[Discussioni] Fwd: [BFSF] Il succo dell'innovazione in Emilia Romagna

Luca Ferroni fero a pdp.linux.it
Gio 27 Gen 2011 18:59:35 CET


Inoltro dal Bologna Free Software Forum

-------- Original Message --------
Subject: 	[BFSF] Il succo dell'innovazione in Emilia Romagna
Date: 	Thu, 27 Jan 2011 17:33:51 +0100
From: 	Marco Trotta
Reply-To: 	
To: 	BFSF



Fonte: http://daily.wired.it/blog/codice_aperto/il-succo-dell-innovazione-in-emilia-romagna.html
27 January 2011


  Il succo dell'innovazione in Emilia Romagna

Con Juice6 <http://www.regionedigitale.net/pubblicazioni/collana-emilia-romagna-digitale/Juice%206/juice-4-folder-documenti/juice-6> anche quest’anno l’Emilia Romagna presenta un interessante studio sulla Società dell’Informazione sul territorio regionale 
<http://www.regionedigitale.net/pubblicazioni/collana-emilia-romagna-digitale/Juice%206>. Tanti dati su imprese, enti locali, banda larga e diffusione del software libero.

In particolare dal rapporto si vede che il “*15% delle imprese emiliano-romagnole con più di 10 addetti ha adottato sistemi operativi liberi o open source* nel 2009, dato che si attesta attorno alla media europea (pari al 14%) e che è sostanzialmente allineato a quanto si riscontra a livello 
nazionale. Si sottolinea come, rispetto agli altri confronti effettuati, la diffusione dell’open source stia avvenendo in maniera omogenea tra le imprese in Europa. Se escludiamo le imprese tedesche e ceche (dove il software open è presente rispettivamente nel 23% e nel 22% dei casi), negli altri 
paesi la percentuale di imprese è sostanzialmente allineata a quella emiliano romagnola anche in quei contesti dove cultura informatica e utilizzo di strumenti innovativi è molto più diffusa (come nel Regno Unito e in Olanda)… Pur rimanendo un settore di nicchia, *il software libero sta modificando 
la struttura di business delle imprese del settore*. L’11% delle imprese IT presenti in regione basa la propria offerta *esclusivamente o prevalentemente su soluzioni open source*, il 20% adotta un modello “ibrido”, che si fonda cioè su soluzioni di tipo open e di tipo proprietario. In questo 
contesto si sottolinea anche l’aumento di +7 punti percentuali della quota di fatturato che in media dal 2005 al 2008 viene generata da soluzioni basati su sistemi aperti o liberi.”

Nel rapporto si legge inoltre che l’approccio innovativo dato “dall’*offerta “massiccia” di sistemi e servizi open risulta premiante (in termini di fatturato) *quando si procede alla promozione di nuovi prodotti. Infatti per il 12% delle imprese prevalentemente fornitrici di soluzioni Open 
l’incremento del fatturato ottenuto nel 2008 è completamente riconducibile all’introduzione di nuovi prodotti o servizi. L’incremento di fatturato è attribuibile a nuovi prodotti solo nel 5% delle imprese che utilizzano modelli di business e tecnologie basate sul software proprietario…

Le imprese femminili in Emilia-Romagna che sono in prevalenza “micro” mostrano dotazioni informatiche ed un uso generalmente meno diffuso rispetto a quanto riscontrato nelle aziende di maggiori dimensioni, ma si conferma anche in questo segmento il maggior consolidamento dell’ICT nelle attività di 
comunicazione.” Ma un dato interessante è quello relativo alla *diffusione di software open source nelle aziende femminili della regione che è pari al 39%*. “In queste aziende è generalizzato l’uso di pacchetti di produttività individuale segnalato nel 95% dei casi e diffusi in 1 impresa su 2 sono i 
sistemi operativi a codice sorgente aperto.”

“*Elevata è anche la “sensibilità” dei Comuni della regione verso i sistemi open source che vengono utilizzati dal 74% degli enti* contro una media dei Comuni italiani del 48% e con un aumento di +16 punti percentuali rispetto al 2007. Pur rimanendo limitata l’intensità di utilizzo di questi sistemi 
all’interno delle Amministrazioni le tipologie di software open source più utilizzati sono i *browser web (presenti nel 58% dei casi)*, i pacchetti di *office automation (rilevati nel 55% delle PA* con un aumento di +26% rispetto al 2007), i *database management systems (disponibili nel 36% dei 
casi* con un incremento del 21% rispetto al 2007).”

Sarebbe interessante che anche le altre regioni italiane facessero studi analoghi per poter avere alla fine informazioni nazionali per offrire alla politica indicazioni pił precise su come indirizzare* energie e strategie future.*





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