[Diritto] Compenso per distribuzione
Marco Bertani
diritto@softwarelibero.it
Mon, 12 May 2003 13:28:24 +0200
Alessandro Rubini wrote:
>>>>E' corretto secondo voi dire che il prezzo che eventualmente si paga per
>>>>ottenere un programma che sia software libero non è relativo al diritto
>>>>di poter utilizzare il software, ma è solo un compenso per la distribuzione?
>>>>E' questo che si intende al punto 1 della GNU GPL quando si dice:
>>>>"You may charge a fee for the physical act of transferring a copy," ?
>
>
> Brevemente: si.
>
> Lungamente: chi non ha una copia del programma non ha alcun diritto ad
> averne una copia, e per ottenerla deve accordarsi con qualcuno per
> averla. Questo accordo puo` essere oneroso o meno. L'eventuale onere,
> pero`, non e` collegato alla licenza di uso (e modifica eccetera) ma
> solo al trasferimento della copia. Quindi anche se la scatola
> colorata del programma libero costa ics[1] questo non e` il costo del
> programma ma, appunto, della scatola. Una volta acquisita la prima
> copia l'utente ha tutti i diritti. Se alla scatola e` associato
> un contratto di assistenza tale contratto non si moltiplica con le
> copie del programma, ovviamente.
>
> L'unica differenza fra la forma breve e quella lunga e` che quella
> lunga vorrebbe chiarire anche perche` non e` obbligatoria la
> pubblicazione del programma e dei sorgenti, ma solo la cessione dei
> diritti (e dei sorgenti, se diversi dal programma) quando viene
> fornita una copia del programma. Ecco anche perche` _non_ e`
> sufficiente fornire i sorgenti in internet quando il programma viene
> ceduto con altri mezzi.
>
>
>>>[...]. il caso di scuola è il programma fatto su
>>>commissione: [...]
>
>
> Che sia su commissione o gia` esistente non cambia la situazione, e il
> caso sollevato non chiarisce ma complica, infatti ha subito sollevato
> un'altra domanda.
>
>
>>OK, ma il programmatore in questo caso si farebbe pagare per il suo
>>lavoro in sè, come prestazione d'opera?
>
>
> Probabilmente. Io nei contratti parlo spesso di fornitura del
> programma alle condizione della ticenza ics[1], che poi lo debba
> scrivere o solo cercare non fa differenza, tranne che nell'importo
> che il cliente e` disposto a pagare.
>
>
>>Quello che si paga è sempre e solo un lavoro, un servizio?
>
>
> Si. D'altronde il programma e` un servizio, non un prodotto[2].
>
>
> [1] ics, perche` X per me e` X11.
>
> [2] il prodotto e` l'hardware su cui il programma gira, il programma
> e` il servizio che fa fare all'hardware quello che voglio.
Dunque potremmo dire che il caso di un programmatore che si fa pagare
per scrivere o adattare un programma che sia software libero, va
separato dal discorso riguardante il prezzo eventualmente pagato per
ottenere una copia di un programma libero.
Il programmatore infatti chiede un compenso per il suo lavoro al solo
committente, ma poi il risultato del suo lavoro, essendo software
libero, può venire ridistribuito liberamente.
Potremmo allora distinguere diverse situazioni:
a)il costo è relativo solo al trasferimento fisico della copia. Ad es.
potrei comprare un cd invece di scaricare un file di enrmi dimensioni;
b)il prezzo riguarda servizi associati al programma ma che sono separati
da esso, come l'assistenza tecnica, e che non si moltiplicano assieme ad
ulteriori copie del programma;
c)un programmatore scrive o modifica su commissione un programma e
pattuisce un compenso per il proprio lavoro con il committente. Il
compenso in questo caso è relativo al lavoro del programmatore.
d)un programmatore scrive o modifica su commissione un programma e si fa
pagare per trasferire al committente i propri diritti sul software scritto.
Che ne pensate di questa impostazione?
Esistono altri casi diversi e logicamente separati?
Grazie a tutti, mi sto chiarendo le idee(spero ;-)).
Marco Bertani