R: [Diritto] copyright 'libero'?

Giovanni d'Ammassa diritto@softwarelibero.it
Fri, 4 Jul 2003 15:02:37 +0200


> Onestamente con l'EUCD ha raggiunto l'apoteosi. Questo rapporto tende=20
> decisamente all'infinito.

Non facciamo confusione, EUCD e SIAE non centrano nulla: non c'=E8 =
alcuna
norma che riguardi direttamente le societ=E0 di gestione collettiva =
nella
EUCD.
=20
> Non e' questo il punto.
> Il punto e' che ho ancora capito perche' gli artisti, che nella loro=20
> stragrande maggioranza non sono tutelati, non si fanno un altro=20
> sindacato concorrente alla SIAE che li tuteli.

Tanto per fare chiarezza:
La SIAE non =E8 un sindacato, ma un ente che svolge attivit=E0 di
intermediazione, gestendo, su mandato e per conto degli aventi diritto
(autori ed editori), la concessione di licenze per l'utilizzazione del
repertorio ad essa affidato, la riscossione dei proventi derivanti da
tali utilizzazioni, e la divisione degli stessi tra gli aventi diritto
dedotte le provvigioni (art. 180 della legge sul diritto di autore).

Poi, attraverso convenzioni, accordi (per esempio con il Ministero delle
Finanze, o l'Enpals) o quant'altro si occupa di gestire servizi di
accertamento e riscossione di imposte, contributi, ecc., oltre a
mantenere i registri pubblici delle opere (vedi art. 1 dello Statuto
SIAE).

Tra l'altro le due gestioni (diritto d'autore da una parte, ulteriori
servizi dall'altra) devono essere separate contabilmente.

Circa il 95% dell'incasso SIAE arriva dalle utilizzazioni del repertorio
musicale.

Per cui la SIAE tutela (tramite la concessione di licenze di utilizzo,
la riscossione e la divisione dei proventi) le utilizzazioni economiche
per conto degli autori (e non degli artisti), e degli editori. Gli
artisti hanno diritto a una serie di compensi (vedi artt. 80 e seguenti
della LDA) che sono gestiti invece dalla IMAIE.
Anche i produttori fonografici hanno diritto a una serie di compensi ex.
artt. 72 e seguenti LDA, che sono gestiti principalmente tramite due
societ=E0, SCF e AFI.

Per quanto riguarda il perch=E9 non esistano altre "SIAE" in Italia, =E8
semplice: l'art. 180 LDA conferisce alla SIAE l'esclusivit=E0
nell'attivit=E0 di intermediazione, ovvero o ti tuteli da solo (e ti
controlli le utilizzazioni delle tue opere sul tutto il territorio
italiano e nel mondo, e nella musica =E8 impossibile), o lo fai, in
Italia, tramite la SIAE. Se no puoi rivolgerti a qualche societ=E0
straniera.

Infine, esistono i sindacati di autori, nati per rappresentare e
tutelare (o meglio difendere) gli interessi degli autori (piccoli o
grandi che siano)  all'interno della SIAE (...). E gli editori hanno le
loro associazioni, e cos=EC i produttori cinematografici, ecc. ecc.

E' un mondo abbastanza articolato...

> Non mi venite a dire che la SIAE e' pubblica perche' l'ultima=20
> volta mi=20
> e' stato detto che e' privata, ma prima ancora che e' una=20
> forma pubblica=20
> ma non troppo ma solo sufficiente per imporre una tassa, ma che tassa=20
> non si puo' chiamare perche' non la puoi detrarre dai redditi=20
> ecc. ecc.

Ti hanno detto un fracco di baggianate. La SIAE =E8 un ente pubblico a
base associativa (vedi art. 1 dello Statuto). E non impone tasse, =
perch=E9
non ne ha il potere.

Sempre per chi vuole approfondire, consiglio la lettura dello statuto
della SIAE (lo trovate nel loro sito), oltre all'art. 7 del Decreto
Legislativo 29 ottobre 1999, n. 419.

	-giovanni d'ammassa