Cassandra Crossing/ Il Nobel ad Assange
Marco A. Calamari
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Ven 29 Ott 2021 11:46:44 CEST
Marco A. L. Calamari · 4 min read · View on Medium
Cassandra Crossing/ Il Nobel ad Assange
(486) — Il Nobel per la pace 2021 assegnato a due giornalisti ci obbliga a
riproporre Assange per quello del 2022
Il 7 dicembre 2010 Julian Paul Assange si presenta spontaneamente negli uffici
di Scotland Yard e viene arrestato in seguito al mandato di cattura europeo per
un’accusa pretestuosa proveniente dalla Svezia, mantenuta artificialmente in
vita per anni ed infine archiviata il 19 maggio 2017.
Da 7 dicembre 2010 Julian non è più stato un uomo libero, alternando brevi
periodi di libertà vigilata a lunghissimi periodi di segregazione, tutti nel
Regno Unito, prima nell’ambasciata dell’Ecuador e poi nel carcere di massima
sicurezza di Belmarsh.
Tra poco scoccherà l’undicesimo anno consecutivo di privazione della libertà per
un essere umano cittadino di un paese democratico, sul suolo di un secondo paese
democratico, con la complicità di altri due paesi democratici e su istigazione
di un quinto paese democratico, tutto questo in assenza di una condanna, neppure
in primo grado, per un fatto specifico.
E tutto questo a causa della strumentale alternanza di svariati capi di
imputazione, mutevoli come le stagioni politiche, variabili come il tempo una
giornata di marzo.
Forse dovremmo parlare non di paesi “democratici”, ma di paesi “a democrazia
limitata”
In realtà tutti sappiamo cosa ha fatto Julian, e per quale motivo i 5 paesi,
non-suddetti ma ben noti, lo desiderano ridotto al silenzio, temporaneo o meglio
ancora permanente; ha la gravissima colpa di aver permesso alla gente di essere
informata e quindi più libera.
Si, “libera” nel senso usato da Gesù nel Vangelo di Giovanni (8, 32):
“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.
E questo a molti, moltissimi non piace, ma poiché tutti voi, non solo i 24
instancabili lettori di Cassandra, ne sapete ormai più che abbastanza, non è
certo il caso di ripetere i loro nomi.
E’ notizia recente che il comitato dei Premi Nobel quest’anno ha assegnato a due
coraggiosi giornalisti il Premio Nobel per la Pace 2021.
Nulla da dire sui degnissimi vincitori, qualcosa da dire invece su Julian Paul
Assange, giornalista, in carcere da 11 anni per aver compiuto la più grande
operazione di giornalismo investigativo della storia.
Nel 2014 ci fu un timido tentativo (su change.org) per una mozione a tal
proposito, che come tutte le mozioni ha ovviamente lasciato il tempo che
trovava.
Per proporre **seriamente** Julian Paul Assange come candidato al premio Nobel
per la Pace del 2022 bisogna impegnarsi un filino di più, studiare, capire come
fare e farlo per tempo.
Farlo quando? Per l’appunto da oggi fino al 31 gennaio 2022
Chi lo può fare? Tutti noi? No, solo queste “tipologie” di persone:
- I membri di assemblee nazionali e governi degli Stati.
- I membri di corti internazionali.
- Direttori di istituti di ricerca di pace e istituti di politica estera.
- Le persone che hanno già vinto il Premio Nobel negli anni passati.
- I membri del Consiglio di organizzazioni che hanno ottenuto il Premio Nobel in
anni precedenti.
E, per l’appunto qui in Italia, nella sola prima categoria, abbiamo più di 900
“abilitati”.
Ma italiani adatti ce ne sono anche in tutte le altre categorie, incluso il
recentissimo vincitore del Nobel per la Fisica Giorgio Parisi.
Per proporre Julian, queste persone devono scrivere lettere individuali (non
petizioni) al Comitato per il Nobel Norvegese (che assegna appunto il Nobel per
la Pace), e per l’esattezza ai signori:
The Norwegian Nobel Committee 2021. From left: Anne Enger, Asle Toje (vice
chair), Berit Reiss-Andersen (chair), Kristin Clemet, Olav Njølstad (secretary),
Jørgen Watne Frydnes. © Nobel Prize Outreach. Photo: Ken Opprann.
Berit Reiss-Andersen
Anne Enger
Asle Toje
Kristin Clemet
Jørgen Watne Frydnes
che ne fanno oggi parte, scrivendo almeno alcune delle cose che tutti sanno e
spiegando perché essere un eroico e perseguitato giornalista (“giornalista è chi
giornalista fa”) che ha cambiato il mondo lo qualifichi pienamente al premio.
Per chi non si ricordasse la definizione pratica del termine: “Eroe è colui che,
andando contro il proprio vantaggio e la propria sicurezza, compie un’azione
dalla quale molti altri trarranno reale beneficio”
Ma per coloro che non amano scrivere su carta, c’è anche un form web (una cosa
seria, non le petizioni di change.org, per favore non spammatelo se non avete
titolo per proporre un candidato).
Ora, se potete farlo o se conoscete qualcuno che può farlo (e qualcuno l’avete
votato anche di recente) fatelo, o fatevi parte attiva per farglielo fare,
insistendo con tutti i mezzi che conoscete.
Gli anni passano, in carcere talvolta si muore, ed i Nobel alla memoria non li
danno.
Forza Julian!
Forza per Julian!!
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