[Diritto] Una 'roadmap' per un diritto d'autore equo
Lorenzo De Tomasi
diritto@softwarelibero.it
Tue, 20 May 2003 15:56:19 +0200
on 20-05-2003 12:20, Simone Piccardi at piccardi@softwarelibero.org wrote:
>> On Tue, 2003-05-20 at 10:54, Lorenzo De Tomasi wrote:
>> Ritengo necessario stabilire delle regole ferree che
>> =80 dal punto di vista dei consumatori e degli autori, garantiscano il
>> rispetto, a livello internazionale, di tutti i principi di uso equo;
> on 20-05-2003 11:49, Simo Sorce at simo.sorce@xsec.it wrote:
> definizione di uso equo?
I principi di uso equo (fair use) dovrebbero garantire, su un=B9opera che sia
gi=E0 stata legalmente resa disponibile al pubblico, la possibilit=E0 di
copiarla liberamente per fini di archiviazione o di conservazione, o di
citarla, di riportarne una parte, per fini educativi o di critica,
compatibilmente con i criteri di riconoscimento di uso equo =8C.
Sempre in base ai principi di uso equo il consumatore che acquista
legalmente dei contenuti dovrebbe avere su di essi i diritti di:
=80 usufruirne quando vuole (time-shift)
=80 usufruirne dove vuole (space-shift), sia trasferendoli su supporti
differenti dall=B9originale, ma comparabili, che usufruendone su una qualsias=
i
piattaforma di sua scelta
=80 realizzarne copie di sicurezza (backup), per evitare di rovinare o perder=
e
l=B9originale
=80 utilizzare la tecnologia per garantirsi tutti i diritti precedentemente
menzionati.
Questi diritti sono estendibili a tutte le opere tutelabili con diritto
d=B9autore (ad esempio l=B9audio, le immagini, il video e il software, ecc.) e
sono sempre stati garantiti ai consumatori.
Ho rivisto il punto 2:
=80 in un ottica di accelerazione dell=B9innovazione, stabiliscano, in primo
luogo, un tetto massimo della durata del copyright e del brevetto su ogni
genere di opera; questa durata massima deve essere stabilita per mezzo di u=
n
accordo o compromesso paritario tra autori-e-editori e consumatori e deve
possibilmente soddisfare entrambe le parti;
Per me una durata massima limitata a 14-20 anni potrebbe essere una
soluzione 'equa'.
in secondo luogo suddividano le opere in diverse categorie e assegnino a
ciascuna categoria delle proprie diverse regole ed una propria equa durata
del copyright che privilegi l=B9innovazione, il progresso e, pi=F9 in generale,
gli interessi dell=B9intera societ=E0, attraverso la diffusione libera delle
opere, dei loro materiali sorgenti e la loro possibilit=E0 di modifica, e nel
contempo garantisca (e non privilegi) il guadagno economico dei singoli
autori ed editori;
(penso alle categorie di opere proposte da Stallman)
>> =80 in un ottica di accelerazione della diffusione della conoscenza e di
>> incentivazione all=B9innovazione e al progresso, stabiliscano un=B9equa dura=
ta
>> del copyright che garantisca un giusto incentivo economico agli autori
>> (anche in quanto guadagno finalizzato al benessere dei loro eredi)
>> , che li sproni alla continua ideazione, ma non li disincentivi da essa
>> consentendogli lunghi distaccamenti dalla partecipazione attiva al progr=
esso
>> della societ=E0; distaccamenti che attualmente sono principalmente permess=
i
>> dagli ingenti guadagni vitalizi che possono derivare dalle royalties;
> on 20-05-2003 12:20, Simone Piccardi at piccardi@softwarelibero.org wrote=
:
> Vedi sopra, cosa e` equo? E comunque che c'entrano gli eredi? Io sono
> erede di un ferroviere, ma mica mi danno una quota di biglietti gratis
> del treno come aveva mio padre. Gli eredi non c'entrano un tubo con la
> creazione dell'opera, e non si vede perche` mai quelli di un autore
> debbano essere privilegiati rispetto a quelli di un altro lavoratore.
Il motivo per cui tiro in causa gli eredi =E8 perch=E9 ritengo discutibile la
proposta di far cadere il copyright in coincidenza della morte dell=B9autore,
poich=E8 ci=F2 potrebbe disincentivare le persone di et=E0 avanzata che potrebber=
o
sentirsi motivate a progettare con il fine di garantire un futuro roseo all=
e
persone a loro pi=F9 care.
