R: R: [Diritto] Ancora sulla EUCD

Giovanni d'Ammassa diritto@softwarelibero.it
Thu, 6 Feb 2003 11:52:21 +0100


Appunto per questo si chiama "equo compenso" e non semplicemente
"compenso", poich=E9 il legislatore, e prima di lui la dottrina, ha
previsto che l'utilizzo del supporto non =E8 necessariamente per copiare
contenuti tutelati. Altrimenti i valori sarebbero pi=F9 certamente pi=F9
alti.
La determinazione del compenso =E8 stabilita secondo le regole dettate =
dal
decreto di recepimento dell'EUCD, che trovi nel sito dell'associazione.
Non ho sottomano il link, mi spiace.

Devi leggere l'art. 39, e l'art. 9 (che introduce tutta una serie di
nuovi articoli, in particolare il 71-septies e successivi).
Rispetto alle bozze pubblicate in giro, l'ultima (che non troverai da
nessuna parte in Internet) prevede dei compensi che sono diminuiti
rispetto alle prime versioni, in alcuni casi sensibilmente. Questa =E8
quella in attesa di approvazione dal Parlamento.
Personalmente, preferisco pagare un compenso minimo e utilizzare il
supporto come mi pare e piace, piuttosto che sottostare a un controllo
su ci=F2 che inserisco nel supporto, che verifichi se sia tutelato o =
meno.

Considera anche che quando esci la sera e vai birreria, la birra, la
paghi. La seconda sera, la birra, la paghi. E cos=EC via. A prezzo =
pieno.
Non che la seconda o la terza sera te la fanno pagare di meno...
Acquisti un disco, o una videocassetta, li paghi una volta e ascolti e
vedi quanto vuoi (fintantoch=E9 il supporto non si deteriora).
Vuoi duplicare? Paghi un compenso minimo ogni volta che lo fai, non il
prezzo pieno. Compenso che sul costo totale di un CD, =E8 poco pi=F9
dell'1%.
Un CD costa 20 euro, il compenso =E8 circa 0,23 euro. Personalmente,
preferisco pagare l'1% per farmi una copia da mettere in auto, piuttosto
che acquistarne un altro nuovo. Il sistema mi pare, equo.

E alternative valide ancora non se ne sono trovate, se non quelle che
vanno a intaccare la nostra privacy, e che, personalmente, rifiuto di
principio.

Ti assicuro, che nella mia esperienza, la maggior parte degli autori
(quelli che ricevono pi=F9 di 50.000 euro l'anno per compensi di diritto
di autore sono  meno del 2% degli iscritti SIAE, la maggior parte non
arriva a 10.000 euro/anno) campa con molta fatica, tanto che, il lavoro
di autore puro, nel nostro paese, patria di Verdi, Rossini, ecc. ecc., e
di un patrimonio musicale incredibile, sta scomparendo.
Neppure si pu=F2 ecquiparare il lavoro dell'autore musicale a quello del
programmatore software che adotta una politica open source o software
libero. Il sistema =E8 diverso, molto lontano, ho avuto gi=E0 modo di
discuterne personalmente con alcuni membri di questa lista che credo in
questo caso siano d'accordo con me.

Sulla SIAE: =E8 un baraccone, non appartiene pi=F9 agli autori... Non
identifichiamola con questi: gli autori oggi stanno combattendo una dura
battaglia sotterranea per avere la rappresentativit=E0 che meritano
nell'ente, e che i proventi siano equamente distribuiti.
Senza autori (di qualsiasi campo), no musica, no industria culturale, no
SIAE, no film, no cultura, no interpreti, no libri, ecc.
Pensaci, anche da questo punto di vista.

Un'ultima cosa su cui ragionare: tra 10 anni, esister=E0 ancora il
supporto come oggi lo concepiamo? Oppure sar=E0 tutto ondemand, con
abbonamento flat, con la possibilit=E0 di utilizzare i repertori ove si
vuole, ma con l'impossibilit=E0 di salvare (su HD, su player portatile, =
e
cos=EC via)? Pensa alle possibilit=E0 di controllo e identificazione
dell'utente...
Secondo me, tra 10 anni ci saremo dimenticati del compenso, e saremo a
discutere di un'altra EUCD...
Chiarisco: trovo la questione del compenso minimale rispetto ad altri
problemi, che sono molto pi=F9 importanti e riguardano molto da pi=F9 =
vicino
la nostra sfera personale, e di consumatori.

