[Diritto] Ascolta la tua sete.
Simo Sorce
diritto@softwarelibero.it
23 Jul 2002 03:55:33 +0200
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On Tue, 2002-07-23 at 02:09, Marco Pantaleoni wrote:
> On Tue, Jul 23, 2002 at 01:12:45AM +0200, Simo Sorce wrote:
> > On Mon, 2002-07-22 at 23:11, Marco Pantaleoni wrote:
> >=20
> > Ma io questi esmpi li vedo solo a favore di una durata minore non certo
> > contro. Sicuramente la Pixar o il creatore delle centrali telefoniche
> > hanno ammortizzato tutto lo sviluppo da tempo, perch=E8 dovrebbero
> > continuare a mantenerene un possesso esclusivo?
>=20
> Perche` il prodotto venduto da questi e` un binario, non i sorgenti.
> I sorgenti non li hanno mai venduti ne` promessi, e per quanto ne puoi
> sapere tu potrebbero aver scritto il programma direttamente in linguaggio
> macchina con un editor esadecimale.
> Ovviamente non l'hanno fatto, ma non puoi obbligare qualcuno a darti
> qualcosa che ha usato come strumento interno (i sorgenti) per
> produrre un prodotto da commercializzare (un binario).
E perch=E8 no?
Ci sono moltissimi esempi per cui le aziende devono dire cosa c'=E8
dentro, sempre ovviamente a tutela dei consumatori (pensa a tutte quelle
strane scatolette che trovi nei supermercati), non vedo la differenza.
> Se apro un ristorante e preparo degli ottimi piatti, sarei costretto
> a rivelare la ricetta?
Si, visto che non =E8 che puoi mettere proprio tutto quello che vuoi in un
piatto e non dirlo al cliente.
> Se una persona o un'azienda, in piena autonomia, decide di rivelare
> qualcosa, ben venga, ma non puoi costringere nessuno in un regime
> liberale.
Tutto ha un limite, la libert=E0 dell'azienda deve finire dove comincia
quella dei consumatori.
Non esiste la libert=E0 assoluta, =E8 tutto un gioco di equilibri, che al
momento sono troppo squilibrati.
> Certo che esiste un impedimento fisico nel caso del software.
> Il software e` diverso da tutte le altre opere intellettuali a causa
> della dicotomia sorgente/binario. Il prodotto distribuito e` il binario.
> Non si puo` entrare con la forza presso la sede di un'azienda o a casa
> di un privato e strappargli i sorgenti.
Certo, per=F2 artificialmente continui ad impedirmi di utilizzare
liberamente quel binario dopo X anni, farci reverse engineer (con DMCA
diventa veramente difficile farlo), ecc...
E comunque continuo a non capire perch=E8 altri settori devono sottostare
a regole e i produttori di sw non dovrebbero, non capisco dove starebbe
la "illiberalit=E0" a porre come requisito che il sorgente deve essere
consegnato ad una autorit=E0 che penser=E0 a rilasciarlo alla scadenza del
copyright.
> > sarebbe vero solo se il software non si avvalesse anche del segreto
> > industriale (non disponibilit=E0 del codice sorgente). E anzi la lunga
> > durata del diritto di sfruttamento come =E8 oggi credo che sia dannosa
> > praticamente solo nel campo del software.
>=20
> Il segreto industriale vale per tutto, perche` non dovrebbe valere
> per il software?
Perch=E8 il software =E8 gi=E0 protetto dal diritto d'autore.
Si deve scegliere un formula di tutela, non fare come fa un certo
presidente e prendere tutto cio' che c'=E8 sulla piazza indipendentemente
che sia in conflitto o meno.
Diritto d'autore
Segreto Industriale
Brevetto
sono forme di tutela mutuamente incompatibili!
> Ovviamente ci sono problemi di incompatibilita`, ma di chi e` la colpa?
> Nessuno vieta di usare formati aperti, di preferire software libero,
> di consorziarsi per ottenere forza verso i produttori.
Vabb=E8 se la mettiamo sull'utopia basta dirlo che mi scateno con fantasie
fantascientifiche.
