[Diritto] Proposta di legge sul software libero vers. 1.9!! (stavolta per davvero!)
Alceste Scalas
tjoad@gmx.it
Thu, 24 Jan 2002 19:36:54 +0100
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On Thu, Jan 24, 2002 at 02:31:33PM +0100, Marco Ermini wrote:
> On Wed, 23 Jan 2002 21:17:02 +0100 (CET), Donat <diemmenic@tiscalinet.it>
> wrote:
> > Secondo me, come gia detto in altra mail, la cosa
> > migliore sarebbe quella di non parlare di software
> > libero e di rimandare i criteri al quale la P.A.
> > dovra' soggiacere nel momento in cui si appresta
> > ad adottare software in una specifica tabella
> > contenente le liberta' previste per il software
> > che si definisce libero.
> > In questo modo il legislatore non sarebbe palesemente
> > schierato a favore di una parte (anche se per giusta
> > causa) e si offrirebbe l'opportunita' a tutti gli
> > eventuali competitori di un appalto pubblico a parteciparvi
> > con la condizione di assoggettarsi alle regole previste nella tabella
> > allegata alla legge stessa.
L'idea di una "tabella dei requisiti per le licenze libere" sembra
buona anche a me: permetterebbe di essere rigorosi nel definire una
licenza libera, senza dover per forza essere sintetici (come
richiesto da un articolo di legge).
C'e` anche da dire, comunque, che creare un articolo che definisca
una licenza libera aiuta a seguire il principio del "keep it simple,
stupid!"... E questo sarebbe un ottimo requisito...
> Comunque sostengo la pratica di definire in un allegato, tramite
> magari qualcosa come una tabella, i tipi di software consentito
> (magari elencando pure le licenze e le loro caratteristiche
> salienti una per una);
Non credo che sia produttivo stilare un elenco di lincenze libere,
dato che piu` o meno ne viene sfornata una nuova ogni giorno.
> cosi' che si evitino anche possibili misinterpretazioni della
> legge stessa (della serie fatta la legge, trovato l'inganno);
> pericolo che IMHO e' possibilissimo con il testo attuale come
> avevo gia' fatto notare.
E` anche vero, pero`, che non hai fatto nessun esempio di licenza
palesemente non libera (anche inventata) che possa aggirare la legge
:-)
Personalmente ho trovato una serie di "buchi", ma essi permettono di
considerare "libere" delle licenze (anche esistenti) che, date le
loro condizioni, verrebbero difficilmente usate dalla P.A. A queste
condizioni, direi che non e` il caso di complicare la legge.
L'unico buco "grave" riguardava le licenze che pongono delle regole
su chi puo` utilizzare il software --- e, a quel punto, si e`
tantato di "metterci una pezza".
Probabilmente hai ragione: magari esistono altri buchi "gravi" ---
ma, senza degli esempi che indichino _cosa_ cambiare, e` impossibile
modificare in meglio la legge...
Ciao,
Alceste
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