[Discussioni] nuovo articolo sul sito SEL
Francesca Ciceri
madamezou a yahoo.it
Mer 1 Dic 2010 15:35:47 CET
On Wed, Dec 01, 2010 at 01:45:46PM +0100, Francesco Potortì wrote:
> Daniele Micci:
> >> Non so se sia già stato segnalato in lista; è stato pubblicato un nuovo
> >> articolo sul sito nazionale di SEL, a firma Sergio Tosini:
> >> http://www.sinistraeliberta.eu/articoli/costruiamo-pensieri-sulla-comunicazione-digitale
> >> ( link breve: http://bit.ly/h3t4YN )
>
> Francesca Ciceri:
> >No. Non fatelo.
> >Non leggete.
>
> E invece no. Leggete, e leggete attentamente. L'articolo indica la
> presenza di due equivoci di fondo nel pensiero dell'autore, che si può
> facilmente sospettare che siano condivisi da Vendola. Sono equivoci
> comunissimi e difficili da sradicare. Il secondo in particolare è
> propagandato in buona fede anche in ambito accademico, e ci combatto da
> anni.
>
> Il primo equivoco è che il software libero sia una _tecnologia_. Questo
> equivoco, fortemente sostenuto da BSA, è alla base dell'obiezione basata
> sulla "neutralità tecnolgica" di cui parlava Vendola. Non è facile
> smontare questo assunto, perché viene dato per scontato in molti ambiti,
> commerciali ma anche informatici, e affrontarlo richiede una
> comprensione *non superficiale* dell'argomento da parte
> dell'interlocutore, se già indottrinato.
>
> Il secondo equivoco è che il software libero sia un _modello di
> sviluppo_. Questa è la vulgata più comune in ambito economico, ed è
> diffusissima anche in ambito informatico, in particolare quello che si
> rifiuta di parlare di software libero. Anche questo è un assunto
> difficile da smontare, vista l'autorevolezza delle molte voci che lo
> danno per scontato.
>
> Ovviamente entrambi gli equivoci si basano su un fondo di verità: il
> primo sul fatto che Apple usa alcune proprie tecnologie esclusive,
> Oracle usa alcune proprie tecnologie esclusive, e chi usa SL usa altre
> tecnologie per ottenere gli stessi risultati delle tecnologie
> proprietarie di Apple e Oracle. E il secondo equivoco si basa sul fatto
> che lo sviluppo cooperativo basato su Internet in larga scala di
> software è venuto alla ribalta con il software libero. Per cui non
> basta dire "sono tutte fregnacce": specialmente se l'interlocutore ha
> già una propria idea, smontarla richiede da parte sua un impegnativo
> approfondimento della questione.
>
> Forse nella nostra strategia di comunicazione dobbiamo considerare di
> mettere fin dall'inizio in rilievo non solo che cos'è il software
> libero, ma anche che cosa non è. E quindi non ribattere all'avversario
> confutando le sue affermazioni, perché queste affermazioni sono spesso
> basate su uno o oentrambi questi equivoci. Piuttosto mettere in rilievo
> quali sono gli assunti corretti e le necessarie conclusioni. NOn so se
> è una buona idea, e quanto spesso sia applicabile.
Hai ragione, credo.
E direi che questo rientra in toto nella produzione del documento cartaceo di
cui parlava Alexjan [1].
Ergo mi sono iscritta al gruppo su jagom dove Luca Ferroni ha già iniziato a
impostare il lavoro. :)
/me dopo il rant diventa passa in modalità azione, in genere.
Francesca
[1] http://lists.softwarelibero.it/pipermail/discussioni/2010-November/019156.html
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