[Diritto] Ascolta la tua sete.

Simo Sorce diritto@softwarelibero.it
05 Aug 2002 16:56:23 +0200


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On Mon, 2002-08-05 at 18:53, Marco Ermini wrote:
> On 05 Aug 2002 16:30:12 +0200, Simone Piccardi <piccardi@firenze.linux.it=
>
> wrote:
>=20
> [...]
> > Nessuno nega il diritto degli autori ad essere riconosciuti come tali,
> > ne' quello a campare del loro lavoro. Ma quando sono morti? Se il
> > diritto di essere riconosciuti ha ancora senso, non mi si puo' dire che
> > lo ha, quello di sfruttamento commerciale che resta nelle mani degli
> > editori per altri 70 anni? Non mi si venga a dire che gli investimenti
> > si devono ripagare in oltre 70 anni.
>=20
> Ci sono anche moglie e figli, che hanno diritto di godere dei diritti di
> autore del padre-autore morto. Come in effetti avviene.

Questo =E8 tutto da vedere! E i nipoti non hanno il diritto di godere di
quelli del nonno?

E i figli dei politici, mi sembra giusto che godano anch'essi di ci=F2 che
fanno i padri morti, passiamo da un sistema elettivo, ad uno ereditario?

> La stragrande maggioranza della grande industria vive su cicli economici =
che
> durano ben piu' di dieci anni. Cosi' come vivono cosi', per esempio, tutt=
e le
> aziende farmaceutiche e biotecnologiche in generale, e comunque tutte que=
lle
> che fanno ricerca.

Quelle vivono su cicli meno che decennali, tutti i piani di rientro che
vedo sui siti di "propriet=E0 intellettuale" fanno riferimento a 5 massimo
10 anni (casi rari), e ovviamente si parla di tutela a partire dalla
data di pubblicazione, non di quella di ideazione, quindi sarebbero 10
anni di rientro puro. La ricerca al giorno d'oggi =E8 anzi minata dal
brevetto e i tempi sono contingentati per arrivare primi alla lotteria
(il brevetto) a scapito della qualit=E0 della ricerca (ho testimonianze di
prima mano). Non ci si deve meravigliare infatti se i farmaci oggi in
commercio si rivelano dopo pochi anni dannosi o con gravi difetti
collaterali imprevisti ...

> Che poi il ciclo di sfruttamento di un "autore" o di "un
> software" siano in genere piu' brevi, e' possibile - ma molte cose sono i=
l

...si dice di "un programma", software non =E8 numerabile...

> frutto comunque di anni di ricerca, non facciamoci fuorviare dal fatto ch=
e un
> software "esca" ad una certa data. Java per esempio e' stato "incubato" p=
er
> anni ed ha superato felicemente i 10 anni proprio adesso, direi in piena =
forma
> e sulla cresta dell'onda... non credo proprio che alla Sun piacerebbe che=
 i
> suoi diritti su Java "scadessero" - ne' sarebbe giusto.

mah a me non sembra che la data di pubblicazione di java 1.0 sia
anteriore a dieci anni fa. E in ogni caso java 1.4 =E8 uscito ieri, =E8
palese che java 1.4 godrebbe di "protezione a partire da quest'anno ...

> Andiamoci quindi piano sul "non conosco nessuno che" visto che potrebbe n=
on
> essere del tutto esatto.

In ogni caso si parlava esplicitamente del campo del software, quindi
divagare sulla farmacologia o altro =E8 totalmente fuorviante. Nel campo
del software gli investimenti si pianificano per un piano di rientro
massimo di 3 anni di solito.

Simo.

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