[Discussioni] Software libero nelle PA. Era: Re: ricerca FLOSS
Marco Bertorello
marco a bertorello.ns0.it
Lun 11 Ott 2010 12:02:14 CEST
Il 11 ottobre 2010 10:52, Gianluca Moro <giangiammy a gmail.com> ha scritto:
> buongiorno
>
> 2010/10/11 Marco Bertorello <marco a bertorello.ns0.it>
>>
>> Personalmente, io continuo a fare attivismo a mio modo senza il minimo
>> problema ma questo non pensavo fosse in dubbio.
>>
>> Il dubbio è se non volete leggere niente di diverso da quanto siete
>> abituati a leggere o se magari si può provare a leggere e ragionarsi
>> costruttivamente insieme.
>>
>
> personalmente (ma anche ad altri dalle domande che ho visto)
> interessa sentire altri modi di fare attivismo: puoi descrivere le
> azioni a cui partecipi, le modalita', i risultati?
> (anche a me serve capire in che caso mi trovo :-)
Ciao,
posso dirti alcuni esempi di quello che ho visto accadere, slegato dal
mondo del software libero, premettendo che solo esempi e che, secondo
me, tutto va capito e ragionato caso per caso, tenendo il più
possibile conto delle variabili in gioco. Sono convinto che non si
possa prendere "una modalità" e ricopiarla pari-pari cambiandone in
contenuti e sopratutto che ogni caso ha il suo tipo di risposta.
Ho visto studenti medi ottenere un tesserino studentesco che gli
garantisse, fra le altre cose, uno sconto fortissimo sui mezzi
pubblici.
L'ho visto ottenerlo con cortei, occupazioni temporanee e simboliche
del rettorato, dell'ufficio del sindaco, ma non solo anche con azioni
di boicottaggio delle obliteratrici (l'azienda dei trasporti ha
iniziato a ragionare solo dopo aver "sentito male" a causa di diverse
obliteratrici che necessitavano la sostituzione dopo i blitz con
l'attak), sciopero del biglietto, ecc...
Oggi quegli stessi studenti sono affianco ai dipendenti dell'azienda
dei trasporti pubblici contro la privatizzazione della stessa.
Ho visto il ritiro di un progetto per una centrale di bio-etanolo [1],
in un comune di neanche 1000 persone perchè queste hanno bloccato il
traffico, boicottato i lavori, picchettato il comune. Insomma hanno
trasmesso il messaggio che la centrale non si sarebbe fatta, "forte e
chiaro".
Ho visto 15 famiglie evitare uno sfratto per morosità incolpevole, a
seguito di una fiaccolata pubblica che ha portata centinaia di persone
sotto al comune, annunciando che allo sfratto si sarebbe resistito
fino in fondo. Il giorno dello sfratto la forza pubblica ha dovuto
desistere onde evitare un massacro di famiglie e attivisti (tutti
cordonati insieme di fronte alla palazzina).
Se fosse andata male, ci sarebbero stati scontri e manganellate è
vero, e probabilmente lo sfratto l'avrebbero fatto. Ma sarebbe anche
finito sui giornali che il sindaco fa massacrare famiglie e attivisti
per poi lasciare la gente in mezzo alla strada e questo fa male alle
campagne elettorali.
Sono solo alcuni esempi di modalità e queste non vanno a sostiture i
percorsi di ragionamento condiviso necessari ad applicarli in altri
ambiti, ma il filo conduttore, secondo me è comune: il tutto è
finalizzato alla comunicazione del fatto che ci sarà "casino" finchè
non otterremo quello che vogliamo.
E chi ha "il potere", non vuole che ci sia "casino".
Ciao,
[1] http://www.nobioetanolo.it/
--
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it
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