[Diritto] Ascolta la tua sete.
Marco Ermini
diritto@softwarelibero.it
Thu, 15 Aug 2002 09:54:47 +0000
On 13 Aug 2002 09:39:12 +0200, Simo Sorce <simo.sorce@xsec.it> wrote:
> On Tue, 2002-08-13 at 11:25, Marco Ermini wrote:
> > Microsoft fa ancora dei bei soldi vendendo licenze di WfW. Non ricordo
> > esattamente quanto ci tira su ogni anno, ma non male per un software che
> > non e' piu' supportato... se non ha 15 anni, ci si sta avvicinando
> > decisamente.
>
> E con ciò? MS per farti usare WfW ti costringe ad acquistare una licenza
> di WinXP se è per questo, la cosa non mi tange.
Le condizioni di vendita non c'entrano nulla. Tu compri una licenza che ti
permette di usare WfW, questo e' quello che conta.
[...]
> > Secondo me, molto semplicemente questa discussione non ha senso, perche'
> > e' molto difficile se non impossibile trovare parametri commercialmente
> > accettabili da tutti (o almeno dai maggiori produttori di software e
> > soprattutto software commerciale);
>
> Niente è gradito a tutti,
Non c'entra nulla cosa e' gradito *a me*. E' semplicemente una proposta
*sbagliata*, che va a ledere legittimi diritti dei produttori di software
proprietario.
[...]
> Forse sei rimasto un po' traumatizzato da questi pazzi dell'"Open
> Source" et similia paria dell'universo, e non hai capito che una cosa
> come questa certamente non favorisce neanche il Software Libero,
> soprattutto Copyleft.
Per stavolta faro' finta di ignorare gli insulti, ma giudica te se discutere
in questo modo ha un senso.
> Questa discussione, benchè portata avanti su
> questa lista niente ha a che vedere sul favorire o meno una parte, ma
> sul favorire solo ed esclusivamente il consumatore e la società tutta
> ritornando ad una situazione accettabile in cui i diritti concessi ad
> una parte non siano però oltre il concedibile.
Vediamo se riesco a farmi capire:
quello che *tu* ed *io* ritieniamo essere un bene per il consumatore, e'
ritenuto un *danno* dalla Microsoft e dalla stragrande maggioranza dei
produttori di software. Ed e' un (amletico) problema che non si puo'
risolvere, ovvero, per quanto tu od io ci incaponiamo a convincere il signor
Bill Gates che software libero e' meglio, non ci potrai mai riuscire, e
viceversa: ciascuno rimarra' sempre della sua idea. Il concetto e' difficile?
Il punto e' che *tutti* hanno il diritto di poter lavorare secondo quelli che
ritengono essere gli interessi dei propri clienti, almeno finche' questo non
viola qualche legge o non "gioca sporco" con la concorrenza, e questo non
dipende da come la pensiamo io o te. Cosi' come e' sbagliata ogni proposta di
legge di Microsoft o di chiunque altro che tenti di penalizzare l'Open Source,
esattamente come sono sbagliate le recenti leggi sui brevetti sul software
ecc., cosi' sarebbero sbagliate tutte le leggi che, inversamente, tentino di
penalizzare sul mercato il software proprietario.
Ficchiamoci in testa che, anche se Microsoft o chiunque altro lavorano
diversamente da noi, hanno tutto il diritto di farlo finche' non "invadono"
anch'essi il nostro campo - in questo caso lo difenderemo coi denti e le
unghie se necessario.
Quello che serve e' un confronto *onesto*, rispondendo certamente agli
"attacchi" e difendendo con le unghie i diritti, senza pero' a nostra volta
finire sullo stesso (disonesto) piano.
Vogliamo quindi cercare di *comprendere* la tolleranza e la convivenza
pacifici, o dovremo per forza finire sullo stesso livello di chi gioca sporco?
cioe', se loro brevettano i software, io glieli dovrei trasformare per legge
in Open Source? non mi sembra un bel modo di ragionare sinceramente, mi sembra
piuttosto soltanto un potenziale bagno di sangue che danneggia alla fine
tutti, a scapito ovviamente dell'utente finale.
[...]
> Noi non decidiamo nulla, proponiamo in base a cosa sentiamo più giusto,
Bene: questo e' sbagliato. Personalmente smettero' di discutere in modo
ideologico di proposte inapplicabili.
ciao
--
Marco Ermini
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Never attribute to malice that which is adequately explained
by stupidity. (Hanlon's Razor, corollary to Finagle's law)