[Discussioni] GPL3 e ambiti di applicazione militare
loredana
llcfree a gmail.com
Ven 14 Feb 2014 18:28:09 CET
On Fri, 2014-02-14 at 10:40 +0100, Davide Marchi wrote:
> On Mon, 2014-02-10 at 12:33 +0100, Elena ``of Valhalla'' wrote:
>
> > Per un esempio di uso, qui c'e' una distribuzione basata su GNU/linux:
> >
> > http://www.spi.dod.mil/lipose.htm
> >
> > Occorre non dimenticare che la difesa e' parte di qualsiasi societa'
> > umana e non.
> >
> > Loredana
> ..volevo solo precisare a Loredana (ma non voglio creare un flame),
> che pur essendo vero che tra le società "non umane" esiste un sistema di
> difesa,
> è altrettanto vero che questo non prevede l'uso di armi di distruzione
> di massa...
>
> oggi la corsa ad armamenti sempre più potenti passa inevitabilmente
> dalla realizzazione di software sempre più sofisticati,
> algebricamente parlando:
>
> meno software negli armamenti=minor potenza negli armamenti
Per carita', nessun flame.
Altri hanno detto la loro sull'argomento, io volevo solo distinguere tra
i compiti a casa, in modo che ognuno possa fare il suo.
La GPL serve uno scopo preciso e ad intenderla e praticarla e' lo
strumento piu' avanzato che io conosca della difesa della liberta' di
tutti in un settore strategico dell'economia. Un capolavoro, non di
parole, ma di azione socialmente utile. Peraltro, non difende in
astratto nulla. Non avrebbe avuto senso la GPL senza il fatto ben
concreto del software libero, che e' un insieme di tante linee di codice
per calare nella realta' non un'ideologia vuota, ma un'idea di come
debba essere il mondo, anche quando il mondo cosi' non e'. Codice che
funziona. Tant'e' che il mondo e' cambiato, di conseguenza.
Ci vuole coerenza.
Per un confronto, prendete Jefferson e la dichiarazione d'indipendenza
degli Stati Uniti in cui si dichiara che tutti gli uomini sono uguali ed
hanno diritto alla felicita'. Jefferson non si e' sentito imbarazzato ad
avere una piantagione in Virginia con 700 schiavi nello stesso momento
in cui sottoscriveva la dichiarazione. Ne' ha liberato gli schiavi dopo
aver firmato. E non e' mica il solo esemplare, e' solo il caso che mi
viene in mente ora per mostrare come ci sia spesso un abisso tra cio'
che si afferma, anche solennemente, e cio' che si fa.
Non voglio farne un eroe piu' di tanto, ma Stallman ha deciso che non
andava bene il software proprietario perche' il software era un bene
primario per l'umanita' tutta e a creato il software libero e la GPL per
difenderlo a nome dell'umanita' da qualsiasi appropriazione indebita. E
non si e' mai schiodato da li'. Puo' piacere o non piacere, ma i fatti
sono quelli.
Il problema della difesa e' un problema distinto e per quanto ci si
auspichi la pace, non si puo' negare che la difesa (non l'attacco, che
e' quello che osserviamo quotidianamente) una funzione ben precisa ce
l'abbia.
Se poi non piace come questa funzione e' implementata, allora occorre
agire sul giusto fronte, non sulla gpl.
Io sarei gia' piu' che felice se quelli che parlano e promuovono a
parole il software libero almeno lo usassero con coerenza nella loro
pratica quotidiana.
Loredana
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