[Diritto] Bozza della proposta di legge sul software libero
Simo Sorce
simo.sorce@tiscalinet.it
09 Dec 2001 23:08:50 +0100
On Sat, 2001-12-08 at 23:25, Neuromante wrote:
>=20
> Sperando in buoni feedbacks passo a salutarvi e: NON
> SPARATE TROPPO SUL PIANISTA :) !!
puntualizzerei un paio di cose se mi e' permesso.
>=20
> Ciao a tutti
>=20
> Alessio Papini, capogruppo Verdi Comune di Firenze
>=20
> --------------------------------------------------
> Proposta di Legge per il Senato (verr=E0 presentata,
> dopo controllo e verifica) dal Senatore Fiorello
> Cortiana (Verdi) e forse altri)
>=20
> Sulla incentivazione e la diffusione del software
> libero e la portabilit=E0 dei documenti informatici
>=20
> Art. 1
> La Pubblica Amministrazione privilegia nei propri
> uffici l'impiego di software libero o almeno open
> source. Tale impiego =E8 esclusivo nel caso in cui gli
> elaboratori contengano dati riservati per motivi di
> riservatezza dei cittadini, sicurezza dello stato o
> comunque dati che non devono essere diffusi fuori
> dagli uffici della Pubblica Ammnistrazione.
Non viene definito cosa e' il software libero e open source.
Visto che non c'e' altra legge o decreto che lo abbia mai fatto,
penso che senza una definizione sarebbe facile aggirare questa
dizione.
Penso che sia ottima la definizione che gia' si voleva utilizzare
per proporre alla siae una modifica del regolamento della legge
248/2000 in modo che il SL fosse escluso e che definiva lo stesso
piu' o meno cosi':
Tutto il software la cui licenza d'uso permette la copia e la
diffusione dei binari E dei sorgenti senza retrizione alcuna.
> Art. 2=20
> La P. A produce documenti informatici (testi, carte,
> software, siti internet, archivi, tabelle ecc.) in
> formato la cui leggibilit=E0 sia la pi=F9 diffusa ed ampia
> possibile. Si dovr=E0 evitare l'uso di documenti o
> programmi leggibili solo da alcuni sistemi operativi e
> non da altri. Sono preferibili formati liberi.
Io sostituirei la diffusione piu' ampia possibile (MS Windows ha il 97%
dei desktop e quindi tutti i formati che loro propongono sono leggibile
da una vastissima maggioranza di utenti) con documenti informatici che
utilizzino formati liberi (quindi implementabili da qualunque
produttore) a meno che questi formati risultino non fruibili dalla
maggioranza degli utenti, in questo caso e' ammesso utilizzare formati
proprietari purche' essi siano leggibili da almeno 3 sistemi operativi
differenti (Win, Mac, *nix ?) di 3 produttori differenti (win 3.1 e
WinXP non sono considerati sys op differenti).
> Art. 3
> E' autorizzata la speza di 500 milioni per
> l'accensione di borse di studio o assegni di ricerca
> finalizzati a progetti di ricerca e sviluppo da parte
> di enti pubblici o privati per lo sviluppo di software
> libero (che verr=E0 rilasciato sotto licenza GPL), in
> particolare che vada a coprire carenze in settori
> tecnici che presentino speficit=E0 per l'Italia (ad
> esempio programmi di contabilit=E0, per la denuncia dei
> redditi, per la gestione e la catalogazione dei beni
> culturali).
>=20
> Art. 4
> Le scuole secondarie pubbliche inseriranno nei loro
> programmi di informatica una sezione specifica sul
> software libero. Si dovr=E0 preferire una trattazione
> degli argomenti che privilegi la conoscenza di tutti i
> sistemi operativi e non solo di alcuni.
Io direi che si deve privilegiare il confronto tra software (volutamente
non distinguo tra sys.op. e applicazioni) alternativi. (Altrimenti se MS
facesse Office per Linux ci si troverebbe di nuovo a vedere che solo MS
Office viene fatto vedere, inoltre dal confronto tra sw alternativi di
solito lo studente giova molto piu' beneficio, perche' non impara
meramente l'uso di un software che sara' comunque gia' obsoleto
terminato il ciclo scolastico, ma capira' i concetti alla base dei
quella tipologia di software e sara' preparato ad adattarsi facilmente a
qualsiasi altro software alternativo dello stesso tipo che si trovi sul
posto di lavoro).
Anche qui inoltre, senza una definizione di software libero si rischia
che questa legge possa essere mal recepita.
> [Art. 5 (controverso)
> Viene istituito un Osservatorio sul Software Libero
> che si occupa della diffusione del software libero
> nella Pubblica Amministrazione e presso le imprese
> private e della raccolta e diffusione di dati,
> documentazione, assistenza per progetti di ricerca e sviluppo.]
Chi farebbe parte dell'osservatorio? Non sarebbe il caso di imporre che
ci sia almeno un membro esperto che sia riconosciutamente gia' attivo da
tempi non sospetti nel campo della diffusione del software libero?
Simo.
--=20
Simo Sorce
----------
Una scelta di liberta': Software Libero.
A choice of freedom: Free Software.
http://www.softwarelibero.it