[Discussioni] Stefano Zacchiroli e' il Debian Project Leader 2010/2011
Stefano Marinelli
postnet a dragas.dyndns.org
Lun 19 Apr 2010 11:40:36 CEST
> Io mi arrabbio, sto male veramente, quando sento dire che "l'universita'
> non fa cio' che chiedono le aziende", quando si spara ad alzo zero sulla
> universita' che non prepara. Ma dove sono cresciuti quei cervelli che fuggono?
> Sono cresciuti sotto i cavoli? No.
L'universita' non fa cio' che chiedono le aziende? Vero. E per fortuna!
Il mercato del lavoro di oggi, almeno nel mondo dell'informatica, e' costellato da piccole/medie aziende che cercano solo persone valide da sfruttare e sottopagare. Ho visto miei amici e colleghi finire in aziende di questo tipo, spegnersi pian piano e passare dalla mentalita' hacker a quella del "dipendente svogliato": non fare nulla piu' di quanto non sia strettamente necessario. L'importante e' vendere, non importa cosa, come e perche'.
> Nelle classifiche internazionali (anche in quelle delle quali non condivido
> i parametri di valutazione) l'universita' dove lavoro e' considerata
> migliore della maggior parte delle universita' americane ed europee.
La mia esperienza all'universita' di Bologna e' stata molto positiva. Ho incontrato persone eccezionali e alcuni docenti molto in gamba. Ho imparato che, come diceva Einstein, "imagination is more important than knowledge". E l'ho messa in pratica.
Dopo essermi laureato ho tentato di inserirmi in alcune realta' aziendali ma esse, purtroppo, hanno cercato di spegnere completamente i miei entusiasmi. Si lavora solo su quello che si vende per tenere alto il bilancio aziendale, poco importa se non innovativo o tecnicamente non valido. Nessuna innovazione, si vende solo cio' che si e' sempre venduto. Spengono qualunque passione. Molte aziende Italiane vogliono solo "manovalanza", pagando poco e imponendo la propria volonta'. Per questo motivo ho intrapreso la libera professione e ora molte delle mie idee e delle mie soluzioni (tutte basate su soluzioni OpenSource, sia chiaro!) fanno girare servizi e sistemi di molti enti pubblici e privati. Lavoro su cio' che mi piace e come mi piace.
In effetti l'universita' non ha fatto cio' che mi hanno chiesto le aziende: mi ha insegnato che se ho una buona idea e le possibilita' di metterla in pratica, devo farlo.
Non mi meraviglia che persone come Zack (Zacchiroli) siano arrivate in alto. Chi non ha voluto considerare la facolta' di informatica solo come un esamificio ha avuto pane per i suoi denti, a Bologna.
> Dovremmo peggiorare i nostri corsi per far piacere alle aziende?
Assolutamente no. Dovremmo insegnare alle aziende che non bisogna necessariamente avere un eta' superiore ai 50 anni e "passati informatici" (spesso di dubbia natura) alle spalle per poter avere delle idee.
In alcuni casi, comunque, la situazione e' ben diversa. Ci sono delle facolta', anche a Bologna, che non indirizzano sufficientemente bene lo studente. Corsi su corsi, variegati e slegati tra di loro, una laurea e poi...nulla. Lo studente non ha la minima idea di come spendere il proprio titolo, col risultato che resta disoccupato (anzi, inoccupato, come dicono adesso per chi non ha mai lavorato) oppure intraprende un lavoro ben al di fuori della propria preparazione e delle proprie competenze. In questi casi, l'universita' ha fallito nello spiegare allo studente come puo' sfruttare la sua passione e la sua attitudine.
> Non sono i brevettini o le uova di colombo che cambiano i mercati,
> sono le idee che crescono nelle giornate di brainstorming fra lavagne
> e laboratori, le discussioni nei bar delle universita' fra studiosi di
> diverse discipline. Occorre la libera circolazione delle idee.
Purtroppo l'attuale classe dirigente (e, spesso, politica) e' mentalmente troppo vecchia per accettare le innovazioni. Una qualsiasi variazione dello status quo porterebbe ad una forte metamorfosi del mercato e in Italia, terra di nepotismi e favoritismi, questo significherebbe spezzare una catena. I brainstorming sono rischiosi, perche' un'idea innovativa potrebbe rendere obsolete le soluzioni attualmente esistenti (magari fornite dal cugino, o dal compare, o dall'amico). Spesso e' questo il vero problema.
More information about the discussioni
mailing list