[Discussioni] Software libero in Piemonte

[luca menini]

Il 20 marzo 2009 11.58, Marco Bertorello <marco a bertorello.ns0.it> ha scritto:
> Inanzitutto, l'adozione (massiccia o meno) di software libero era
> realizzabile anche in assenza della suddetta legge, per cui è errato,
> IMHO, aspettarsi che la legge stessa sia stata incisiva in questo
> senso.

Concordo.
Per adottare SL non serviva una legge.
Ovviamente pero' la legge aiuta.

La legge ci permette di svolgere piu' facilmente un'opera di sensibilizzazione.
Oggi la stragrande maggioranza delle persone (e di conseguenza poi
anche delle istituzioni) non ha idea di cosa sia il software libero.

Porto solo un aneddoto che mi e' successo recentissimamente.
Ho chiesto al Centro Servizi Volontariato della mia provincia di poter
incontrare le associazioni che ruotano attorno alla struttura (circa
350 associazioni tra formali e non) di poter fare un incontro per
parlare di linux e del software libero.
Mi hanno risposto di no con questo semplice ragionamento:
1. software = business
2. i volontari non fanno business
3. quindi anche se libero il software non puo' rientrare tra le
attivita' un gruppo di volontariato;
4. non se ne parla nemmeno di venire da noi per parlare di software libero.

Secondo voi quante ore di discussione dovro' impiegare per vincere
questo pregiudizio?

> In secondo luogo non mi aspetto certo che la PA investa
> nell'assunzione di sviluppatori di software libero per sviluppare il
> software stesso o che doni denaro a realtà FLOSS per il mantenimento
> del software.

Se non ricordo male, la PA influisce per circa il 20% del PIL.
Quindi come spende la PA influisce pesantemente sul mercato.
E' importante, anche in considerazione della crisi in atto, spostare
costi da licenze a servizi?

Questa e' una riflessione importante che la PA deve porsi anche in
rapporto al SL.

Ciao.
luca

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