[Discussioni] A scuola di innovazione... con Microsoft
Francesco Potortì
pot a potorti.it
Mar 30 Mar 2010 14:16:33 CEST
Davide Dozza:
>> Ecco e siamo sempre daccapo. Se si smettesse di fare dei distinguo e si
>> pensasse *solo ed esclusivamente* a come promuovere il software libero,
>> forse si farebbe un passo avanti in termini di maturità.
>>
>> Ma c'è sempre qualcuno che è più uguale degli altri.
Marco Bertorello:
>Davide, mi pare giusto, sacrosanto e doveroso che si facciano dei distinguo.
A me no. L'ideale sarebbe non farne proprio. Chi non riesce a farne a
meno (perché ha le proprie convinzioni fuori dal software libero), può
sempre attivarsi solo presso chi gli sta simpatico. Ma dire «noi con
quelli non ci dobbiamo parlare» è accettabile solo se è evidente che
porterebbe un danno alla causa del software libero. E il danno non si
misura con le proprie personali simpatie.
>Altrimenti, perchè non promuoviamo l'uso di software libero da parte
>della mafia?
Ci sono molte ragioni. Fra le altre perché si tratta di
un'organizzazione illegale, con cui solo avere vicinanza è un reato, e
perché è clandestina.
>Giocare con Beppe Grillo porta alle stesse conseguenze che farlo con i
>politici, si perde senza scampo.
>Succhiano quello che fa loro comodo e buttano via il resto, senza
>remore a rinnegarlo quando gli fa più comodo.
Se questa è la tua opinione va benissimo. Attivati con altri soggetti
con cui ritieni più produttivo avere a che fare. Quel che non è
accettabile è sostenere che con qualcuno non bisogna parlare e frenare i
tentativi altrui di farlo.
>Inoltre quanto dici tu, pensare solo ed esclusivamente al software
>libero, mi fa pensare... ma abbiamo il cervello che va a comparti
>stagni? Siamo attivisti o venditori di fumo?
Siamo attivisti *del software libero*. Non del software libero "etico"
o "morale" o "di sinistra" o "liberale" o qualunque altra cosa.
L'_unica_ cosa che ci unisce è il sostegno al software libero. Ognuno
lo sostenga dalla parte che gli piace di più e non si preoccupi delle
altre. Se si vogliono mettere dei paletti, questo non è il posto
giusto.
>Non capisco come si possa scindere il software libero da tutto il
>resto che ci sta attorno
C'è chi sostiene che il software libero è di sinistra, e quindi a loro
non interessa. C'è chi sostiene che se può essere usato da chiunque,
compreso chi ci lucra sopra, i militari, gli abortisti o chi fa più di
due voli aerei all'anno, allora non gli interessa. Probabilmente ci
sono altri esempi reali (quelli sopra non sono inventati) di chi
sostiene il software libero solo a patto che xxx. Qui sosteniamo il
software libero senza «a patto che».
Marco d'Itri:
>Però è necessario scegliere con attenzione i propri testimonial, per
>tornare a Grillo che credibilità può avere uno che qualche anno fa
>denunciava Internet come una cosa vergognosa e sfasciava computer a
>mazzate durante i propri spettacoli? Serve una riflessione un po' più
>approfondita che pensare al personaggio pseudo-alternativo di moda del
>momento.
Questo è un discorso costruttivo. Chiunque si contatti, non è per
sposarcisi insieme, ma perché possa essere utile alla diffusione e
conoscenza del software libero. Quindi ha senso discutere se è utile,
non se ci piace.
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