[P.A.]convegno "BREVETTI SOFTWARE: NO ALLA BREVETTABILITA' DELLE IDEE"

Associazione software libero PR a softwarelibero.it
Mer 17 Set 2003 18:39:45 CEST


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Venerdì 12  settembre scorso, a  Roma, presso gli uffici  del Parlamento
europeo,  si  è  svolto  l'incontro  in  oggetto,  organizzato  da  Club
dirigenti tecnologie dell'informazione, Partito radicale ed Associazione
software libero.

Radio  radicale ha  registrato l'evento,  che è  disponibile  assieme ad
articoli di approfondimento e  interviste ai politici presenti a partire
da   <http://www.radioradicale.it/software_libero/software_libero.html>.
Inoltre De Tomasi ha realizzato una ripresa integrale e chiederà a Radio
radicale una  copia della loro  cassetta, con l'obiettivo di  rendere il
tutto accessibile anche da altri siti e in altri formati.

In platea c'erano circa  venticinque persone, non male visto l'argomento
esoterico e  considerato il  giorno feriale, ma  l'uditorio è  in realtà
dell'ordine  delle migliaia,  visto che  viene diffusa  in  differita da
Radio  radicale.

Cogliamo l'occasione per ringraziare  Marco Cappato ed il suo assistente
Gianluca  Eramo per l'organizzazione  logistica dell'avvenimento,  per i
preziosi  consigli  pratici,  per  essersi  occupati  di  contattare  ed
invitare i politici intervenuti, e  per la diffusione su Radio radicale,
che ringraziamo per la copertura dell'evento.

Ringraziamo i politici intervenuti, che  con la loro presenza hanno dato
spessore  all'evento, e  dato l'occasione  di porre  l'attenzione  su un
problema grave ed urgente per le PMI europee e la società.

Ringraziamo soprattutto  le PMI  italiane che, appoggiando  l'appello ai
parlamentari  europei pubblicato  su  <http://swpat.xsec.it/>, ci  hanno
dato la spinta e la credibilità per l'organizzazione di questo incontro.
Questo resoconto è inviato in copia a tutti i firmatari dell'appello.

Gli  oratori  erano  i  cinque  relatori  previsti  e  quattro  politici
rappresentanti buona parte  dell'arco parlamentare.  Segue un brevissimo
riassunto degli interventi, che  sono reperibili in formato integrale su
Radio  radicale.   Per gli  interventi  degli  oratori,  un riassunto  è
disponibile da <http://softwarelibero.it/news/20030828-01.shtml>.

Marco Cappato, deputato europeo eletto nella Lista Bonino, ha illustrato
la posizione del suo partito, contrario ai brevetti software, ma ha pure
messo in rilievo  come possa essere in pratica  difficile arrivare ad un
risultato in parlamento,  se sia il PPE che il  PSE (che contano assieme
due terzi dei seggi in  parlamento) continueranno nella loro politica di
appoggio alla direttiva McCarthy.

Juan Carlos  De Martin, ricercatore al  CNR e docente  al Politecnico di
Torino, informatico,  ha introdotto i  concetti di copyright  e brevetti
applicati al software, e ha  fatto un excursus sulla storia dei brevetti
software, dalla  loro introduzione circa vent'anni fa  negli Stati Uniti
fino all'ultimo rinvio della discussione in Parlamento europeo.

Maurizio   Bufalini,   presidente    del   Club   dirigenti   tecnologie
dell'informazione,  ha espresso  a nome  degli associati  la contrarietà
delle  piccole e  medie imprese  italiane all'introduzione  dei brevetti
software in Europa, che danneggerebbero la loro competitività.

Roberto Galoppini, presidente di Acme solutions, impresa informatica, ha
illustrato i problemi  che la sua azienda si  troverebbe ad affrontare a
seguito dell'approvazione della direttiva McCarthy sui brevetti.

Alfonso  Gambardella, professore  presso  la Scuola  superiore di  studi
universitari e perfezionamento S.Anna di Pisa, economista, ha presentato
un  appello  firmato  da  economisti  europei che  è  stato  inviato  al
parlamento europeo,  e ha spiegato  le ragioni economiche e  sociali che
fanno ritenere  che l'introduzione dei  brevetti software in  Europa sia
una mossa perlomeno azzardata in mancanza di ulteriori studi economici.

Giuseppe Gargani, presidente  della Commissione giuridica del Parlamento
europeo, gruppo PPE, eletto con Forza Italia, ha detto che il parlamento
non  ha nessuna  intenzione di  brevettare il  software, ma  che  c'è da
raggiungere un compromesso, spiegando perché.

Paolo Cento,  deputato italiano dei  Verdi, ha accolto con  interesse le
aperture  di Giuseppe  Gargani,  esprimendo la  contrarietà del  proprio
partito alla direttiva.

Guido Iodice, assistente di Pietro  Folena, DS, ha anche lui espresso la
contrarietà del proprio partito.

Marco  Cappato  ha  riferito  di  una  sua  telefonata,  definita  molto
importante, con Pasqualina Napoletano, capo delegazione DS al Parlamento
europeo, la quale afferma che la  posizione dei DS non è quella del PSE,
e che  i DS non vogliono omologare  la loro posizione a  quella del PSE.
Ha  quindi presentato  i  fax  ricevuti dalle  aziende  italiane per  un
appello ai parlamentari europei contro i brevetti software.

Francesco  Potortì,  presidente  dell'Associazione software  libero,  ha
confutato  alcuni degli  argomenti  solitamente portati  a favore  della
direttiva  McCarthy,  come  il  presunto ma  indimostrato  maggior  peso
economico  delle   aziende  favorevoli  e  l'asserita   volontà  di  non
consentire  brevettabilità  del  software,  che  nella  pratica  è  però
svuotata  e  contraddetta  dai  dettagli procedurali.   Ha  invitato  la
commissione giuridica ad attendere  i risultati delle audizioni condotte
dalla Federal  Trade Commission statunitense  sull'effetto economico dei
brevetti  software, e  ad effettuare  ulteriori studi  indipendenti.  Ha
quindi parlato degli effetti che l'introduzione dei brevetti avrebbe nel
campo del software,  materia a metà strada fra l'arte  e la tecnica, che
riguarda le vite e la libertà di tutti noi.

Il pubblico in aula si è mostrato interessato ed è seguito un dibattito.

L'incontro  è  durato  in  totale  due  ore e  mezza.   Al  termine,  il
presidente dell'Associazione software  libero ha ricevuto la solidarietà
del Centro di iniziativa giuridica Pietro Calamandrei, che nella persona
del suo presidente Alfredo Viterbo si dichiara «del tutto d'accordo (per
ragioni sia giuridiche  che etiche) con la presa  di posizione contro la
brevettabilità del software».


per l'Associazione software libero
Francesco Potortì


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