[Diritto] Re: Bollini e Testate (era: Ancora sulla clausola di non garanzia)

Donat diemmenic@tiscalinet.it
Fri, 6 Jul 2001 17:55:27 +0200


Il ven, 06 lug 2001, Lino Mastrodomenico, hai scritto:

> Davvero hanno potuto chiuderlo solo grazie alla nuova legge sull'editoria (la 
> 62/01)? O l'avrebbero chiuso comunque?

Credo che il GIP di Latina abbia applicato, a fini repressivi,  al sito web in
questione la figura di "prodotto editoriale" introdotta con la 62/01 per punire
il vilipendio.
Senza il tramite del "prodotto editoriale" verosimilmente (ma non sono un
penalista puro) la condotta illecita rischiava di rimanere impunita.
Infatti la repressione di reati a "mezzo stampa" adesso puo esser condotta
appunto per il tramite del riconoscimento al contenuto dei siti web di
"prodotto editoriale".
Ripeto, non sono uno specialista della materia, ma prima della emanazione della
62/01 rimaneva difficile l'individuazione delle responsabilita' penali per
reati commessi a mezzo reti telematiche.
Questo non significa che io condivida lo spirito della legge, anzi tutt'altro.


> Perchè, da come la vedo io, le nuove leggi sul bollino SIAE e sull'editoria 
> hanno reso (secondo l'interpretazione letterale + restrittiva) illegali in 
> italia rispettivamente l'uso di quasi qualsiasi cosa elettronica avanzata (a 
> partire da telefonini, tv, automobili...) e di quasi qualsiasi pubblicazione 
> su internet.

Verissimo quello che dici, come ho gia' detto in altre sedi pare di assistere
alla emanazione di  piu' atti in esecuzione di un medesimo disegno, mettere le
briglie al web, e non dimentichiamo che in ordine cronologico prima della
emanazione della legge sul bollino e di quella sull'editoria il nostro governo
emano'  il cd. decreto sui marchi (poi non convertito) sfruttando il fatto che
un signore (di cui in questo momento non ricordo il nome) si accaparro' un bel
numero di nomi a dominio con estensione .IT.
Mi ricordo che nella pendenza del decreto mi recai presso l'ufficio
registrazione marchi della Camera di Commercio di Roma per avere maggiori info
e c'erano file lunghissime di persone che registravano marchi del tipo
calcionline.it e similari.
Sono le stesse file che si incontrano alla Siae per apporre il famigerato
bollino o quelle che si incontrano in Tribunale per l'iscrizione nei registri
appositi per essere in regola con la 62/01.
Come dice Rubini in questi casi per coloro che non fanno parte di una grande
organizzazione la "messa in regola" comporta "costi amministrativi" alquanto
elevati.

> E per entrambe cominciano ad esserci casi in cui in tribunale passa proprio 
> questa interpretazione + restrittiva (per il bollino si stava esaminando 
> prima delle elezioni un regolamento attuativo, che non si sa bene se avrebbe 
> reso o meno ragionevole la cosa; l'attuale governo suppongo abbia per ora 
> altre priorità, comunque la legge è lì e viene applicata).

Anche su questi punti mi trovi completamente d'accordo, a parte come gia' detto
che il Consiglio di Stato ha rispedito il regolamento al mittente per
irregolarita' formali, il governo ha altre priorita'. 


> Forse esagero o sbaglio qualcosa (come avrete capito non sono del "campo" 
> legale), ed in effetti mi piacerebbe essere smentito...


Mi dispiace, ma io non posso smentirti, ma solo condividere il potenziale
pericolo.
Comunque vi rimetto una mail che stanotte ho postato sulla M.L. del LUG Roma:

Personalmente ho sempre mostrato il mio disappunto nei confronti di quanti
gettavano acqua sul fuoco circa l'applicazione della 62/2001, e per la cui
modifica e/o abolizione nella parte limitativa delle forme espressive della
personalita' umana mi trovate d'accordo e al vostro fianco nel caso si debbano
intraprendere iniziative atte ad osteggiare tale normativa.
Premesso questo, comunque non ritengo "inquietanti" sotto il profilo giuridico
le motivazioni dell'ordinanza, anche se non le condivido.
Non ho mai visto il sito in questione ma da quanto letto nella tua mail si
vilipendeva una religione che e' ancora "di Stato", certo bisognerebbe sapere
se un'analoga forma repressiva si sarebbe comunque attuata qualora al posto
di padre Pio, nei contenuti del sito in oggetto ci fosse stato Sai Baba, ma
quello che conta e' l'aver creato un precedente assai pericoloso nel senso che
oggi viene considerato "prodotto editoriale" un mezzo che fino a poco tempo fa'
non aveva una sua precisa collocazione giuridica pertanto se oggi si usa il
prodotto editoriale per tutelare la vittima/e di una condotta vilipendiosa,
domani si potra' usare lo stesso concetto per i motivi piu' disparati e
sequestrare, condannare a pesanti sanzioni penali anche molto rilevanti sotto
il profilo economico, siti web o mailing list i cui contenuti sono rinvenibili
sul web e che non rispettano l'establishement.
A mio avviso si tratta di "zampate" della vecchia oligarchia; le Reti, i
sistemi multidevice, stanno cambiando le regole, (vedi Napster, ma sopratutto
il Free Software che ha completamente stravolto il diritto d'autore, ecc),
questo e' inevitabile, ma non e' automatico.
A parte la petizione di un noto sito,  e l'iniziativa promossa da Federico
non mi sembra di averne viste altre, quali sono le proposte?


Ciao
Donat