> Se la gente compra word e non usa TeX/LaTeX/DocBook/OpenOffice/quello_che=
_vuoi
> e` colpa della gente stessa, che si lascia abbindolare dal marketing
> e abbagliare dal mercato.
Idem come sopra.
> Per combattere i monopoli dovrebbero poi esserci altri meccanismi, ed
> il fatto che non funzionino non c'entra nulla con il copyright.
E invece conta molto =E8 proprio l'improria tripla protezione di copyright
pi=F9 segreto industriale pi=F9 brevetto il problema.
Usane una sola per volta e vedrai che il produttore =E8 tutelato ma non
pu=F2 utilizzare tattiche anticommerciali (a parte col brevetto che =E8 un
caso particolare visto che lo si vuole applicare alle idee astratte e
agli algoritmi e non alle soluzioni tecniche originali).
Segreto: nessuno conosce il codice.
Diritto d'autore: anche se conosci il codice devi pagare per usare il
programma grazie agli annessi diritti di sfruttamento economico.
Brevetto: nessun'altro pu=F2 fare quel particolare programma.
Ovviamente delle tre la pi=F9 comoda per un mercato vecchio stile =E8 la
protezione del diritto d'autore che ti permette di metrializzare
l'immateriale, mentre le altre due non presentano vantaggi sufficienti
per un economia vecchio stampo (vendita licenze), anche se clausole
contrattuoli potrebbero comunque imporre un sistema di licensing
(soprattutto col brevetto, meno col segreto industriale).
> Il punto e` che tu confronti delle opere pubblicate (letteratura, pittura=
,
> ...) con delle opere non pubblicate (sorgenti di programmi nel caso di
> software proprietario).
Capisci che c'=E8 qualche problema allora a "proteggere" il software con
le stesse regole che proteggono oper di quel genere? Sono differenti,
quindi o si rendono simili (pubblicazione del codice sorgente), oppure =E8
meglio creare un sistema legislativo ad-hoc (ma non =E8 il momento
giusto).
> Ora io sono liberissimo di scrivere un libro e
> non pubblicarlo (un diario magari) e nessuno mi convincera` mai che e`
> giusto costringermi a cederlo.
Se lo vuoi vendere (nessuno fa sw proprietario per tenerselo, lo fanno
per rivenderlo), devi pubblicarlo, altrimenti non ha praticamente senso
parlare neanche di diritto d'autore o altro, l'esempio purtroppo non
calza.
> Magari ci faccio un film e lo pubblico ma
> tengo segreto il manoscritto perche` mi vergogno visto che e` scritto
> male... in ogni caso sarebbero affari miei.
Sono cose differenti.
Il sorgente del film non =E8 il tuo diario, =E8 la pellicola che puoi veder=
e
senza problemi.
> Qui il diritto d'autore c'entra poco secondo me.
Finalmente l'abbiamo capito che c'=E8 qualcosa che non quadra.
Per=F2 quello si usa e non si dovrebbe poterlo stravolgere ad uso e
consumo di piccole ma facoltose lobby.
> Le posizioni dominanti sono provocate da molti fattori, uno dei quali
> non e` la tutela dei sorgenti con il diritto d'autore, ma la non
> pubblicazione degli stessi.
Ti ricordo che anche i binari sono tutelati dal diritto d'autore, ed =E8
il DdA che impedisce la copia del binario se l'autore del sorgente non
ti da il permesso.
> Non ci si puo` fare nulla in un paese liberale, a meno di non cambiarlo
> in uno illiberale che tolga liberta` ai cittadini.
Hai uno strano concetto di libert=E0 imho.
> > Dopo cinquantannio il software non =E8 obsoleto ma =E8 un pezzo archeol=
ogico
> > incapace di girare su alcun dispositivo hardware e probabilmente
> > superato in qualsiasi suo aspetto da almeno 40 anni.
>=20
> Il software dal punto di vista sintattico si, ma l'idea che sta sotto no.
