[Diritto] Regolamento di esecuzione delle norme sul bollino Siae
Simo Sorce
simo.sorce@tiscalinet.it
Sun, 02 Sep 2001 18:15:46 +0200
Donat wrote:
>
> Ciao,
>
Ciao, ovviamente non si torna dalle vacanze (e dai timori del DMCA visto che torno
dagli USA) senza che qualcuno ti faccia gira le **.
Ho finalmente letto il testo e mi hanno colpito i seguenti punti (non che il resto stia
messo meglio...):
3. Sono esclusi dall'ambito di applicazione dell'articolo 181-bis
della legge 22 aprile 1941, n. 633, i supporti contenenti programmi
per elaboratore ovvero multimediali:
c) distribuiti mediante scaricamento diretto (download) e
conseguente installazione sul personal computer dell'utente
attraverso server o siti Internet se detti programmi non vengano
registrati a scopo di profitto in supporti diversi dall'elaboratore
personale dell'utente, salva la copia privata;
Punto primo, come si distribuiscono i _supporti_ mediante download, qualcuno forse in agosto
(pardon luglio) ha inventato finalmente il teletrasporto??
Punto secondo, ma se li scarico su un server di rete (o sulla consolle, o ...) invece che su
un _personal computer_ cosa cambia?
(il termine elaboratore era ovviamente piu' indicato, ma da tutta la legge traspare una
certa trascuratezza nella scelta dei termini che sara' sicuramente deleteria per la legge
stessa in futuro, ma chi l'ha scritta???)
Punto terzo, ma non meno importante, qui si parla di "scopo di profitto" e non di lucro, e
questo significa in teoria (visto che il software libero non e' escluso o esentato) che non
posso scaricare una distribuzione linux o qualsiasi altro sw libero e farne una copia ad un
amico (che e' una delle cose esplicitamente permesse dalla licenza d'uso del sw libero).
Come si vede dal termine "personale" utilizzato in congiunzione a computer o elaboratore,
ai redattori di questa legge non interessa proprio proteggere gli autori che decidano di
trarre vantaggio economico dalle proprie opere contro i "pirati" organizzati, ma solo
impedire la copia privata e a micro-diffusione a totale difesa degli alti prezzi imposti
dalle varie multinazionali (poiche' e' chiaro che la maggiorparte preferirebbe avere una
copia originale, con copertina, manuale (quando c'e'!), e supporto (quando c'e'!), se il
prezzo fosse onesto, ma queste sono considerazioni che escono un po' dal tema...
Ma non e' finita, ora passiamo a quello che considero il vero delirio....
4. Ulteriori ovvero diverse fattispecie potranno essere
esplicitamente incluse a seguito di specifici accordi tra le
associazioni dei produttori e la S.I.A.E. in considerazione della
evoluzione tecnologica. Tali fattispecie sono comunicate al Comitato
per la tutela della proprieta' intellettuale di cui alla legge
18 agosto 2000, n. 248.
Qui si da mano libera a SIAE + Produttori (e non autori!!!!) di modificare la lista
a loro uso e consumo, autorizzando di fatto tramite un regolamento attuativo che delle
organizzazioni totalmente extraparlamentari modifichino una legge!
Ma stiamo scherzando??
Ovviamente c'e' di mezzo poi lo zampino di un comitato per la difesa della
_proprieta' intellettuale_, non del diritto d'autore...
Quindi quello che conta non e' il diritto ma la proprieta' ($$$$)
> A parte poi dove deve esser messo il contrassegno e come esso deve esser fatto
> e l'art. 6 sulla dichiarazione identificativa sostitutiva, di rilevante c'e' da
> sottolineare la novita' introdotta dagli ultimi capoversi dell'art. 6 e cioe'
> quella relativa alla introduzione delle misure a protezione del Software
> (dispositivi anticontraffazione).
Qui secondo me sono andati fuori dal binario, non ricordo si parlasse di dispositivi
anticontraffazione nella legge e mi chiedo se un regolamento possa legalmente
estendere il campo di azione di una legge.
E' costituzionale??
Se non lo e' cosa si deve fare per farlglielo rifare per la seconda volta?
>
> Il regolamento finisce con l'unica "esenzione" presente quella del punto 2
> dell'art. 7 che riguarda le emittenti radiofoniche e telesive.
Si il signor Berlusconi si e' preoccupato delle sue care emittenti e stop.
Qundi se lavorassi ancora all'universita' commetterei reato ogni volta che creo
un cd di installazione personalizzato per i personal computer di un'aula, con
unico scopo tecnico, ovvero ho tutte le licenze e i cd originali nell'armadio
ma per non perdere giornate nella configurazione, riproduco su cd un'immagine
di una macchina bella pronta e configurata da utilizzare quando una di queste
macchine si impiantasse (quando dovevo mettere windows capitava spesso ...),
e cosi' sono esclusi anche tutti gli uffici tecnici di tutte le aziende grandi
e piccole, multinazionali del software e della musica comprese...
> Del Software Libero nessuna traccia.
Si e' quello che vorrebbero anche alcune multinazionali del software.
Ciao,
Simo.
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Simo Sorce
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