[Egov] software libero per la pubblica amministrazione
gilgi
gilberto.gini at fastwebnet.it
Fri Apr 22 17:30:31 UTC 2005
Bud P. Bruegger ha scritto:
> At 22.16 21/04/2005 +0200, you wrote:
>
>>> Ottima idea, era già in cantiere anche per noi
>>> OpenPA è a disposizione per diffondere l'idea e i contenuti
>>> inoltre, lavorando anche io per una pubblica
>>> amministrazione gli spunti non mancano.
>>> Direi di iniziare a contarci, mettiamo giù degli
>>> obbiettivi e poi iniziamo.
>>
>>
>> Oltre che a contarci potremmo iniziare anche a raccogliere
>> informazioni sul software esistente.
>> Fatevi avanti.
>> F.
>
>
> Sugli obiettivi sono del tutto d'accordo. Sto provando da un bel puo
> (da quando ho iniziato lavorare per il Comune) in questa direzione.
> [Parlo come individuo, non come Ente]. L'approccio che prendo non e'
> quello di avere i prodotti, però. Prodotti, senza supporto e senza
> evoluzione continua non sono molto attrattivi. Ormai non sarò l'unico
> di guardare quanto e' attivo una mailing list prima di decidere di
> usare un prodotto open source...
>
> Da questo punto di vista, mi sembra che il fattore critico sta nella
> collaborazione su prodotti tra Enti, non sui prodotti stessi. A me
> sembra che, anche se ci fosse un bel prodotto libero, una Ente che no
> ha capacità interna ed ha al meno un impiegato con cultura di
> collaborazione open (con o senza source), non e' probabile di adottare
> quella software o se lo fosse, non ottiene tutti i benefici che
> vengono della liberta' (adattazione locale, ecc.).
>
> Il nostro Comune ha scritto il maggior parte del suo software
> inhouse. E questo ha portato tanti vantaggi. Ad esempio, tutti i
> nostri prodotti/componenti seguono una unica strategia e tutti sono
> integrati. Ad esempio, abbiamo un unico DBMS per tanti applicazioni
> (da anagrafe a polizia municipale) e tutti vedono la stessa
> toponomastica. In contrasto, siamo in lotta continua con fornitori
> esterni che ogni uno vuole il suo DBMS su la piattaforma sua
> preferita, vuole rifare mezza della anagrafe, fare la sua gestione dei
> controlli di accesso (invece di integrarsi in una soluzione single
> sign on), e la sua interpretazione di integrazione significa di
> comprare tutti i suoi prodotti.
>
> I tempi di scrivere grandi applicazioni inhouse sono ormai finiti. Ci
> sono rimasti pochissimi Enti locali che lo fanno--e penso che tutti si
> rendono conto che non e' piu' sostenibile di mettere il costo dello
> sviluppo e della manutenzione di un prodotto su un singolo cliente.
> Il vero potenziale dell'open source per Enti Locali (quelli con il
> piu' ampio potenziale di riuso e quelli piu' pragmatici e
> result-oriented) nella collaborazione per lo sviluppo e la
> manutenzione di applicazioni. Questo sarebbe la ricetta di
> salvaguardare gli vantaggi di capacità interna, di integrazione, ecc.
> e lo stesso condividere il suo costo con altri.
>
> Open source da solo non si puo fare, o al meno e' triste. Open Source
> senza coinvolgere l'utente finale nel ciclo del software toglierebbe
> una componente essenziale dell'approccio. Open source richiede sia il
> coinvolgimento forte dei Enti che usano, che la collaborazione tra molti.
>
> Non e' per niente facile però di implementare un tale visione. Come
> dici tu si deve iniziare con passi piccoli. Mi sembra che molto
> lavoro e' già al interno dei Enti: Chi decide deve avere esperienze
> pratiche su come funziona l'open source. Non e' pensabile di fare
> investimenti significativi che poi dipendono su fattori
> sconosciuti/puramente teorici e su partners sconosciuti. Per questo
> penso che una persona al interno dell'Ente chi già vive open source e'
> indispensabile. Penso anche che ci devono essere veri collaborazioni
> che creano storie di successo e fiducia nell'approccio.
>
> Ho visto tanti Comuni che decidono di adottare l'open source, poi
> tanti policy makers che promuovono l'open source, poi certo la
> comunità (esterna dall'Ente) che promuove, e alcuni (già pochi)
> imprese che fanno prodotti open source. Ma non vedo come questa crea
> fatti, come arriva nella realtà. Molte cose che ho visto io rimangono
> li', rimangono parole e dichiarazioni... Penso che dobbiamo fare
> meglio, e nella mia oppinione questo significa collaborazioni veri tra
> enti.
>
> Il nostro Comune ha ovviamente fatto alcuni passi su questa strada.
> Abbiamo già sperimentato collaborazioni open source su piccoli
> progetti non troppo critici. E il nostro interesse e la nostra
> fiducia interno ha certamente aumentato, ma non e' ancora arrivato al
> punto di essere pronto di applicarla su grandi progetti critici.
> Abbiamo fatto anche un passo importante iniziando veri collaborazioni
> con altri Enti, al momento maggiormente con il Comune di Trento (con
> Roberto chi e' anche su questa lista). Siamo anche nel processo di
> estendere questa collaborazione ad altri Enti Locali. Per questo
> stiamo organizzando uno workshop su collaborazione open source a quale
> invitiamo enti locali che già fanno open source, che già hanno le
> persone e la cultura interna... Teniamo la riunione piccola a posto
> per evitare grandiosi dichiarazioni e presentazioni e invece
> identificare alcune aree concreti su quale collaborare. Meglio
> piccole cose che non richiedono finanziamenti esterni e vengono fatti
> e completati, che cose grandiose che poi finiscono con l'annuncio. Vi
> prego di segnalarmi Enti locali che sono già pronti e disposto di
> concretizzare collaborazioni vere.
>
> In tutto questo processo, mi sembra che non si puo dare abbastanza
> importanza alle persone interne ai Enti con cultura open source.
> Penso che la crescita' del open source nella P.A. e' solo possibile
> tramite questi persone. Mi sembra indispensabile di creare un canale
> per mettere queste persone in contatto--e la cosa bella e' che gia'
> esiste: si chiama ROSPA (Rete dell'Open Source nella Pubblica
> Amministrazione) ed e' al sito www.rospa.it (in questo momento sembra
> giu', la copia di google e' qui:
> http://64.233.183.104/search?q=cache:gUKd-1XEwzAJ:www.rospa.it/+rospa+rete+open+source+&hl=it&client=firefox-a).
>
>
> Sono molto interessato di sentire che ne pensate di questa strategia.
>
> saluti
>
> -bud
>
>
Anche io sono per i piccoli passi.. già far capire ad un Ente pubblico
lo spreco di
spendere 315,00 euro per acquistare $office$ sarebbe un bel passo.
La difficoltà di noi persone che lavoriamo all'interno ed abbiamo una
cultura Open è evidente. In alcuni casi veniamo impiegati in tutt'altra
cosa.
Per unire le varie esperienze in campo "software libero" ci dovrebbero
essere i centri
di compentenza regionali e provinciali.
Visto che la volontà l'abbiamo iniziamo a fare un bell'elenco di
software disponibile
per le P.A. e iniziamo a diffondere e a coinvolgere gli enti della
nostra zona.
I siti web e le liste non ci mancano, partiamo da un documento comune
che elenchi le
cose fattibili a partire da quelle + pratiche da applicare in una P.A.
Gilberto Gini
Http://www.lugroma.org/openpa
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