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[Francesco Potortì]

Francesco Potortì:
>>> Il secondo equivoco è che il software libero sia un _modello di
>>> sviluppo_.  Questa è la vulgata più comune in ambito economico, ed è
>>> diffusissima anche in ambito informatico, in particolare quello che si
>>> rifiuta di parlare di software libero.  Anche questo è un assunto
>>> difficile da smontare, vista l'autorevolezza delle molte voci che lo
>>> danno per scontato.

Giovanni Bonenti:
>In verità chi si concentra sul modello di sviluppo collaborativo favorito
>dalle licenze di Software Libero preferisce parlare di "Open Source".
>Vendola parla di "Open Source" per l'appunto (o di "obensurs"? :-D \me
>scherza, neh...).
>Ci sarà una minima relazione tra le due cose? (\me non sta scherzando adesso)

Ho sempre pensato che nasce principalmente dal famoso saggio di Eric
Raymond che ha avuto e ha grandissima influenza, una delle cui
conclusioni è che lo sviluppo collaborativo è una delle forze
fondamentali dell'open source.  Renato Fuggetta, professore a Milano, è
stato in passato strenuo sostenitore della essenziale coincidenza fra
open source e modello di sviluppo collaborativo.  Poi in parte lo
convincemmo del contrario, ora è tanto che non lo sento.

Una delle tecniche che uso per cercare di rompere alcuni di questi meme
è usare contemporaneamente le parole open source e software libero,
dicendo spesso "L'open source, o software libero che dir si voglia,..."
e viceversa.  Mi illudo che questo offuschi le possibile errate
convinzioni di base dell'interlocutore e lo spinga a cercar veramente
di capire cosa sto dicendo, invece che semplicemente cercare di
inquadrare le mie parole in uno schema mentale precostituito.