[Diritto] Software libero sviluppato da dipendenti delle PA
Pierluigi Perri
diritto@softwarelibero.it
Mon, 29 Apr 2002 01:31:29 +0200
> > >Nota bene che io (come qualsiasi altro professionista) quando lavoro=
per
> > >una azienda utilizzo tutti i suoi materiali, compresi hw e sw e persino
> > >know-how di altri dipendenti... ed allora?
> >
> > E allora attento a quello che produci privatamente se non vuoi vederti
> > spogliato del tuo lavoro :-)
>
>Non ho capito... (davvero, non ho capito cosa intendi!) in che senso?
Sono convinto anche io che non ci stiamo intendendo.
Intendo dire che mai il lavoro che produci privatamente, ossia non per=20
direttiva del datore di lavoro, deve essere riconducibile agli strumenti=20
messi a disposizione dal tuo datore di lavoro n=E8 ai progetti dei quali sei=
=20
venuto a conoscenza per via del tuo impiego n=E8 deve essere svolto=20
nell'ambito del tuo orario lavorativo.
In questo senso stai attendo a non essere spogliato di ci=F2 che produci=20
privatamente (ossia extra lavoro), altrimenti potresti correre il rischio=20
che il tuo datore di lavoro pretenda la tua opera se ricorre uno degli=20
elementi sopra elencati.
>Quando programmo, il codice che produco per qualsiasi cliente lo=
restituisco
>come GPL o qualcosa di simile (vedi per esempio una delle ultime cose che=
ho
>fatto: http://sourceforge.net/projects/commlib/ e' parte di un lavoro che=
ho
>recentemente fatto). In genere ai miei clienti non frega nulla della=
licenza
>del lavoro che faccio, purche' ne possano possedere una versione da=
rivendere.
Io in genere consiglio di far firmare preliminarmente una liberatoria dal=20
datore di lavoro, nella quale si specifica che il software sar=E0 rilasciato=
=20
sotto GPL e quindi il datore di lavoro ne accetta espressamente le=20
condizioni...ma si potrebbe benissimo obiettare che queste sono paranoie=20
mie :-)
Ciao
Pierluigi