[Discussioni] [jacopo a girlanda.org: [Italy] On. GIRLANDA: interrogazione sul software libero]
Francesco Potortì
pot a potorti.it
Mer 24 Feb 2010 14:20:05 CET
>>> Date: Mon, 22 Feb 2010 11:34:47 +0100
>>> From: Jacopo Barbarito <jacopo a girlanda.org>
>>>
>>> questa mail è diretta a tutti i gruppi, le associazioni ed i singoli
>>> cittadini che hanno firmato la lettere al ministro Brunetta in
>>> merito all'uso del software libero da parte dell'onorevole Rocco
>>> Girlanda (Pdl).
>>> Come potete vedere dal link riportato tra parentesi
>>> (http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=21920&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27)
>>> o in allegato alla presente email, ci sono parlamentari che - anche
>>> nel centro destra - condividono buona parte delle istanze che voi
>>> avete fatto presenti, pur riconoscendo la necessità di mantenere la
>>> trattazione della questione in oggetto da un punto di vista
>>> economico, pratico e pragmatico, spogliandola da qualsiasi connotato
>>> ideologico.
Non è chiaro se qui si intenda destra o sinistra. Si parla di
«qualsiasi connotato ideologico». Quando si parla di software libero
l'ideologia non si può lasciar da parte. Non si può cioè trattare la
questione esclusivamente «da un punto di vista economico, pratico e
pragmatico».
Questa è la differenza che si fa quando si sceglie di parlare di
"software libero" o di "open source". Ma questi sono solo discorsi
relativi alla presentazione dell'on. Girlanda. Quel che conta al
momento è l'interrogazione da lui presentata. La riporto qui sotto.
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ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06153
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16 Seduta di annuncio: 283 del 16/02/2010
Firmatari
Primo firmatario: GIRLANDA ROCCO Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA' Data firma: 16/02/2010
Destinatari
Ministero destinatario:
Stato iter:
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE
IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06153
presentata da ROCCO GIRLANDA martedì 16 febbraio 2010, seduta n.283
GIRLANDA. Al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. -
Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo n. 39 del 1993 aveva istituito l'Autorità
informatica per la pubblica amministrazione (AIPA), avente compiti di
vigilanza sul mercato dell'informatica pubblica, promozione e
realizzazione di grandi progetti infrastrutturali, nonché di
monitoraggio dell'informatica pubblica, per le quali produceva relazioni
annuali al Governo e al Parlamento, in un clima di crescente attenzione
per l'efficienza della pubblica amministrazione;
con l'articolo 176 il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
istituto del centro nazionale per l'informatica nella pubblica
amministrazione (CNIPA), a cui sono stati inoltre attribuiti dal decreto
legislativo 5 dicembre 2003, n. 343 i compiti, le funzioni e le attività
esercitati dal centro tecnico per la rete unitaria della pubblica
amministrazione (RUPA), che ora ha assunto la denominazione di digitpa
in base al decreto legislativo n. 177 del 1o dicembre 2009;
i suddetti enti hanno sempre avuto tra le proprie funzioni quella della
consulenza e della proposta, nonché funzioni di predisposizione,
realizzazione e gestione di interventi e progetti di innovazione;
il Ministero della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione ha sempre
avuto tra i suoi obiettivi l'aumento dell'efficienza della pubblica
amministrazione e dell'aumento della fruibilità da parte degli utenti;
questo presupposto passa attraverso la funzionalità dei sistemi
informatici e digitali con i quali la pubblica amministrazione si trova
ad operare;
per raggiungere questi obiettivi è necessario valutare l'opportunità di
adottare nella pubblica amministrazione software rispondenti ai principi
di funzionalità, sicurezza, alleggerimento dei sistemi informatici,
resistenza agli attacchi virali e cibernetici, riduzione della spesa per
il costo delle licenze;
diversi Governi nazionali di Paesi membri della Comunità europea stanno
progressivamente migrando verso sistemi e programmi open source, tra cui
spiccano i casi della Svizzera (9.000 computer nelle scuole dal
settembre 2008 e tutti i server governativi entro il 2010), della
Danimarca (diversi comuni dal febbraio 2002), della Germania e della
Francia (Ministero degli esteri e parlamento dal novembre 2008),
dell'Inghilterra o di altre istituzioni al loro interno;
la stessa dinamica sta avendo luogo anche in realtà come il Governo del
Brasile, della Russia o lo stato del Massachussets;
nel Parlamento Europeo si è recentemente istituito un intergruppo
trasversale e transnazionale, di cui fanno parte anche diversi membri
del PPE accumunati dalla sensibilità di una progressiva introduzione dei
programmi open source nella pubblica amministrazione dei Paesi
dell'Unione europea;
la questione va affrontata secondo una visione aperta e liberale al
problema, al contrario di quello che all'interrogante appare un
approccio ideologico e fazioso con cui si era cercato da parte della
sinistra di affrontare il problema nel recente passato;
per un Paese come l'Italia è rischioso assumere una condizione
di dipendenza esclusiva da qualsiasi tipo di tecnologia che coinvolga
elementi vitali delle istituzioni e della comunicazione; il risparmio di
soldi e di tempo e l'efficienza sono due criteri fondamentali per la
gestione interna ed esterna delle risorse collegate ai sistemi
elettronici e telematici;
la diversificazione dei sistemi informatici a livello comunitario e
mondiale potrebbe creare all'Italia problemi di comunicazione con realtà
che usano software di formato differente da quello da noi attualmente in
uso; diverse istituzioni del nostro Paese hanno discusso e approvato la
possibilità di migrare ad altro tipo di software salvo poi sperimentare
e confermare questa linea di indirizzo, tra cui i comuni di Firenze
(gennaio 2001), Lodi (marzo 2002), Roma (febbraio 2004), la provincia di
Bolzano (prima nelle scuole e poi nella pubblica amministrazione, con un
risparmio solo sulle licenze di oltre 1 milione di euro), decine di
comuni in tutta la penisola nonché diverse regioni o enti come l'Istat;
alcuni tipi di software possono portare alla riduzione delle
comunicazioni telefoniche;
le applicazioni dei software open source si possono estendere a diversi
settori e applicazioni nella gestione e trasmissione delle informazioni;
molti di questi garantiscono un livello di privacy maggiore rispetto ai
software attualmente in uso -:
se sia prevista la possibilità di una progressiva migrazione verso altro
genere di software rispetto a quelli attualmente in uso;
se si stia valutando appieno l'ipotesi dei guadagni in termini economici
nell'utilizzo di software liberi, con la riduzione nell'acquisto delle
licenze e del potenziamento degli attuali sistemi informatici;
se sia altresì previsto un aggiornamento dei sistemi informatici e
telematici, in ambito di software e di hardware nella pubblica
amministrazione;
se il personale della pubblica amministrazione sia in procinto di essere
aggiornato riguardo i prodotti attualmente in uso o su quelli che
saranno adottati. (4-06153)
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