> Se trovo un algoritmo per scomporre il prodotto di due numeri primi
> enormi in breve tempo e non pubblico il metodo, e` plausibile che
> nessun altro ci riesca per diversi decenni (o magari qualcuno ci
> riesce, ma lavora per NSA e non ti dira` mai che ha trovato il
> metodo).
E questo non depone assolutamente a favore del segreto, tanto che con la
scusa di rivelare questo tipo di cose =E8 nato il brevetto.
Comunque se un programma dovesse fare una cosa cos=EC strabiliante, (1)
secondo me a maggior ragione dovrebbe decadere presto il diritto
d'autore per rendere disponibile a tutti una scoperta cos=EC importante
che comporta un avanzamento considerevole per la conoscenza umana, (2)
tempo due anni e te lo hanno decompilato fino all'ultimo bit e hanno
scoperto il tuo prezioso algoritmo.
Ricorda che decompilare =E8 difficile ma di certo per niente impossibile.
> L'implementazione in C forse dopo dieci anni andra` rivista
> per essere adattata ad ANSI C2010X, ma l'algoritmo sara` lo stesso.
> Certo, se lo trovi anche tu, nessuno ti deve poter impedire di usarlo
> o di pubblicarlo.
Ma questo discorso comunque non ha nulla a che vedere col diritto
d'autore, sembra invece una difesa involontaria dell'istituto del
brevetto.
> > Beh punti di vista. Ritieni che la libert=E0 di un uomo abbia meno valo=
re
> > dove non esiste la schiavit=F9 ?
>=20
> Beh, questo e` un paragone assurdo.
> La liberta` di un uomo e` e deve essere un diritto inalienabile. La
> societa` esiste anche e soprattutto per garantire questo diritto.
E da cosa credi che dipenda la libert=E0 di un uomo in una societ=E0
controllata al 99% da software? Secondo me =E8 assurdo che nessuno si
renda conto che la libert=E0 del software ha gi=E0 ora e avr=E0 in modo
estremamente consistente in futuro un impatto molto forte sulla libert=E0
e sulla privacy delle persone.
> Il fatto che io debba essere costretto o meno a pubblicare i sorgenti
> di un software non mi sembra una questione altrettanto autoesplicativa
> e per cui la "scelta giusta" sia altrettanto evidente.
Beh anche tanti produttori di scatolette da supermercato non vedono
perch=E8 mai dovrebbero dirti cosa c'=E8 dentro o se quello che c'=E8 dentr=
o
sia naturale o OGM ... force la pensi cos=EC anche tu ...
> Molti pittori del passato hanno distrutto alcune loro opere. Era un loro
> diritto farlo.
Certo nessuno lo mette in dubbio, ma non avrebbero certo avuto alcun
diritto di andare a casa di chi dovesse aver scattato una foto e
distruggergliela.
> Credo molto nel software libero, se posso pubblico quello che faccio,
> ma credo che se fosse la societa` a costringermi per me le cose
> cambierebbero. Per mia indole faccio molto meno volentieri qualcosa
> quando sono costretto e come me penso ci siano anche altre persone.
Comunque non saresti obbligato a produrre software libero, per come la
vedo io semplicemente il DdA dovrebbe scadere dopo pochi anni e il
codice essere liberato, hai tutto il tempo di sfruttarlo come pi=F9 ti
piace. Se non lo distribuisci, nessuno viene a casa tua a prendertelo,
se lo vuoi vendere inve rispetti certe regole.
> Forse il movimento del software libero ha successo anche perche`
> l'ego dei programmatori e` soddisfatto dall'atto volitivo di regalare
> qualcosa alla societa`, senza spinte esterne.
E` indubbiamente una delle componenti, ma non credo debba essere
l'unica.
> Il nemico si combatte anche essendo realisti, l'utopia spesso e` ineffica=
ce.
L'utopia =E8 il punto d'arrivo a cui fare riferimento, senza punto
d'arrivo si gira in tondo!
Simo.
--=20
Simo Sorce - simo.sorce@xsec.it
Xsec s.r.l.
via Durando 10 Ed. G - 20158 - Milano
tel. +39 02 2399 7130 - fax: +39 02 700 442 399
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