[Egov] software libero per la pubblica amministrazione
Bud P. Bruegger
bud at comune.grosseto.it
Fri Apr 22 09:11:52 UTC 2005
At 22.16 21/04/2005 +0200, you wrote:
>>Ottima idea, era già in cantiere anche per noi
>>OpenPA è a disposizione per diffondere l'idea e i contenuti
>>inoltre, lavorando anche io per una pubblica
>>amministrazione gli spunti non mancano.
>>Direi di iniziare a contarci, mettiamo giù degli
>>obbiettivi e poi iniziamo.
>
>Oltre che a contarci potremmo iniziare anche a raccogliere informazioni
>sul software esistente.
>Fatevi avanti.
>F.
Sugli obiettivi sono del tutto d'accordo. Sto provando da un bel puo (da
quando ho iniziato lavorare per il Comune) in questa direzione. [Parlo come
individuo, non come Ente]. L'approccio che prendo non e' quello di avere i
prodotti, però. Prodotti, senza supporto e senza evoluzione continua non
sono molto attrattivi. Ormai non sarò l'unico di guardare quanto e' attivo
una mailing list prima di decidere di usare un prodotto open source...
Da questo punto di vista, mi sembra che il fattore critico sta nella
collaborazione su prodotti tra Enti, non sui prodotti stessi. A me sembra
che, anche se ci fosse un bel prodotto libero, una Ente che no ha capacità
interna ed ha al meno un impiegato con cultura di collaborazione open (con
o senza source), non e' probabile di adottare quella software o se lo
fosse, non ottiene tutti i benefici che vengono della liberta' (adattazione
locale, ecc.).
Il nostro Comune ha scritto il maggior parte del suo software inhouse. E
questo ha portato tanti vantaggi. Ad esempio, tutti i nostri
prodotti/componenti seguono una unica strategia e tutti sono integrati. Ad
esempio, abbiamo un unico DBMS per tanti applicazioni (da anagrafe a
polizia municipale) e tutti vedono la stessa toponomastica. In contrasto,
siamo in lotta continua con fornitori esterni che ogni uno vuole il suo
DBMS su la piattaforma sua preferita, vuole rifare mezza della anagrafe,
fare la sua gestione dei controlli di accesso (invece di integrarsi in una
soluzione single sign on), e la sua interpretazione di integrazione
significa di comprare tutti i suoi prodotti.
I tempi di scrivere grandi applicazioni inhouse sono ormai finiti. Ci sono
rimasti pochissimi Enti locali che lo fanno--e penso che tutti si rendono
conto che non e' piu' sostenibile di mettere il costo dello sviluppo e
della manutenzione di un prodotto su un singolo cliente. Il vero
potenziale dell'open source per Enti Locali (quelli con il piu' ampio
potenziale di riuso e quelli piu' pragmatici e result-oriented) nella
collaborazione per lo sviluppo e la manutenzione di applicazioni. Questo
sarebbe la ricetta di salvaguardare gli vantaggi di capacità interna, di
integrazione, ecc. e lo stesso condividere il suo costo con altri.
Open source da solo non si puo fare, o al meno e' triste. Open Source
senza coinvolgere l'utente finale nel ciclo del software toglierebbe una
componente essenziale dell'approccio. Open source richiede sia il
coinvolgimento forte dei Enti che usano, che la collaborazione tra molti.
Non e' per niente facile però di implementare un tale visione. Come dici
tu si deve iniziare con passi piccoli. Mi sembra che molto lavoro e' già
al interno dei Enti: Chi decide deve avere esperienze pratiche su come
funziona l'open source. Non e' pensabile di fare investimenti
significativi che poi dipendono su fattori sconosciuti/puramente teorici e
su partners sconosciuti. Per questo penso che una persona al interno
dell'Ente chi già vive open source e' indispensabile. Penso anche che ci
devono essere veri collaborazioni che creano storie di successo e fiducia
nell'approccio.
Ho visto tanti Comuni che decidono di adottare l'open source, poi tanti
policy makers che promuovono l'open source, poi certo la comunità (esterna
dall'Ente) che promuove, e alcuni (già pochi) imprese che fanno prodotti
open source. Ma non vedo come questa crea fatti, come arriva nella
realtà. Molte cose che ho visto io rimangono li', rimangono parole e
dichiarazioni... Penso che dobbiamo fare meglio, e nella mia oppinione
questo significa collaborazioni veri tra enti.
Il nostro Comune ha ovviamente fatto alcuni passi su questa
strada. Abbiamo già sperimentato collaborazioni open source su piccoli
progetti non troppo critici. E il nostro interesse e la nostra fiducia
interno ha certamente aumentato, ma non e' ancora arrivato al punto di
essere pronto di applicarla su grandi progetti critici. Abbiamo fatto
anche un passo importante iniziando veri collaborazioni con altri Enti, al
momento maggiormente con il Comune di Trento (con Roberto chi e' anche su
questa lista). Siamo anche nel processo di estendere questa collaborazione
ad altri Enti Locali. Per questo stiamo organizzando uno workshop su
collaborazione open source a quale invitiamo enti locali che già fanno open
source, che già hanno le persone e la cultura interna... Teniamo la
riunione piccola a posto per evitare grandiosi dichiarazioni e
presentazioni e invece identificare alcune aree concreti su quale
collaborare. Meglio piccole cose che non richiedono finanziamenti esterni
e vengono fatti e completati, che cose grandiose che poi finiscono con
l'annuncio. Vi prego di segnalarmi Enti locali che sono già pronti e
disposto di concretizzare collaborazioni vere.
In tutto questo processo, mi sembra che non si puo dare abbastanza
importanza alle persone interne ai Enti con cultura open source. Penso che
la crescita' del open source nella P.A. e' solo possibile tramite questi
persone. Mi sembra indispensabile di creare un canale per mettere queste
persone in contatto--e la cosa bella e' che gia' esiste: si chiama ROSPA
(Rete dell'Open Source nella Pubblica Amministrazione) ed e' al sito
www.rospa.it (in questo momento sembra giu', la copia di google e' qui:
http://64.233.183.104/search?q=cache:gUKd-1XEwzAJ:www.rospa.it/+rospa+rete+open+source+&hl=it&client=firefox-a).
Sono molto interessato di sentire che ne pensate di questa strategia.
saluti
-bud
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Ing. Bud P. Bruegger, Ph.D. +39-0564-488577
(voice), -21139 (fax)
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Comune di
Grosseto http://www.comune.grosseto.it/cie/
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