[Diritto] Bozza della proposta di legge sul software libero
Carlo Strozzi
carlos@scriptaworks.com
Sun, 9 Dec 2001 19:18:58 +0100
Cerco di contribuire con qualche mio commento:
On Sat, Dec 08, 2001 at 02:25:50PM -0800, Neuromante wrote:
> (d'altronde per essere un biologo faccio quello che
> posso!!).
Conosco ottimi programmatori che di mestiere fanno i medici o
gli avvocati :-)
>
> Art. 2
> La P. A produce documenti informatici (testi, carte,
> software, siti internet, archivi, tabelle ecc.) in
> formato la cui leggibilità sia la più diffusa ed ampia
> possibile. Si dovrà evitare l'uso di documenti o
> programmi leggibili solo da alcuni sistemi operativi e
> non da altri. Sono preferibili formati liberi.
Direi: Sono preferibili formati le cui specifiche di
implementazione siano liberamente e gratuitamente
disponibili ed utilizzabili da chiunque anche in futuro.
>
> Art. 3
> E' autorizzata la speza di 500 milioni per
> l'accensione di borse di studio o assegni di ricerca
> finalizzati a progetti di ricerca e sviluppo da parte
> di enti pubblici o privati per lo sviluppo di software
> libero (che verrà rilasciato sotto licenza GPL), in
> particolare che vada a coprire carenze in settori
> tecnici che presentino speficità per l'Italia (ad
> esempio programmi di contabilità, per la denuncia dei
> redditi, per la gestione e la catalogazione dei beni
> culturali).
>
> Art. 4
> Le scuole secondarie pubbliche inseriranno nei loro
> programmi di informatica una sezione specifica sul
> software libero. Si dovrà preferire una trattazione
> degli argomenti che privilegi la conoscenza di tutti i
> sistemi operativi e non solo di alcuni.
Qui sarei più categorico: la possibilità di fare formazione,
specialmente nell'insegnamento dell'informatica e delle materie
collegate, implica la libertà di utilizzo del metodo sperimentale e
della condivisione delle conoscenze. Il software proprietario non può
essere disassemblato, studiato nel suo funzionamento interno, modificato
e scambiato senza violare il contratto del fornitore. Questo rende di
fatto illegale l'applicazione del metodo sperimentale nello studio dei
programmi software non liberi. A mio giudizio qui c'è un problema culturale.
Chi ne sa più di me in materia mi faceva notare come il fumare sia
ormai universalmente riconosciuto come un comportamento nocivo, ancorchè
legale, e che l'uso di strumenti proprietari nell'insegnamento vada
considerato alla stessa stregua: non illegale ma nocivo, appunto.
ciao,
carlo
--
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