[Discussioni] formati proprietari, era: Re: [lazio] Proposte di legge e mozioni open

loredana llcfree a gmail.com
Gio 13 Mar 2014 19:04:23 CET


On Thu, 2014-03-06 at 19:30 +0100, studio.lanzalotta a tiscali.it wrote:

> Una linea di discrimine potrebbe anche essere: tutti i files gestiti
> dalla PA devono poter essere aperti, letti, modificati e salvati in
> formati nativi di software liberi già esistenti. Non vale il viceversa
> cioè non deve essere concesso di salvare in formato privativo un file
> che sia già in formato libero.
> 
> Mi vien già da ridere pensando al formato .DWG che gira impunemente ed
> obbligatoriamente negli uffici tecnici dei Comuni.

Riporto da un'altra lista:

Dopo diversi anni di lavoro di formazione sui software per la
progettazione sia con studenti che con professionisti posso dire che
definire in maniera perentoria quale sia il futuro dei software CAD (e
di conseguenza quale sia l'approccio da adottare per un docente) è, a
mio avviso, azzardato.
Il panorama dei software proprietari sta cambiando in maniera repentina
e non prevedibile: basti considerare la rivoluzione prodotta da un
software come SketchUp sia in ambito lavorativo che didattico.
Successivamente, dopo aver raggiunto milioni di professionisti ed
istituti, e dopo aver prodotto un numero enorme di file .skp, Google ha
venduto SketchUp a Trimble che ha cambiato i termini della licenza
limitando l'uso della versione gratuita all'ambito non commerciale.
E non si tratta di casi rari: lo scorso anno Adobe ha deciso di non
rilasciare più Photoshop in modalità stand-alone ma solo attraverso
sottoscrizioni (un bel colpo per chi era solito crackare il software).
Pochi giorni fa Autodesk ha deciso di smettere lo sviluppo di Softimage
(che aveva acquisito solo 8 anni fa).

Quello che intendo dire è che, a mio parere, non è possibile prevedere
quale sarà il panorama dei prodotti tra pochi anni e abituare gli
studenti all'uso di un software proprietario pone gli stessi rischi che
insegnare un software open. Quello che ritengo sia da evitare
assolutamente è però l'utilizzo di formati blindati come il dwg. Uno
studente che comincia a salvare il proprio lavori in formati proprietari
come questo sarà costretto ad usare lo stesso software anche in seguito.

Per il corso universitario di quest'anno ho deciso così di bandire ogni
software proprietario e sforzarmi di trasmettere i saperi strutturali
della grafica digitale e un metodo di apprendimento che permetta allo
studente di capire in pochi minuti quali domande porsi davanti ad un
software qualsiasi. Per cui useremo solo software open: QCAD, Blender,
Gimp, Inkscape. Il programma del corso è pubblicato qui:

https://beep.metid.polimi.it/web/2013-14-strumenti-e-metodi-del-progetto-marco-ferrara-/programma-e-calendario




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