[Diritto] Una 'roadmap' per un diritto d'autore equo
Simo Sorce
diritto@softwarelibero.it
25 May 2003 11:38:24 +0200
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On Sat, 2003-05-24 at 15:17, Lorenzo De Tomasi wrote:
> Forse non sono stato chiaro.
> Faccio un esempio per mostrare le limitazioni di libert=E0 della Gpl.
I limiti della GPL sono noti, ma fondamentali per ottenere la vera
libert=E0 del software, ovvero non la libert=E0 di proprietarizzarlo, ma la
persistenza della libert=E0 del programma e suoi derivati nel tempo.
> In quanto autore potrei prendere un libro di teoria scientifica rilasciat=
o
> come documentazione libera e modificarlo aggiornando le teorie e traendo =
le
> mie nuove conclusioni. Un'opera di questo tipo consisterebbe per la maggi=
or
> parte in una copia identica di un'opera precedente (riportata per realizz=
are
> comunque un'opera completa che non richieda ai lettori di rintracciare le
> fonti) e, in una piccola ma significativa parte in un lavoro originale.
Piccola parte! La maggiorparte del testo =E8 di altri, e gli altri hanno
deciso che vogliono un testo libero!
> Questa piccola parte potrebbe essere costata molta fatica e in quanto aut=
ore
> potrei ritenere giusto venire ricompensato economicamente.
Fai _prima_ un contratto con la casa editrice e gli vendi la tua
modifica, dopodich=E8 la casa editrice ci fa quel che gli pare (nei limiti
della licenza del lavoro completo ovviamente).
> Essendo l'opera sotto licenza libera sono costretto a rendere anche il mi=
o
> lavoro liberamente copiabile e distribuibile.
Lo sai prima, non sei costretto, se le regole che gli altri autori hanno
non ti stanno bene non fai quella cosa, non si pu=F2 avere tutto dalla
vita. E soprattutto non si pu=F2 avere il lavoro degli altri sempre alle
condizioni pi=F9 comode per noi stessi.
Questo tipo di ragionamento =E8 estremamente egoistico ed egocentrico.
> Non avendo i mezzi per pubblicare autonomamente da vendere e da cui trarr=
e
> guadagno, sarei costretto a proporlo ad un'editore.
Al giorno d'oggi si pu=F2 pubblicare praticamente qualsiasi cosa via
internet, non mi sembra ci siano pi=F9 quei grossi problemi di
distribuzione che c'erano un tempo.
> Questi potrebbe liberamente pubblicarlo senza corrispondermi nulla.
Basta che gli vendi la prima copia! La GPL come ben sai permette
tranquillamente la vendita.
> Se l'opera originale fosse stata di pubblico dominio, io avrei potuto
> imporre all'editore le royalties e guadagnarci abbastanza per vivere.
Per vivere quanto? Un articolo ti fa vivere un mese? un anno? una vita?
> Ok, l'opera sarebbe sotto copyright, ma se questo fosse breve (3-4 anni p=
er
> un libro, ma anche 14-20... dipende dalla natura del lavoro) non lo vedre=
i
> come un grosso problema.
Vero, se il (C) avesse una durata ragionevole ci sarebbero molti meno
problemi.
> Ma avrei potuto scegliere anche di donare anche la nuova opera al pubblic=
o
> dominio o di rilasciarla sotto Gpl... Tutte libert=E0 che la Gpl non perm=
ette.
Cos=EC come la licenza di tutti gli altri libri che conosci.
Ricorda che se il (C) durasse 14 anni, ci=F2 varrebbe anche per i lavori
sotto GPL.
> Un "registro dei codici sorgenti" non credo sarebbe una cavolata. Il codi=
ce
> sorgente di qualunque opera pubblicata, ma anche le copie (di video, audi=
o,
> ecc.) non protette da alcun genere di Drm, dovrebbero essere inseriti
> OBBLIGATORIAMENTE in questo registro e tutelati fino alla caduta del
> copyright. A questo punto chiunque potrebbe richiederli.
Un registro potrebbe avere senso forse solo per il software che viene
venduto e di cui non si rilasciano i sorgenti.
Per tutti gli altri casi sarebbe un obbligo assurdo.
E poi dovresti anche definire cosa succede se qualcuno non fornisce il
sorgente o fornisce un sorgente sbagliato.
> Perch=E9 non sarebbe fattibile? a me pare una buona idea...
Perch=E8 a livello pratico =E8 molto difficile farlo, ma comunque essendo i=
l
software sempre pi=F9 fondamentale nella vita di tutti i giorni, uno stato
potrebbe considerare di prendere in considerazione l'ipotesi, in modo
che questo registro sia anche a disposizione degli organi di polizia, o
si fanno figuaraccie come quella del caso NR, per cui abbiamo mandato i
palm dei terroristi beccati all'FBI in america perch=E8 "non abbiamo qui
le competenze per leggere il contenuto dei cosi che vengono fabbricati
in USA" !!! (a parte il fatto che essendo i file criptati in PGP la vedo
dura allo stesso modo per chiunque).
> Che non sia desiderabile per molti autori posso essere d'accordo, ma qui =
non
> si ragiona solo nei loro interessi.
Il problema =E8 che _non deve_ diventare un disincentivo, alla produzione
delle opere, altrimenti lo scopo del (C) decade.
Secondo me spesso in questa discussione ci si =E8 dimenticati che il (C)
deve essere _solo_ un incentivo a produrre opere artistiche e non un
mezzo di sostentamento a tutti i costi per gli autori.
Simo.
P.S: Mi dispiace che autorevoli autori di altri settori e anche legali
esperti di (C) non abbiano minimamente partecipato alla discussione, ma
questo mi fa anche pensare che =E8 ora di chiuderla qui, perch=E8 credo che
a ragione mi sembra questi ragionamenti vengano visti come idee campate
per aria e utopiche e quindi, ahim=E8, poco interessanti.
--=20
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