[Discussioni] materiale propagandistico pro brevetti negli atenei di torino
Dora Scilipoti
dora a softwarelibero.it
Lun 10 Maggio 2010 23:40:54 CEST
Francesco Potortì wrote:
> rms sconsiglia "proprietà intellettuale". Io lo uso nel
> suo senso proprio, come cappello che raccoglie una serie di leggi e
> concetti.
[...]
> Il gioco
> della confusione conviene a chi ha il potere di spaventare e parlare
> alla pancia della gente. Noi questo potere ce l'abbiamo solo presso un
> uditorio già sensibilizzato, e sfruttarlo più in generale è un gioco
> pericoloso, perché i più avveritti dei nostri interlocutori si
> accorgerebbero presto che usiamo le stesse armi dei nostri nemici, per
> cui di solito non abbiamo alcuna convenienza a stare al loro gioco. In
> questo concordo con rms.
>
Suppongo che tu ti riferisca a questo (cito la traduzione):
"Chi vuole analizzare questi argomenti con obiettività, dovrebbe evitare
per essi l'uso di un termine così tendenzioso. In molti mi hanno chiesto
di proporre qualche altro nome per la categoria - o hanno proposto essi
stessi delle alternative, spesso spiritose. I suggerimenti includono[...]"
"È tuttavia un errore sostituire a "proprietà intellettuale" un qualunque
altro termine. Un diverso nome potrebbe eliminare la suddetta tendenziosità,
ma non le toglierebbe il suo maggior difetto: la sovra-generalizzazione.
Difatti la "proprietà intellettuale" come cosa specifica non esiste. Essa è
un miraggio, che sembra avere un'esistenza coerente solo perché il termine
la sottende."
Nota per favore che ciò che tu dici e fai è esattamente il contrario di ciò
che propone RMS, quindi non sei affatto d'accordo con lui, che consiglia di
evitare "proprietà intellettuale" così come qualsiasi altro termine che
faccia da raccoglitore.
La proposta "intellectual wealth" è da fare eventualmente alla WIPO,
non da adottare noi stessi:
"E quando verrà il momento di riformare la WIPO, tra le altre cose
chiediamo che ne venga cambiato il nome <http://www.fsfe.org/documents/wiwo.html>."
> Tuttavia Matteo, Dora e Leonardo rischiano di cadere proprio in questa
> confusione: vogliono, a quanto ho capito, affrontare un contraddittorio
> sull'argomento generico della proprietà intellettuale.
Riteniamo necessario fare controinformazione, non c'è alcun rischio.
> A me pare invece
> che quel che conviene sia affrontare i singoli temi.
Allora incomincia a darci una mano evitando di usare il tuo cappello
raccoglitore!
> E il tema dove
> abbiamo gli argomenti più forti, che è anche il tema più critico, è
> quello dei brevetti software. Non quindi proprietà intellettuale, e
> neanche brevetti. La questione più grave e su cui abbiamo i migliori
> argomenti è proprio quella dei brevetti software.
>
Curare il nostro orticello va bene, senza dimenticare che se al vicino
gli venisse in mente di mettere il diserbante proprio quando c'è il
vento che soffia verso di noi... addio ai nostri bei pomodori! Voglio
dire che il software non è una realtà isolata, lo scenario è ben più
ampio. Se permettiamo che "la cultura della proprietà intellettuale"
metta le radici, da lì a vedere i brevetti introdotti in Italia anche
per il software sarà questione di poche e abili mosse fatte nei posti e
nei momenti giusti.
Dora
ps: Un bel concetto è quello di "libertà intellettuale" (Prof. Davoli)
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