	-giovanni

> -----Messaggio originale-----
> Da: diritto-admin@softwarelibero.it=20
> [mailto:diritto-admin@softwarelibero.it] Per conto di Davide Dozza
> Inviato: gioved=EC 6 febbraio 2003 11.08
> A: diritto@softwarelibero.it
> Oggetto: Re: R: [Diritto] Ancora sulla EUCD
>=20
>=20
> Vada per il fatto che non sia una tassa ma un compenso per le=20
> copie ad=20
> uso personale.
> Allora esiste una ragione in piu' per sostenere che devono=20
> esserci delle=20
> deroghe a chi si crea i propri CD con le foto della propria famiglia,=20
> oppure compone musica oppure distribuisce software libero.
>=20
> E' *assolutamente* iniquo (e la cosa mi fa imbufalire) dover=20
> riconoscere=20
> un compenso agli autori di una cosa che e' *mia*.
>=20
> Altra domanda: come fanno a calcolare l'equo compenso?
> Assumo che avranno fatto un calcolo di quante sono le copie ad uso=20
> personale di materiale sotto copyright e quanto di materiale=20
> privato o=20
> libero, e soprattutto assumo che questo calcolo debba essere=20
> aggiornato=20
> tutti gli anni con degli studi appositi per stimare il consumo degli=20
> utenti. Per di pu' questo calcolo *deve* essere pubblico.
> Se cio' non fosse ma semplicemente avessero fatto a spanne ci sarebbe=20
> ancora una ragione in piu' per criticare una legge che tutela=20
> semplicemente un baraccone come la SIAE che ha gli stipendi medi in=20
> assoluto piu' alti in tutta la pubblica amministrazione.
>=20
> Davide
>=20
>=20
> Giovanni d'Ammassa wrote:
> > Permettetemi di chiarire: non esiste nessuna tassa, ma un compenso=20
> > dovuto agli autori, artisti interpreti ed esecutori, e produttori=20
> > fonografici, nel caso si effettui una o pu=F2 copie per uso =
personale=20
> > non a scopo di lucro di un'opera audiovisiva (il software,=20
> quindi, =E8=20
> > escluso). Si tratta di una limitazione alla facolt=E0 esclusiva, che =

> > spetta ai soggetti sopracitati, di riprodurre le proprie opere.
> > Ovvero: se vogliamo fare una o pi=F9 copie, ripeto,=20
> esclusivamente per uso
> > personale non a scopo di lucro di un opera audiovisiva regolarmente
> > acquistata (per esempio per mettere il CD non originale in=20
> macchina, o
> > lasciarne una copia al mare, in montagna, ecc. ecc.) non dobbiamo
> > chiedere il permesso ai titolari dei diritti, ma possiamo farlo in
> > quanto il compenso =E8 versato a monte con l'acquisto del supporto
> > vergine.
> > Questa =E8 la pensata del legislatore, esiste in Italia da=20
> oltre 10 anni
> > (legge n. 93 del 1992), l'EUCD non introduce nulla di nuovo=20
> nel nostro
> > ordinamento, il decreto di recepimento di tale direttiva si=20
> limita ad
> > adeguare il compenso alle medie europee, e a portare la norma dalla
> > legge 93/92 nella legge sul diritto di autore n.633 del 1941
> > (collocazione pi=F9 corretta, a mio e a parere di molti=20
> altri). E' tale
> > adeguamento che ha scatenato tutte le polemiche, e ha portato
> > l'attenzione del consumatore sulla questione.
> > Consiglio la lettura dei numerosi documenti che si trovano=20
> in Internet:
> > nel sito dell'associazione Software Libero, in=20
> Dirittodautore.it, nel
> > sito di AFDigitale, e cos=EC via.
> >=20
> > 	-giovanni d'ammassa
> >=20
> >=20
> >>-----Messaggio originale-----
> >>Da: diritto-admin@softwarelibero.it
> >>[mailto:diritto-admin@softwarelibero.it] Per conto di Davide Dozza
> >>Inviato: gioved=EC 6 febbraio 2003 9.28
> >>A: diritto@softwarelibero.it
> >>Oggetto: [Diritto] Ancora sulla EUCD
> >>
> >>
> >>Faccio una domanda: se non ho capito male la EUCD imporrebbe
> >>una tassa=20
> >>sui supporti a copertura dei diritti d'autore persi a causa=20
> >>delle copie=20
> >>illegali.
> >>E questi diritti immagino vengano distribuiti, o c'e' un=20
> >>principio per=20
> >>farlo, sugli autori.
> >>
> >>Correggetemi se sbaglio.
> >>
> >>Faccio adesso una domanda provocatoria.
> >>Ma, visto che il software libero e' comunque soggetto a diritto
> >>d'autore, non si potrebbe provare ad ottenere qualche=20
> soldino da quel=20
> >>fondo che si crea?
> >>Se questo non fosse possibile perche' comunque il software=20
> >>libero puo'=20
> >>essere distribuito liberamente, non e' che si potrebbe trovare=20
> >>un'appiglio per chiedere una deroga su quella tassa?
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> >>Saluti
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