[Diritto] Dubbi su licenze (e software libero)
Alessandro Rubini
diritto@softwarelibero.it
Sun, 14 Apr 2002 20:06:34 +0200
Adriano Sponzilli:
> Se non sbaglio Marco Monti ha sostenuto in più occasioni che la GPL
> non è un contratto ma un atto unilaterale.
s/Marco/Andrea/
> Personalmente mi trovo in netto dissenso, visto che un a.u. non può
> in alcun modo vincolare un terzo, ma comunque portava delle
> argomentazioni interessanti a supporto.
L'atto unilaterale non e` un contratto (anche se redatto unilateralmente)?
Interessante il "non puo` vincolare un terzo", puoi espandere sul tema
per favore? Non credo che tale requisito degli atti unilaterali qui si
applichi, perche` comunque all'autore restano i diritti esclusivi che
non cede e tali diritti non-ceduti ovviamente li esercita nei
confronti di chiunque, anche le terze parti che non ricevono l'opera
direttamente da lui. Accetto correzioni.
> In particolare, è un contratto al quale si aderisce con comportamento
> concludente: il fatto di usare il programma può già essere considerato
> adesione.
Per usare non occorre adesione, come non occorre aderire alla licenza
"tutti i diritti riservati" per poter leggere un libro. Semplicemente
l'uso non e` regolato dal diritto d'autore. Occorre leggere la licenza
per fare operazioni che non sarebbero possibili se non concessi
esplicitamente dall'autore, in quanto parte dei diritti suoi
esclusivi. O no?
> Solamente un atto bilaterale può comportare la limitazione in campo
> al licenziatario, un atto unilaterale no.
La firma del licenziatario e` necessaria quando il detententore dei
diritti li cede solo ad alcune condizioni (ovvero limita il
licenziatario su cose che non sarebbero ambito del diritto d'autore).
Io non firmo niente quando compro un libro, un giornale, un disco, una
videocassetta.
Il discorso e` ben trattato da Eben Moglen in
http://www.gnu.org/philosophy/enforcing-gpl.it.html
(anche in http://www.linux.it/GNU/filosofia/enforcing-gpl.shtml)
> La GPL è pensata nell'ottica dell'ordinamento americano, dove la
> nozione di contratto è molto più ristretta che da noi.
Non e` vero. Non molto tempo fa su fsl-discuss si chiedeva cosa sia un
contratto, e la risposta di un americano e` stata coerente con la
nostra. Cioe` che piu` o meno ogni transazione tra due persone
fisiche o giuridiche e` considerata un "contratto".
> In effetti il punto 5 della GPL dice che l'acquirente non è tenuto ad
> accettare la licenza, poiché non l'ha firmata.
Esatto. La licenza "di default" e` "tutti i diritti riservati". Se
pero` usi dei diritti che normalmente no sarebbero utilizzabili in
quanto esclusivi dell'autore, ovviamente devi anche accettare le
limitazioni che rimangono. Se non vuoi non accetti la licenza in toto,
ricadendo nel "tutti i diritti riservati".
> Questo deriva da un lato dalla concezione americana del contact che in
> effetti è un accordo firmato e assunto in forma solenne, da noi invece
> l'area del contratto è estremamente più ampia.
Non sono d'accordo. Hai riferimenti?
> Solamente chi si limita ad utilizzare il programma senza né modificarlo,
> né distribuirlo non è considerato accettante.
> Ma in realtà io penso che nel nostro ordinamento dovremmo
> considerare accettante anche il semplice utente, perché comunque è
> vincolato alla clausola di assenza di garanzia.
Interessante. Puoi espandere?
/alessandro