[Formati] commenti sui testi

Francesco Potorti` formati@softwarelibero.it
Tue, 02 Dec 2003 09:58:37 +0100


Non sono iscritto alla lista, e non posso iscrivermi né partecipare ai
lavori per mancanza di tempo, quindi faccio dei commenti unidirezionali,
cioè non leggerò le risposte, a meno che non mi vengano inviate in
copia.  L'intenzione è di smuovere un po' le acque e incoraggiare la
discussione a ripartire per arrivare presto ad un documento
pubblicabile.

  ===File ~/assoli/misc/formati/formato_dati_libero.tex=======
  Poiché i dati sono di proprietà dell'utente che li ha creati, è

Questo non è sempre vero.  Se lavoro per qualcun altro, i dati che
produco non sono di solito miei.  Forse si può aggirare il problema
dicendo "È fondamentale che il proprietario dei dati, solitamente chi li
ha creati, possa sempre..."

  fondamentale che egli possa sempre disporre dei propri dati,
  indipendentemente dal formato di memorizzazione o trasmissione
  utilizzato.  Ovvero che egli possa in qualsiasi momento futuro accedere
  nuovamente ai dati, possibilmente avendo la facoltà di scegliere
  liberamente quale software utilizzare.

  è ugualmente valida peril software libero oppure proprietario.  Anzi,

valida sia per il software libero che proprietario.

  qualora il software sia proprietario l'importanza di poter utilizzare un
  formato dati libero è, per ovvi motivi, ancora maggiore.

I motivi non sono ovvi, vanno esplicitati.

  Esse si ispirano per ovvi motivi, essendo programmi e dati le due

Neanche qui i motivi sono ovvi.  Il concetto si può esprimere dicendo
"Essendo programmi e dati due facce della stessa medaglia, queste
definizioni si ispirano...".  

Però il fatto che siano due facce della stessa medaglia è
un'affermazione non giustificata.  Inoltre non si dice perché non si
usano direttamente le definizioni di SL.

  alcune regole fondamentali. Definiamo quindi un formato dati
  \emph{libero}, se esso rispetta le seguenti regole:

"Definiamo quindi {libero} un formato dati se esso rispetta..."

  \item Il Formato deve essere completamente documentato e la
   documentazione accessibile a chiunque possieda un programma che
   utilizza tale Formato. Pertanto condizione necessaria affinché il
   Formato possa essere definito libero è che la documentazione che lo
   descrive sia distribuita insieme all'applicativo che ne fa uso senza
   costi aggiuntivi o che sia liberamente accessibile a chiunque senza
   restrizioni di sorta attraverso il più comune mezzo di comunicazione
   telematica attualmente in uso.

O che sia ottenibile al solo prezzo di distribuzione.

Queste clausole sono molto restrittive (forse giustamente).  Esclude
tutti gli standard a pagamento (queli dell'ETSI, di IEEE e simili), come
ad esempio il GSM o 802.11, che pure sono liberamente disponibili,
pagando. 

  \item Deve essere possibile possibile accedere alla documentazione
    (secondo una delle due modalità elencate al punto~1) che descrive il
    Formato e scriverne di nuova, in ogni dettaglio e senza restrizioni
    (per esempio, accordi di non diffusione).

"senza, per esempio, accordi di non diffusione"

  \item Deve essere possibile realizzare le procedure di codifica e
    decodifica del Formato senza alcuna restrizione.  Allo stesso modo
    non devono essere presenti restrizioni all'uso del Formato dati.

"senza alcuna restrizione" è vago, mi pare, e la cosa è facilmente
correggibile: basta dire che le procedure devono poter essere realizzate
come software libero

  \subsection{Postilla: definizione di \emph{formato}}

  Per formato dati si intende lo schema organizzativo delle informazioni
  utilizzato per la memorizzazione su file o la trasmissione su rete telematica
  di dati digitali.

Perché in una postilla e non all'inizio, nel primo capoverso?