[Discussioni] software privativo Il Software Libero è più sicuro di quello privativo

Francesco Potortì pot a potorti.it
Mer 30 Mar 2011 12:31:06 CEST


Guido Iodice:
>> Ma non è che sono contrario all'uso di "privativo" solo che già
>> abbiamo problemi di comunicazione, figuriamoci se cambiamo
>> terminologia in continuazione magari con termini di uso non corrente

Daniel Donato:
>Però non possiamo comunicare se non siamo in grado di capirci prima
>noi.  Se diciamo di essere per il Software Libero contro quello
>proprietario facciamo evochiamo la contrapposizione pro o contro la
>proprietà delle cose.  Con le nostre parole veicoliamo un'associazione
>automatica fra il software e le merci.

L'attuale uso di "proprietario" è banalmente un calco dell'inglese
"proprietary", usato dalla FSF da almeno venticinque anni e in Italia
certamente da una dozzina e probabilmente di più.  Per cui è azzardato
dire che «non siamo in grado di capirci» :)

>> ("privativo" si utilizza praticamente solo in grammatica).
>> La maggioranza della gente dice "software commerciale", il che è tutto
>> dire. Comunque se volete usare il termine "privativo", non sarò certo io a
>> privarvi della libertà di farlo. :-)
>
>io direi che se iniziassimo, almeno in questa ML a chiamare le cose con il 
>giusto nome... forse riusciremo a cominciare a capirci fra noi. 

Quale sia il giusto nome è questione di convenzione.  Le convenzioni
possono essere più o meno felici, evocative, utili.  Ma una volta scelte
sono "giuste" per definizione.  Cioè, scelta una convenzione, violarla è
"sbagliato".  Maturalmente, le convenzioni si possono ridiscutere e
cambiare.  Ma non ha senso dire che "propretario" è sbagliato.  Al
momento è l'unica forma corretta.  Magari domani (un domani non credo
prossimo) diventerà obsoleta.

>Vedremo poi, che una volta che ci capiamo fra noi, comunicare verso gli altri 
>diventerà ancora più semplice.

Che usare "privativo" possa rendere la comunicazione più semplice è una
possibilità.  Ma non c'è bisogno di agitare lo spauracchio
dell'incomprensione fra di noi, confusione che non vedo su questo
particolare argomento.



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