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Marco Ciurcina marco a softwarelibero.it
Gio 18 Feb 2010 17:33:12 CET


Un'interrogazione parlamentare al Ministro Brunetta sul software libero.
http://nuovo.camera.it/417?idSeduta=283&resoconto=bt52&param=bt52
(allegata)

Effettivamente è imbarazzante che si stia discutendo di modificare il CAD 
introducendo meccanismi premiali e sanzionatori per incentivare il risparmio 
nella PA e non si colga l'occasione per incentivare l'adozione di software 
libero...

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Interrogazione a risposta scritta:

GIRLANDA. - Al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per 
sapere - premesso che:
il decreto legislativo n. 39 del 1993 aveva istituito l'Autorità informatica 
per la pubblica amministrazione (AIPA), avente compiti di vigilanza sul 
mercato dell'informatica pubblica, promozione e realizzazione di grandi 
progetti infrastrutturali, nonché di monitoraggio dell'informatica pubblica, 
per le quali produceva relazioni annuali al Governo e al Parlamento, in un 
clima di crescente attenzione per l'efficienza della pubblica amministrazione;
con l'articolo 176 il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 istituto del 
centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA), a 
cui sono stati inoltre attribuiti dal decreto legislativo 5 dicembre 2003, n. 
343 i compiti, le funzioni e le attività esercitati dal centro tecnico per la 
rete unitaria della pubblica amministrazione (RUPA), che ora ha assunto la 
denominazione di digitpa in base al decreto legislativo n. 177 del 1o dicembre 
2009;
i suddetti enti hanno sempre avuto tra le proprie funzioni quella della 
consulenza e della proposta, nonché funzioni di predisposizione, realizzazione 
e gestione di interventi e progetti di innovazione;
il Ministero della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione ha sempre avuto 
tra i suoi obiettivi l'aumento dell'efficienza della pubblica amministrazione 
e dell'aumento della fruibilità da parte degli utenti;
questo presupposto passa attraverso la funzionalità dei sistemi informatici e 
digitali con i quali la pubblica amministrazione si trova ad operare;
per raggiungere questi obiettivi è necessario valutare l'opportunità di 
adottare nella pubblica amministrazione software rispondenti ai principi di 
funzionalità, sicurezza, alleggerimento dei sistemi informatici, resistenza 
agli attacchi virali e cibernetici, riduzione della spesa per il costo delle 
licenze;
diversi Governi nazionali di Paesi membri della Comunità europea stanno 
progressivamente migrando verso sistemi e programmi open source, tra cui 
spiccano i casi della Svizzera (9.000 computer nelle scuole dal settembre 2008 
e tutti i server

governativi entro il 2010), della Danimarca (diversi comuni dal febbraio 
2002), della Germania e della Francia (Ministero degli esteri e parlamento dal 
novembre 2008), dell'Inghilterra o di altre istituzioni al loro interno;
la stessa dinamica sta avendo luogo anche in realtà come il Governo del 
Brasile, della Russia o lo stato del Massachussets;
nel Parlamento Europeo si è recentemente istituito un intergruppo trasversale 
e transnazionale, di cui fanno parte anche diversi membri del PPE accumunati 
dalla sensibilità di una progressiva introduzione dei programmi open source 
nella pubblica amministrazione dei Paesi dell'Unione europea;
la questione va affrontata secondo una visione aperta e liberale al problema, 
al contrario di quello che all'interrogante appare un approccio ideologico e 
fazioso con cui si era cercato da parte della sinistra di affrontare il 
problema nel recente passato;
per un Paese come l'Italia è rischioso assumere una condizione di dipendenza 
esclusiva da qualsiasi tipo di tecnologia che coinvolga elementi vitali delle 
istituzioni e della comunicazione;
il risparmio di soldi e di tempo e l'efficienza sono due criteri fondamentali 
per la gestione interna ed esterna delle risorse collegate ai sistemi 
elettronici e telematici;
la diversificazione dei sistemi informatici a livello comunitario e mondiale 
potrebbe creare all'Italia problemi di comunicazione con realtà che usano 
software di formato differente da quello da noi attualmente in uso;
diverse istituzioni del nostro Paese hanno discusso e approvato la possibilità 
di migrare ad altro tipo di software salvo poi sperimentare e confermare 
questa linea di indirizzo, tra cui i comuni di Firenze (gennaio 2001), Lodi 
(marzo 2002), Roma (febbraio 2004), la provincia di Bolzano (prima nelle 
scuole e poi nella pubblica amministrazione, con un risparmio solo sulle 
licenze di oltre 1 milione di euro), decine di comuni in tutta la penisola 
nonché diverse regioni o enti come l'Istat;
alcuni tipi di software possono portare alla riduzione delle comunicazioni 
telefoniche;
le applicazioni dei software open source si possono estendere a diversi 
settori e applicazioni nella gestione e trasmissione delle informazioni;
molti di questi garantiscono un livello di privacy maggiore rispetto ai 
software attualmente in uso -:
se sia prevista la possibilità di una progressiva migrazione verso altro 
genere di software rispetto a quelli attualmente in uso;
se si stia valutando appieno l'ipotesi dei guadagni in termini economici 
nell'utilizzo di software liberi, con la riduzione nell'acquisto delle licenze 
e del potenziamento degli attuali sistemi informatici;
se sia altresì previsto un aggiornamento dei sistemi informatici e telematici, 
in ambito di software e di hardware nella pubblica amministrazione;
se il personale della pubblica amministrazione sia in procinto di essere 
aggiornato riguardo i prodotti attualmente in uso o su quelli che saranno 
adottati.



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