> on 20-05-2003 11:49, Simo Sorce at simo.sorce@xsec.it wrote:
> Giustamente, gli artisti non possono essere macchinette che sfornano
> arte a gogo, questo non vuol dire per=F2 che con pochissime opere ( e
> quindi pochissimo lavoro ) si devono poter arricchire ad libitum.
>
> La cosa che andrebbe evidenziata =E8 che l'espressione d'arte non pu=F2
> essere una professione, tanto meno fine a se stessa e che un artista non
> deve necessariamente essere attivo tutta la vita o fare necessariamente
> solo quello, quindi un'opera non deve necessariamente garantire
> al''artista e a tutta la sua progenie una rendita fissa, cos=EC come un
> metalmeccanico non ha una rendita fissa garantita anche agli eredi solo
> perch=E8 ha fatto un anno di lavoro...
Concordo pienamente con quello che dici ed era proprio quello che volevo
esprimere, ma a quanto pare non ci sono riuscito.
Chi mi da una mano a buttarlo gi=F9 meglio?
>> =80 permettano agli autori di estendere o aggiungere, ma mai togliere, ad
>> un'opera le libert=E0 d'uso concesse in precedenza;
>
> on 20-05-2003 11:49, Simo Sorce at simo.sorce@xsec.it wrote:
> questa non l'ho capita, gi=E0 ora non puoi togliere eventuali libert=E0
> concesse attraverso la licenza sulla copia fornita, a cosa ti riferisci
> in questo passo?
Mi riferisco al fatto che va confermato questo. Nel senso che se attribuisc=
o
inizialmente ad un'opera una licenza che permette la modifica in ogni caso =
e
le aggancio il copyleft, non posso svegliarmi un giorno e dire che la
modifica =E8 permessa solo a fini non commerciali, ma volendo posso togliere
il copyleft.
>> =80 obblighino gli autori, attraverso una conferma periodica del diritto
>> d'autore, a riflettere costantemente sulle limitazioni che hanno posto s=
ulla
>> propria opera in relazione ai guadagni che ne stanno traendo, tenendo se=
mpre
>> in considerazione la possibilit=E0 di estenderne le libert=E0 d'uso o di
>> acconsentire all'ingresso dell'opera nel pubblico dominio;
>
> on 20-05-2003 11:49, Simo Sorce at simo.sorce@xsec.it wrote:
> stai proponendo un ufficio del registro come quello che c'=E8 presso gli
> USA per cui se non registri il (C) esso decade ?
> solo per i diritti di sfruttamento economico? o anche per altro?
> una SIAE on-steroids?
Sto proponendo quello che lo stesso Lessig ha proposto dopo aver perso la
causa Eldred-Ashcroft.
L=B9idea di base =E8 questa: dopo un certo numero di anni che un=B9opera =E8 stata
pubblicata il detentore del copyright =E8 tenuto a pagare una tassa per
rinnovare il diritto d=B9autore. Questa tassa potrebbe anche essere molto
bassa (ad esempio di 50$, ma potrebbe essere anche di 1$). Se la tassa non
viene pagata per 3 anni l=B9opera perde il copyright e diventa di pubblico
dominio =8C. Se un=B9opera ha perso il suo valore commerciale =E8 inutile che
l=B9autore paghi.
Se invece la tassa viene pagata l=B9opera viene registrata in un database per
permettere di contattare facilmente l=B9autore al fine di chiedergli i
permessi di utilizzo. In tal modo da un lato si facilita una procedura
abbastanza ostica e, dall=B9altro, i pochi che possono trarre ancora guadagno
da un=B9opera si garantiscono ulteriori guadagni senza impedire l=B9accesso
libero a tutte le altre opere.
Sarebbe auspicabile che tutti gli stati, come primo piccolo passo verso una
nuova economia della propriet=E0 intellettuale, adottino questa procedura.
Modifico il punto:
=80 dal punto di vista degli autori, garantiscano l'attribuzione automatica e
il rispetto, a livello internazionale, dei diritti morali all'autore solo i=
n
quanto persona fisica, anche dopo la morte dell'autore;
Aggiungo un altro punto:
=80 affinch=E8 i diritti morali degli autori sulle loro opere vengano
rispettati, e al fine di garantire agli autori una maggiore autonomia
intellettuale e indipendenza economica, consentano esclusivamente alle
persone fisiche il possesso del diritti morali e del diritto esclusivo di
sfruttamento economico dell=B9opera, impedendone il possesso alle persone
giuridiche (aziende).
