[Discussioni] Fwd: resoconto GFOSS day
piergiovanna grossi
piergiovanna a softwarelibero.it
Mar 29 Nov 2011 16:30:07 CET
Ciao a tutti
Scusandomi per il crosspost, invio anche in questa lista il mio
personale resoconto del GFOSS day di Foggia
(http://www.gfoss.it/drupal/gfossday2011).
Lo invio perché c'è un collegamento con quanto è stato in passato
discusso su questa lista in merito alla legge della regione Puglia.
saluti a tutti
Pier
-------- Original Message --------
Subject: resoconto GFOSS day
Date: Tue, 29 Nov 2011 16:18:24 +0100
From: pierpiggi <pierpiggi a gmail.com>
To: gfoss a lists.gfoss.it
Ciao a tutti
Vi invio un personale resoconto sul GFOSSday.
Sorvolo sulle cose che sempre accadono a questo tipo di incontri e che
sempre li rendono piacevoli: vedere i vecchi amici, dare un volto a
tante mail lette, fare nuove gradite conoscenze, ascoltare interventi
interessanti, discutere di ideali comuni.
Voglio solo raccontare ciò che più mi ha colpito dell'edizione di
quest'anno: negativamente e positivamente.
Partendo con la prima, come noto si è cercato di creare un momento di
discussione con la Regione Puglia, relativamente alla legge in corso
di approvazione, di cui tutti ben sappiamo (l'idea era quella di
apportare alla legge il contributo dei rappresentanti dei movimenti
per il Software libero e per gli Open data, dare quindi un taglio
"popolare"
alle scelte). Purtroppo gli assessori regionali Frantoianni e
Barbanente, che avrebbero dovuto esporre lo stato dell'arte della
legge e rispondere alle domande dei presenti, hanno avuto impegni
istituzionali urgenti e hanno inviato un loro delegato, Tina Caroppo.
Ciò ha creato un po' di tensione: parte del pubblico ha accolto
l'annuncio con un applauso provocatorio (da intendersi: bravi!
un'altra promessa non mantenuta!) e la delegata ha ovviamente
interpretato ciò come uno sgarbo nei suoi confronti. Da qui in poi è
stato impossibile qualunque dialogo perché ogni domanda è stata
interpretata dalla Caroppo
come "provocazione" e "polemica". A mio avviso, ciò che (a posteriori)
va contestato agli assessori Frantoianni e Barbanente non è la loro
assenza (credo che in questo
contesto politico abbiano davvero avuto impegni inderogabili e non
previsti), ma è l'aver scelto il loro delegato senza criterio e senza
fare il passaggio di consegne, sprecando così una importante occasione
di dialogo, confronto, appoggio popolare. La Caroppo è infatti un
"tecnico" e si è limitata pertanto (giustamente) ad esporre i dettagli
tecnici relativi alla cartografia pugliese, chiarendo fin dal
principio che nessuno le aveva spiegato cosa avrebbe dovuto rispondere
alle domande sulle licenze e chiarendo che lei non si occupava di
politica e quindi di aspetti legislativi.
L'incontro però non era finalizzato solo a una mera presentazione
dello stato dell'arte del SIT della regione puglia (che merita
sicuramente un elogio, per il grandissimo recente lavoro di
costituzione cartografica e per il processo di apertura già in atto),
ma era mirato anche a una discussione/dialogo tra rappresentanti
regionali ed esponenti dei movimenti per il software libero e per gli
Open data, così da eviscerare eventuali punti critici e consentire al
pubblico di apportare un contributo in termini di commenti,
suggerimenti, proposte e (perché no?) anche critiche a quanto ancora
in corso di definizione e quindi in stato di cambiamento.
Da un lato c'era così un pubblico (deluso per l'assenza degli
assessori) che si aspettava delle risposte o che perlomeno si
aspettava di avere un interlocutore che avrebbe fatto da portavoce
verso le istituzioni, dall'altro c'era un tecnico che non era in
grado di rispondere alle domande di tipo legislativo che gli venivano
rivolte, che non capiva (forse non gli era stato spiegato?) e non
sapeva di conseguenza gestire il suo ruolo di delegato istituzionale
in questo contesto. Anche volendo ammettere che qualcuno del pubblico
abbia usato un tono provocatorio (è possibile, ma sicuramente non
realistico che tutti siano stati polemici) io credo che le risposte e
l'atteggiamento del "delegato istituzionale" avrebbero dovuto
mantenersi consoni a un rappresentante del popolo, quindi avrebbero
dovuto rimanere rispettosi dei presenti. Nei casi di incertezza
avrebbe potuto dire "non è mio compito, farò da portavoce delle vostre
richieste" invece di dare risposte con toni e parole che mi sarei
aspettata da un Brunetta o da una Brambilla, non da un delegato di una
corrente di sinistra che si professa di ispirazione popolare.
