebbe appoggiare
esplicitamente la proposta di legge d’iniziativa dei senatori Perduca e
Poretti dell’8 ottobre 2009 "Norme in materia di pluralismo informatico
e sulla adozione e diffusione del software libero nella pubblica
amministrazione", commentato e linkato ad <http://tinyurl.com/y8ned5z>.



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