>> =80 dal punto di vista di autori ed editori e pi=F9 in generale di
>> un=8Fincentivazione all'innovazione, garantiscano il rispetto, a livello
>> internazionale, dei diritti di sfruttamento economico esclusivo dell'ope=
ra
>> da parte degli autori e di chi autorizzato da essi, attraverso ogni mezz=
o
>> lecito, purch=E8 nel rispetto dei punti precedenti;
>> devono confermare il diritto dei titolari di diritti d=B9autore e di dirit=
ti
>> connessi di apporre sulle opere o sui materiali protetti misure tecnolog=
iche
>> di protezione efficaci
nella tutela del diritto d'autore,
>> purch=E8 nel rispetto dei punti precedenti;
>
> on 20-05-2003 12:20, Simone Piccardi at piccardi@softwarelibero.org wrote=
:
> Che vuol dire efficaci? Se ci sono restrizioni efficaci significa anche
> che queste non possono essere eluse, a discrezione totale di quello che
> gli autori o gli editori vogliono proteggere. E cosi` il fair use va a
> farsi benedire.=20
efficaci nella tutela del diritto d'autore, nel rispetto dei punti
precedenti, ovvero nei limiti del fair use.
> on 20-05-2003 11:49, Simo Sorce at simo.sorce@xsec.it wrote:
> non capisco invece perch=E8 dovrebbe essere lecito apporre misure
> tecnologiche ""efficaci"".
> - innanzitutto manca una definizione (secondo me molto difficile da
> dare) di efficaci!
> - poi queste misure se fossero veramente efficaci renderebbero il punto
> sulla durata limitata del (C) inutile (come stanno effettivamente
> cercando di fare le multinazionali, cos=EC non dovranno pi=F9 pagare i
> politici per estendere il (C) ogni 20 anni). Inutile perch=E8 se le misure
> di protezione sono efficaci semplicemente l'opera non potr=E0 mai finire
> nel pubblico dominio, in quanto le misure tecnologiche lo renderanno
> impossibile.
> - infine le misure tecnologiche sono di per se rigide e non adatte a
> "proteggere" i diritti degli utenti, perch=E8 non possono cambiare in base
> alla legislazione corrente (una volta applicate sono tali e basta) e
> sostanzialmente vanno a sostituire il potere legislativo, cosa che,
> personalmente, ritengo sbagliata in principio.
>=20
> Quindi credo che invece le "efficaci" misure tecnologiche non dovrebbero
> essere certo oggetto di tutela di un buon diritto d'autore (DMCA/EUCD
> docet).
Queste misure di protezione, nel rispetto dei punti precedenti, dovrebbero
scadere nel momento in cui termina il diritto d'autore. Le soluzioni
potrebbero essere molteplici e applicabili contemporaneamente:
- fare scadere automaticamente le protezioni in base alla data di un Networ=
k
Time Server ufficiale (come tmpo.ien.it) che riporti la data esatta
- predisporre un codice di sprotezione che verr=E0 rivelato al termine del
copyright
- rendere disponibile gratuitamente una versione sprotetta
- altro
rendendo sempre chiaro fin dall'inizio dove reperire questo materiale.
>> =80 in una prospettiva pi=F9 a lungo termine, consentano esclusivamente alle
>> persone fisiche il possesso del diritto esclusivo di sfruttamento econom=
ico
>> dell'opera, impedendone il possesso alle aziende.
>=20
> perch=E8? quale sarebbe il vantaggio di ci=F2?
> io sono convinto che gli autori si dovrebbero liberare dall'oppressione
> delle multinazionali del multimedia (visto che oggi con internet hanno
> tutta la possibilit=E0 di farne a meno), ma deve essere un percorso
> spontaneo di coscienza degli autori, imporlo per legge sarebbe
> semplicemente controproducente come per tutte le legislazioni
> restrittive ...
Le aziende guadagnerebbero per la copia e la distribuzione delle opere, in
un regime di concorrenza, i singoli autori o i gruppi di autori avrebbero i=
l
compenso per l'ideazione.
Poniamo che io faccia un disegno per una maglietta. Solo io autore ho il
diritto di percepire le royalties. Un'azienda guadagner=E0 per il processo di
riproduzione dell'immagine sulla maglietta e la vendita della maglietta a
cui il mio disegno da un valore aggiunto.
Pensate al pubblico dominio... quante aziende guadagnano riproducendo
immagini di pubblico dominio su una maglietta, senza recepire alcuna
royalty?