Questo incontro Regione-popolo è stato a mio avviso un fallimento. Ci
si aspettava un interlocutore che avrebbe fatto da intermediario tra
il pubblico e gli assessori Frantoianni e Barbanente sulle
problematiche sollevate. Nessuno ha messo in dubbio l'egregio lavoro
svolto, ci si è solo posti domande sulle licenze dei dati, sulle
modalità di divulgazione, con l'intento di migliorare quanto già di
ottimo livello e di proporre un modello e un esempio di eccellenza.
Tra i presenti, alcuni dei "provocatori" erano tra i maggiori esperti
italiani di
apertura dei dati geografici o i colleghi della Regione Piemonte,
parimenti impegnati nell'apertura dei dati.
Sono dispiaciuta dello spreco di una simile opportunità di confronto
con persone di alto livello e con la regione Piemonte: direi in questo
caso che il controsenso appare evidente. Sono dispiaciuta per una
certa mancanza di rispetto avuta in certi momenti verso il pubblico,
dato che è avvenuta da parte di una delegata delle due cariche
istituzionali di Frantoianni e Barbanente.
Passando ora invece a ciò che mi ha colpito positivamente, di
tutt'altro tenore sono stati i saluti e le presentazioni del Delegato
del Rettore al sistema bibliotecario (Sebastiano Valerio), del Preside
della Facoltà di Lettere (Giovanni Cipriani) e del Rettore
dell'Università di Foggia (Giuliano Volpe), presso cui era ospitato il
convegno.
Non si sono limitati ai saluti di rito o a una introduzione generica e
dovuta, ma hanno fatto tre interventi puntuali e mirati ai temi del
convegno, parlando del problema (condiviso da molte università) degli
attuali "monopoli" sulle riviste elettroniche scientifiche, della
necessità di rendere i risultati della ricerca liberi e fruibili da
tutti, di conservarli in archivi adeguati e non di proprietà di terzi,
dell'importanza dell'utilizzo di strumenti liberi e della condivisione
della conoscenza nella ricerca e nella didattica universitaria. In
particolare il Magnifico Rettore si è soffermato sul valore e
sull'importanza sociale e culturale che rivestono i concetti alla base
del software libero e dell'apertura dei dati in contesti come la
ricerca e la didattica universitaria e sulla necessità di promuovere a
360 gradi la libertà dell'istruzione e della ricerca, voluta dalla
nostra costituzione.
Con gradita sorpresa di tutti i presenti, il Magnifico Rettore non si
è fermato al discorso introduttivo ma si è intrattenuto al convegno
fino al termine dei lavori (penso che sia stata la prima volta in cui
mi è capitato di assistere a un simile evento).
L'Università di Foggia si è dimostrata non solo un ospite di
eccellenza (grazie anche alla collaborazione dei tecnici e dei
colleghi archeologi, che si sono fermati nei due giorni ben oltre
l'orario di lavoro, e ci tengo a precisare che lo hanno fatto
gratuitamente), ma ha dimostrato anche di avere voluto ospitare il
convegno per una reale condivisione
delle idee che stanno alla base dei movimenti del Software Libero e
degli Open data. Conoscendo le persone coinvolte non avevo dubbi, ma
mi piace che siano riusciti a trasmetterlo a tutti i presenti.
Bilancio: positivo! L'amministrazione pugliese credo abbia solo
confermato il suo disinteresse per il confronto popolare. Secondo me è
più importante che le idee sociali e culturali che stanno alla base
del Software libero e degli Open data attecchiscano nell'Università e
nella scuola. Una legge regionale non cambia la mentalità, è il
diffondersi di una ideologia che lo fa.
Chiudo con un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno
collaborato all'evento: ho già citato il Magnifico Rettore che ci ha
ospitati (Giuliano Volpe), i colleghi archeologi (ricordo tra tutti
solo i nomi di Giuliano De Felice, Valentino Romano e Lorenzo
Baldassarro), i tecnici del Dipartimento di Scienze dell'Antichità
(Roberto D'Ecclesia, Fabio Lascone, Giuseppe Delli Carri). Un
particolare ringraziamento va ad Antonio de Maio e ai suoi colleghi
della ditta Geovega, i quali hanno promosso e appoggiato il convegno,
collaborando all'organizzazione e anche lavorando tantissimo per
l'allestimento delle sale e per i coffe breack (che hanno interamente
offerto a proprie spese). Grazie a tutti per avere ospitato il
convegno nel migliore dei modi: siete riusciti appieno nell'intento! E
ovviamente non può mancare anche un ringraziamento agli amici di GFOSS
che hanno coordinato l'evento
(Alessandro Furieri in primis, Flavio Rigolon, Silvio Grosso e tutti i
soci che con noi si sono dati da fare per l'organizzazione) .
Un saluto
Piergiovanna
--
Serit arbores, quae altero saeclo prosint.
More information about the discussioni
mailing list